Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/82: differenze tra le versioni

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cui cicatrice, dimenticata per lungo tempo, si riaperse verso gli stremi di sua vita, e la mise anco in pericolo. Esposto alle avventure più arrischiate, egli spese in mare diversi anni, durante i quali niun ragguaglio ci è giunto intorno le sue vicende. La prima volta che un documento storico permette cogliere la traccia di lui, ei navigava sotto bandiera francese, già era uomo di mare, un degli ufficiali del rinomato Colombo, fratello di suo avo, che comandava la flotta del re Renato movente contra il regno di Napoli, nel 1459: questi è il Colombo che {{AutoreCitato|Marco Antonio Sabellico|Sabellico}} chiama ''illustre Archipirata'' per distinguerlo da un altro Colombo, che gli era nipote, sopranominato'' il mozzo''.
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cui cicatrice, dimenticata per lungo tempo, si riaperse verso gli
Cristoforo cresciuto alla scuola di questi due valenti ammiragli, ebbe dal re Renato il comando di una spedizione ch’esigeva un’audacia ed un’abilità poco comuni. Si trattava di andar a Tunisi, e portarne via la ''Fernandina'', galera di prim’ordine. Quando giunse nelle acque di san Pietro in Sardegna, si rese noto che la ''Fernandina'' era scortata da due vascelli e da una caracca; disproporzione di forze che sturbò sì fattamente l’equipaggio, che, ribellatosi, rifiutò di andar oltre e volle tornare a Marsiglia. Non ostante la sua eloquenza, Cristoforo Colombo non potè rialzare i suoi da quello spavento; e siccome non aveva alcun mezzo materiale per farsi obbedire, usò d’uno stratagemma: venuta la sera, voltò l’ago, e fece spiegar le vele: l’equipaggio rassicurato credettesi avviato a Marsiglia, e la dimane sull’aggiornare la nave era all’altezza di Cartagena, senza che alcuno dei malcontenti dubitasse della via che correvano. Questo caso della sua gioventù, narrato per incidenza da lui, lorch’era grande ammiraglio dell’Oceano, dipinge egregiamente il suo carattere: vi si riconosce la sua intrepidezza, la sua risolutezza, il suo accorgimento, e come poco si lasciava arrestare dagli ostacoli che vengono dagli uomini; se non li poteva superare di fronte, li vinceva coll’astuzia, ed abilmente sapea carpire ciò che non gli si concedeva di buon grado.
stremi di sua vita, e la mise anco in pericolo. Esposto alle av-

venture più arrischiate , egli spese in mare diversi anni, du-
Nessuno dubita, che, dopo ottenuto un comando, Cristoforo Colombo non abbia continuato a servire il re Renato ne’ quattro anni da lui spesi a tentare il conquisto di Napoli. Renato ottenne maggiori vantaggi e sostenne più lungamente la lotta
rante i quali niun ragguaglio ci è giunto intorno le sue vicende.
La prima volta che un documento storico permette cogliere la
traccia di lui, ei navigava sotto bandiera francese, già era uomo
di mare, un degli ufficiali del rinomato Colombo, fratello di suo
avo , che comandava la flotta del re Renato movente contra il
regno di Napoli, nel 1459: questi è il Colombo che Sabellico
chiama illustre Archipirata per distinguerlo da un altro Colombo,
che gli era nipote , sopranominato // mozzo.
Cristoforo cresciuto alla scuola di questi due valenti ammira-
gh, ebbe dal re Renato il comando di una spedizione ch'esigeva
un'audacia ed un' abilità poco comuni. Si trattava di andar a
Tunisi, e portarne via la Fernandlna, galera di prim' ordine.
Quando giunse nelle acque di san Pietro in Sardegna , si rese
noto che la Fernandina era scortata da due vascelli e da una
caracca; disproporzione di forze che sturbò sì fattamente l' e-
quipaggio, che, ribellatosi, rifiutò di andar oltre e volle tornare
a Marsiglia. Non ostante la sua eloquenza, Cristoforo Colombo
non potè rialzare i suoi da quello spavento ; e siccome non
aveva alcun mezzo materiale per farsi obbedire , usò d' uno
stratagemma: venuta la sera, voltò l'ago, e fece spiegar le vele:
r equipaggio rassicurato credettesi avviato a Marsiglia , e la
dimane sull' aggiornare la nave era all' altezza di Cartagena ,
senza che alcuno dei malcontenti dubitasse della via che corre-
vano. Questo caso della sua gioventù, narrato per incidenza da
lui, lorch'era grande ammiraglio dell'Oceano, dipinge egregia-
mente il suo carattere: vi si riconosce la sua intrepidezza, la sua
risolutezza, il suo accorgimento, e come poco si lasciava arrestare
dagli ostacoli che vengono dagli uomini ; se non li poteva su-
perare di fronte, li vinceva coli' astuzia, ed abilmente sapea
carpire ciò che non gli si concedeva di buon grado.
Nessuno dubita, che, dopo ottenuto un comando , Cristoforo
Colombo non abbia continuato a servire il re Renato ne' quat-
tro anni da lui spesi a tentare il conquisto di Napoli. Renato
ottenne maggiori vantaggi e sostenne più lungamente la lotta