Pagina:Angeli - Roma, parte I - Serie Italia Artistica, Bergamo, 1908.djvu/143: differenze tra le versioni

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dopo 1 incendio di Commodo — tutti gli edifici erano restaurati e ultimo a sorgere il tempio di Saturno levava sotto il Campidoglio le sue colonne di granito rosa. Si contavano, dentro la cinta delle mura in cui Aureliano aveva chiusa la Metropoli 11 terme, 10 basiliche, 28 biblioteche, 11 fori, 22 statue equestri colossali, 80 statue d oro di divinità, 74 statue crisoelefantine, quasi 4000 statue di bronzo e innumerevoli templi, e un popolo intiero di simulacri marmorei, di busti, di bassorilievi, di erme, di colonne votive.
dopo l’incendio di Commodo — tutti gli edifici erano restaurati e ultimo a sorgere il tempio di Saturno levava sotto il Campidoglio le sue colonne di granito rosa. Si contavano, dentro la cinta delle mura in cui Aureliano aveva chiusa la Metropoli 11 terme, 10 basiliche, 28 biblioteche, 11 fori, 22 statue equestri colossali, 80 statue d’oro di divinità, 74 statue crisoelefantine, quasi 4000 statue di bronzo e innumerevoli templi, e un popolo intiero di simulacri marmorei, di busti, di bassorilievi, di erme, di colonne votive.


Arrivata a questo punto di magnificenza, Roma non avrebbe più potuto progredire e la paralisi che la minacciava stava per trascinarla sotto il peso della sua propria grandezza. E d’altra parte la gente nuova, quei cristiani avidi di potere e ambiziosi alla loro volta di dominio universale, aspettavano con l’ardore delle loro brame costrinte, l’ora propizia per tutto conquistare e per spingere sotto una minacciosa rovina perfino la memoria di quel paganesimo orgoglioso che li aveva tiranneggiati e contro cui avevano appuntate tutte le loro armi.
Arrivata a questo punto di magnificenza, Roma non avrebbe più potuto progredire e la paralisi che la minacciava stava per trascinarla sotto il peso della sua propria grandezza. E d’altra parte la gente nuova, quei cristiani avidi di potere e ambiziosi alla loro volta di dominio universale, aspettavano con l’ardore delle loro brame costrinte, l’ora propizia per tutto conquistare e per spingere sotto una minacciosa rovina perfino la memoria di quel paganesimo orgoglioso che li aveva tiranneggiati e contro cui avevano appuntate tutte le loro armi.