Pagina:Le dieci mascherate delle bufole mandate in Firenze il giorno di Carnovale l'anno 1565. Con la descrizzione di tutta la pompa delle maschere, e loro invenzioni, 1566.djvu/10: differenze tra le versioni

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Ì haueuano P cr aperta alla/ella vna y.y. e. l T, g re in cera con capo c piedi tefluta di letaindanaiata,fatta con molto artificio che la tefta veniua pofarfi fu l’arcione,e i piedi f D g zolare,e la coda lopra quella del cauallo, c gita* bighamenti del refto del cauallo erano ricamatiafoglied elleta,&coccolefattedi teletta do rocon molte ma/chere,.& altro per’adornamé to,e con pennacchi in tefta. A piedi gli accorri f agnauono quatordici leruitori con maS amododifatiri vertici di rafo incarnato, fin ti ef rercgnud, con vn tralcio d. viteà trauerfo "g le foghe fatte di rato verde, & i grappoli d’vua d oro,&argento,! fianchi, e tntto il reftatìte era fin todi p ei o con feta biaca fatto à Ago: & i piedi con l’unghie /paccatea modo di Satiri ’ ’ ftr " mcn,i “ndorno cantando 1 ìnfralcntta canzone. T7 O R al monte,bor ni bofio Ecco Bacco fui,lama, o èli’africa Rwa del fiume Tofio, Leggiadra filiera amica Chi prende il ’Tirjb: & nofico Chi funge il pigro -vecchio > ognun tàiZTi Vcrch’enoftofin7. più dolce compagna. £ la di Bacco, o Donne? quefia fola Gioia,rifio,accompagna Quefla libera-vola E cr ia Daga campagna Venite,ecco Stlen piglinogli il traccio Et voti arigli il Botacci» Mafiberaltt
{{Capolettera|I|40px}} Caualli haueuano per coperta alla ſella vna pelle di Tigre intera con capo e piedi teſſuta di ſeta indanaiata, fatta con molto artificio che la teſta veniua a poſarſi ſu l'arcione, e i piedi ſpēzolare, e la coda ſopra quella del cauallo, e gli abigliamenti del reſto del cauallo erano ricamati a foglie d'ellera, & coccole fatte di teletta d'oro con molte maſchere, & altro per adornamēto, e con pennacchi in teſta. A piedi gli accompagnauono quatordici ſeruitori con maſchere a modo di ſatiri veſtiti di raſo incarnato, finti eſſere ignudi, con vn tralcio di vite à trauerſo con le foglie fatte di raſo verde, & i grappoli d'vua d oro, & argento, I fianchi, e {{Ec|tntto|tutto}} il reſtante era finto di pelo con ſeta biāca fatto à Ago: & i piedi con l'unghie ſpaccate a modo di Satiri. Et la notte con muſiche, e ſtrumenti andorno cantando l'infraſcritta canzone.

<poem>{{Capolettera|H|20px}}{{smaller|OR ''al monte, hor al boſco''}}
{{smaller|''Ecco Bacco ſi chiama, ò dell'aprica''}}
{{smaller|''Riua del fiume Toſco,''}}
{{smaller|''Leggiadra ſchiera amica''}}
{{smaller|''Chi prende il Tirſo & noſco''}}
{{smaller|''Chi punge il pigro vecchio: ognun l'aizzi''}}
{{smaller|''Perch'ei toſto ſi rizzi.''}}
{{smaller|''Qual piu dolce compagna''}}
{{smaller|''E la di Bacco, ò Donne? queſta ſola''}}
{{smaller|''Gioia, riſo, accompagna''}}
{{smaller|''Queſta libera vola''}}
{{smaller|''Per la vaga campagna''}}
{{smaller|''Venite, ecco Silen pigliangli il braccio''}}
{{smaller|''Et votiangli il Botaccio.''}}
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{{smaller|[versione critica]}}
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{{Capolettera|I|40px}} Cavalli havevano per coperta alla sella una pelle di Tigre intera con capo e piedi tessuta di seta indanaiata, fatta con molto artificio che la testa veniva a posarsi su l'arcione, e i piedi spenzolare, e la coda sopra quella del cavallo, e gli abigliamenti del resto del cavallo erano ricamati a foglie d'ellera, et coccole fatte di teletta d'oro con molte maschere, et altro per adornamento, e con pennacchi in testa. A piedi gli accompagnavono quatordici servitori con maschere a modo di satiri vestiti di raso incarnato, finti essere ignudi, con un tralcio di vite à traverso con le foglie fatte di raso verde, et i grappoli d'uva d oro, et argento, I fianchi, e {{Ec|tntto|tutto}} il restante era finto di pelo con seta bianca fatto à Ago: et i piedi con l'unghie spaccate a modo di Satiri. Et la notte con musiche, e strumenti andorno cantando l'infrascritta canzone.

<poem>{{Capolettera|H|20px}}{{smaller|OR ''al monte, hor al bosco''}}
{{smaller|''Ecco Bacco si chiama, ò dell'aprica''}}
{{smaller|''Riva del fiume Tosco,''}}
{{smaller|''Leggiadra schiera amica''}}
{{smaller|''Chi prende il Tirso et nosco''}}
{{smaller|''Chi punge il pigro vecchio: ognun l'aizzi''}}
{{smaller|''Perch'ei tosto si rizzi.''}}
{{smaller|''Qual piu dolce compagna''}}
{{smaller|''E la di Bacco, ò Donne? questa sola''}}
{{smaller|''Gioia, riso, accompagna''}}
{{smaller|''Questa libera vola''}}
{{smaller|''Per la vaga campagna''}}
{{smaller|''Venite, ecco Silen pigliangli il braccio''}}
{{smaller|''Et votiangli il Botaccio.''}}
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