Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.2, Milano, Treves, 1906.djvu/169: differenze tra le versioni
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Bibiana) con una brocca d’acqua tra mani. E qui bisogna dirlo ad onore di mastro Pasquale, non badando al susurro, al tramestio che facevano quelle sante madri intorno a lui, non pensando più che tanto al suo danno imminente, egli si adoperò, stiam per dire colle mani e co’ piedi, a far rinvenire la giovinetta, che fino a quel punto non aveva dato segno di vita. |
Bibiana) con una brocca d’acqua tra mani. E qui bisogna dirlo ad onore di mastro Pasquale, non badando al susurro, al tramestio che facevano quelle sante madri intorno a lui, non pensando più che tanto al suo danno imminente, egli si adoperò, stiam per dire colle mani e co’ piedi, a far rinvenire la giovinetta, che fino a quel punto non aveva dato segno di vita. |
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— Povera piccina! — pensava egli, mentre le veniva spruzzando il viso. — Vedete mò, le buone notizie, quando vengono improvvise! Ho forse fatto male. Ma come si poteva fare diverso, con quell’altra alle costole? — |
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Tutto il sacro capitolo gli si stringeva curiosamente alle spalle. Ce n’erano d’ogni forma e d’ogni età, come diceva Leporello, grasse e magre, alte e basse, vecchie e giovani, belle e brutte; queste a dir vero più numerose dell’altre. Talune, dal mento fiorito di peli e dall’accento mascolino, apparivano, anzichè monache, carabinieri travestiti; talaltre, dal naso imbrattato di tabacco, dagli occhiali inforcati, dalla voce chioccia, si poteva argomentare che fossero consiglieri d’appello; nè ci mancava l’avvocato fiscale, che sotto le spoglie di Madre Maddalena, poteva mettere innanzi il corpo del reato e chiedere la condanna del colpevole ai signori giurati. |
Tutto il sacro capitolo gli si stringeva curiosamente alle spalle. Ce n’erano d’ogni forma e d’ogni età, come diceva Leporello, grasse e magre, alte e basse, vecchie e giovani, belle e brutte; queste a dir vero più numerose dell’altre. Talune, dal mento fiorito di peli e dall’accento mascolino, apparivano, anzichè monache, carabinieri travestiti; talaltre, dal naso imbrattato di tabacco, dagli occhiali inforcati, dalla voce chioccia, si poteva argomentare che fossero consiglieri d’appello; nè ci mancava l’avvocato fiscale, che sotto le spoglie di Madre Maddalena, poteva mettere innanzi il corpo del reato e chiedere la condanna del colpevole ai signori giurati. |
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La povera Maria, tornata finalmente in sè, fu per comando della superiora portata dalle converse nella sua cella. Pasquale avrebbe voluto far lui quella impresa; ma un no imperioso gli avea fatte cadere le, braccia. Pensò allora di tornarsene ai suo pentolino, e |
La povera Maria, tornata finalmente in sè, fu per comando della superiora portata dalle converse nella sua cella. Pasquale avrebbe voluto far lui quella impresa; ma un no imperioso gli avea fatte cadere le, braccia. Pensò allora di tornarsene ai suo pentolino, e {{Ec|moglio|mogio}} mogio sbiettò dietro un filare di viti. |
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— Chi mi scampa, adesso da quelle megere? — pensò egli;, che, parlando con sè medesimo, non si reputava obbligato a tanti riguardi. — Se potevo giungere all’uscio, infilavo le scale, e buona notte! Ora, invece, eccomi colto come una volpe alla tagliuola.... — |
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Mastro Pasquale aveva una battisoffia in corpo, da non dirsi a parole. Se avesse studiato mitologia, si sarebbe ricordato di Orfeo, e della mala fine che fece tra le Baccanti che ognuna ne volle uno spicchio. |
Mastro Pasquale aveva una battisoffia in corpo, da non dirsi a parole. Se avesse studiato mitologia, si sarebbe ricordato di Orfeo, e della mala fine che fece tra le Baccanti che ognuna ne volle uno spicchio. |
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— Dove andate, quell’uomo? — tuonò improvvisamente la voce della badessa. |
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— Ahi, ahi! Son già diventato quell’uomo! — borbottò il povero gobbo. — Con sua licenza, Madre reverendissima — rispose ad alta voce; — vado a dare una mano di colore; se no, mi secca nel pentolino. |
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