Pagina:Angeli - Roma, parte I - Serie Italia Artistica, Bergamo, 1908.djvu/129: differenze tra le versioni
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Mai come ai tempi di Caracalla e di Diocleziano questi grandi edifici di lusso e della disoccupazione cittadina avevano trovato un a* |
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⚫ | per i bagni (l’aria tepida {''tepidarium'')^ per quelli di acqua calda (''calidarium'') e d acqua fredda ( frigidari unì), piscine colossali per il nuoto, gabinetti di massaggio, palestreginnastiche per la reazione, cortili e peristili per il passeggio e le conversazioni, si aprivano nel centro del recinto, le cui muraglie si chiudevano ai lati in due esedre colossali. |
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⚫ | i bagni (l’aria tepida {''tepidarium'')^ per quelli di acqua calda (''calidarium'') e d acqua fredda ( frigidari unì), piscine colossali per il nuoto, gabinetti di massaggio, palestreginnastiche per la reazione, cortili e peristili per il passeggio e le conversazioni, si aprivano nel centro del recinto, le cui muraglie si chiudevano ai lati in due esedre colossali. |
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I pavimenti erano di mosaici bianchi e neri, rappresentanti mostri e divinità fluviali o marine. Le aule decorate con fontane di porfido e d’alabastro e con gruppi colossali, quali il Ratto d’Europa—-attualmente nel museo di Napoli—, si aprivano su spaziosi cortili adorni di fiori. Colonne di porfido e di granito, di giallo antico e di caristio sostenevano le architravi e le volte, dove si rincorrevano ghirlande e fregi di stucco, rosoni e riquadri ornamentali. La loro mole era così enorme, che non ostante le devastazioni dei barbari, le rovine degl’incendii, le demolizioni dei papi, esse rimangono ancora, nelle loro muraglie gigantesche, nelle loro volte, nei |
I pavimenti erano di mosaici bianchi e neri, rappresentanti mostri e divinità fluviali o marine. Le aule decorate con fontane di porfido e d’alabastro e con gruppi colossali, quali il Ratto d’Europa—-attualmente nel museo di Napoli—, si aprivano su spaziosi cortili adorni di fiori. Colonne di porfido e di granito, di giallo antico e di caristio sostenevano le architravi e le volte, dove si rincorrevano ghirlande e fregi di stucco, rosoni e riquadri ornamentali. La loro mole era così enorme, che non ostante le devastazioni dei barbari, le rovine degl’incendii, le demolizioni dei papi, esse rimangono ancora, nelle loro muraglie gigantesche, nelle loro volte, nei |
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TERME DI DIOCLEZIANO — (DA UNA STAMPA DEL SEC. XVIII). |
TERME DI DIOCLEZIANO — (DA UNA STAMPA DEL SEC. XVIII). |