Pagina:Annali d'Italia, Vol. 1.djvu/284: differenze tra le versioni

Accurimbono (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Accurimbono (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 6: Riga 6:




Se crediamo al Relando<ref>{{AutoreCitato|Adriaan Reland|Reland.}}, Fast. Consultar.</ref>, il primo console fu ''Sergio Scipione Orfito''; in prova di che egli cita quattro iscrizioni della Raccolta di {{AutoreCitato|Marquard Gude|Marquardo Gudio}}, nelle quali chiaramente si legge ''Sergio''. Ma io torno a dire (e ne chieggo perdono): convien andar cauto a fidarsi de’ marmi del Gudio, dati alla luce pochi anni sono. A buon conto la prima di quelle iscrizioni, che si dice data sotto questi consoli, è patentemente falsa, perchè vi si parla delle ''Terme Costantiniane'', che certo non erano per anche nate. Ho io dunque dato ad esso ''Orfito'' il prenome di ''Servio'', perchè nelle iscrizioni rapportate dal Panvinio e dal {{AutoreCitato|Jan Gruter|Grutero}} si legge SER. che significa ''Servio'' e non ''Sergio''. Pensa il Noris<ref>{{AutoreCitato|Enrico Noris|Noris}}, Epist. Consulari.</ref>che questo console s’abbia da appellare ''Sergio Vettio Scipione Orfito''. Del prenome ho parlato. Per conto del nome di ''Vettio'', lo reputo cosa dubbiosa. Anche lo Spon<ref>{{AutoreCitato|Jacob Spon|Sponius}}, {{TestoCitato|Miscellanea eruditae antiquitatis|Section. III, num. 28.}}</ref> rapporta un’iscrizione, in cui il secondo console è appellato ''Sosio Prisco''. Sarebbe da vedere, se quella fosse un’iscrizione sicura, in cui comparisce un liberto di Tito Augusto, cioè di un principe morto sessanta anni prima. In ogni caso col Fabretti si può immaginare ch’egli fosse chiamato ''Nonio Sosio Prisco''. In un mattone antico da me rapportato<ref>{{TestoCitato|Thesaur. Nov. Inscription., pag 330, n. 3.}}</ref> egli vien chiamato ''Priscino'', o per vezzo o per distinguerlo da un altro ''Prisco''. Parlando le medaglie<ref>{{AutoreCitato|Mediobarbus, in Numism. Imperat}}</ref> di quest’anno di una munificenza usata dall’imperadore Antonino al popolo romano, stima il padre Pagi<ref>{{TestoCitato|Pagius, in Crit. Baron.}}</ref> ciò fatto per la celebrazione dei decennali dell’imperio cesareo di Marco Aurelio. Se sia vero, niuno lo potrà dire. Piena avea la testa esso padre Pagi di quinquennali, decennali, quindecennali, vicennali, ec. tutto riferendo ad essi; ma non poco è da diffalcare dalle regole sue.
Se crediamo al Relando<ref>{{AutoreCitato|Adriaan Reland|Reland.}}, Fast. Consultar.</ref>, il primo console fu ''Sergio Scipione Orfito''; in prova di che egli cita quattro iscrizioni della Raccolta di {{AutoreCitato|Marquard Gude|Marquardo Gudio}}, nelle quali chiaramente si legge ''Sergio''. Ma io torno a dire (e ne chieggo perdono): convien andar cauto a fidarsi de’ marmi del Gudio, dati alla luce pochi anni sono. A buon conto la prima di quelle iscrizioni, che si dice data sotto questi consoli, è patentemente falsa, perchè vi si parla delle ''Terme Costantiniane'', che certo non erano per anche nate. Ho io dunque dato ad esso ''Orfito'' il prenome di ''Servio'', perchè nelle iscrizioni rapportate dal Panvinio e dal {{AutoreCitato|Jan Gruter|Grutero}} si legge SER. che significa ''Servio'' e non ''Sergio''. Pensa il Noris<ref>{{AutoreCitato|Enrico Noris|Noris}}, Epist. Consulari.</ref>che questo console s’abbia da appellare ''Sergio Vettio Scipione Orfito''. Del prenome ho parlato. Per conto del nome di ''Vettio'', lo reputo cosa dubbiosa. Anche lo Spon<ref>{{AutoreCitato|Jacob Spon|Sponius}}, {{TestoCitato|Miscellanea eruditae antiquitatis|Section. III, num. 28.}}</ref> rapporta un’iscrizione, in cui il secondo console è appellato ''Sosio Prisco''. Sarebbe da vedere, se quella fosse un’iscrizione sicura, in cui comparisce un liberto di Tito Augusto, cioè di un principe morto sessanta anni prima. In ogni caso col Fabretti si può immaginare ch’egli fosse chiamato ''Nonio Sosio Prisco''. In un mattone antico da me rapportato<ref>{{TestoCitato|Thesaur. Nov. Inscription., pag 330, n. 3.}}</ref> egli vien chiamato ''Priscino'', o per vezzo o per distinguerlo da un altro ''Prisco''. Parlando le medaglie<ref>{{AutoreCitato|Francesco Mezzabarba Birago|Mediobarbus}}, in Numism. Imperat</ref> di quest’anno di una munificenza usata dall’imperadore Antonino al popolo romano, stima il padre Pagi<ref>{{TestoCitato|Pagius, in Crit. Baron.}}</ref> ciò fatto per la celebrazione dei decennali dell’imperio cesareo di Marco Aurelio. Se sia vero, niuno lo potrà dire. Piena avea la testa esso padre Pagi di quinquennali, decennali, quindecennali, vicennali, ec. tutto riferendo ad essi; ma non poco è da diffalcare dalle regole sue.
<!--fine anno--><section end="s1" />
<!--fine anno--><section end="s1" />