Pagina:Polo - Il milione, Laterza, 1912.djvu/28: differenze tra le versioni
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Quando lo Gran Cane vidde che messer Niccolò e messer |
Quando lo Gran Cane vidde che messer Niccolò e messer |
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Matteo e messer Marco si doveano partire, egli gli fece chiamare |
Matteo e messer Marco si doveano partire, egli gli fece chiamare |
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a |
a sé, e si fece loro dare due tavole d’oro; e comandò |
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che fossono franchi per tutte sue terre, e fosse loro fatte tutte |
che fossono franchi per tutte sue terre, e fosse loro fatte tutte |
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le spese, a loro e a tutta loro famiglia in tutte parti; e fece |
le spese, a loro e a tutta loro famiglia in tutte parti; e fece |
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molta gente, e ’l Gran Cane diede loro le spese per due anni. |
molta gente, e ’l Gran Cane diede loro le spese per due anni. |
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E vennero navicando ben tre mesi, tanto che vennero all’isola |
E vennero navicando ben tre mesi, tanto che vennero all’isola |
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di |
di Iava, nella quale hae molte cose maravigliose, che noi conteremo |
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in questo libro. E quando egliono |
in questo libro. E quando egliono fûro venuti, quegli trovarono |
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che Arcon (Argon) era morto, cioè colui a cui andava questa |
che Arcon (Argon) era morto, cioè colui a cui andava questa |
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donna.<ref>''Pad.'' si che la fu dada a (Casan) figliuolo (di Argon).</ref> E dicovi senza fallo ch’entro le navi avea bene sette (sei) |
donna.<ref>''Pad.'' si che la fu dada a (Casan) figliuolo (di Argon).</ref> E dicovi senza fallo ch’entro le navi avea bene sette (sei) |
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l’ambasciata ch’era loro imposta dal Gran Cane, presero commiato |
l’ambasciata ch’era loro imposta dal Gran Cane, presero commiato |
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e missorsi alla via. E sappiate che Acatu donò agli |
e missorsi alla via. E sappiate che Acatu donò agli |
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tre latini, messagi del Gran Cane,<ref>''Mgb.'' quattro tavole |
tre latini, messagi del Gran Cane,<ref>''Mgb.'' quattro tavole d’oro..., le due di gerfalchi, la terza di lioni, la |
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quarta (era piana) |
quarta (era piana) (''Fr''. qe disoient en lor letre) che... |
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</ref> quattro tavole d’oro. Era |
</ref> quattro tavole d’oro. Era |
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nell’una iscritto che questi tre latini fossero serviti e onorati |
nell’una iscritto che questi tre latini fossero serviti e onorati |
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e dato loro ciò che fosse bisogno in tutta sua terra. E cosí fu |
e dato loro ciò che fosse bisogno in tutta sua terra. E cosí fu |
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fatto, |
fatto, ché molte volte erano accompagnati da<ref>''Pad.'' duxento omeni a cavallo, e plui e meno, (segondo) che i aveva |
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de bexogno, per darghe scorta de tera in tara. E bisognava spesse volte, |
de bexogno, per darghe scorta de tera in tara. E bisognava spesse volte, |
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perché i trovano molti luoghi de pericolo, perché la ria zente feva plui |
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seguramente mal, perchè Acatu non era segnor naturale |
seguramente mal, perchè Acatu non era segnor naturale (Fr. lige).</ref> quattrocento cavalieri, |
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e piue o meno, quando bisognava. Ancora vi dico che |
e piue o meno, quando bisognava. Ancora vi dico che |