Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.2, Milano, Treves, 1906.djvu/164: differenze tra le versioni
Alex_brollo: split |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione||— 160 —|}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
sulla nuca rugosa. Poi, ripigliata quanto più gli venne fatto la postura verticale, lo scaltro legnaiuolo tornò da capo a inzaffardare l’imposta colla sua tinta a olio, facendo tra una pennellata e l’altra l’occhiolino alla fanciulla che gli sedeva di rincontro. |
sulla nuca rugosa. Poi, ripigliata quanto più gli venne fatto la postura verticale, lo scaltro legnaiuolo tornò da capo a inzaffardare l’imposta colla sua tinta a olio, facendo tra una pennellata e l’altra l’occhiolino alla fanciulla che gli sedeva di rincontro. |
||
L’occhiolino, sissignori; ma non vi date a credere che mastro Pasquale, co’ suoi sessant’anni sulla gobba.... Neanche per sogno! Mastro Pasquale ci aveva le sue brave ragioni, e punto personali, a guardare di quella guisa e fare i suoi versacci a quella bellissima immagine della tristezza. Or come avvenne che gli occhi di Maria cascassero sulla grama persona di mastro Pasquale, non sapremmo dirvi, e forse non metterebbe conto, chi pensi ch’ella era così poco lontana da lui e che quel dimenìo delle braccia del legnaiuolo pittore doveva, po’ poi, anco macchinalmente, attrarre lo sguardo. Del resto Maria aveva già veduto |
L’occhiolino, sissignori; ma non vi date a credere che mastro Pasquale, co’ suoi sessant’anni sulla gobba.... Neanche per sogno! Mastro Pasquale ci aveva le sue brave ragioni, e punto personali, a guardare di quella guisa e fare i suoi versacci a quella bellissima immagine della tristezza. Or come avvenne che gli occhi di Maria cascassero sulla grama persona di mastro Pasquale, non sapremmo dirvi, e forse non metterebbe conto, chi pensi ch’ella era così poco lontana da lui e che quel dimenìo delle braccia del legnaiuolo pittore doveva, po’ poi, anco macchinalmente, attrarre lo sguardo. Del resto Maria aveva già veduto {{ec|i|il}} dì innanzi quell’uomo, ed aveva anzi considerato com’egli, vecchio e sgraziato delle membra (segnato da Dio, diceva il popolino) fosse più felice di lei a gran pezza. Forse egli aveva una famiglia; anzi di certo; che l’artigiano ha mestieri di questo conforto, assai più del ricco e del fannullone. Faticava da mane a sera; quelle spalle gliel’aveva fatte curve il lavoro, in quella medesima guisa che a lei il lavoro aveva fatti sovente gli occhi rossi. Ma almeno era libero; libero come lei una volta, e i suoi più santi affetti non pativano contrasto d’altrui volontà. |
||
Questo pensando ancora in quel giorno, le occorse di rimirare più attentamente il legnaiuolo. Si addiede allora delle occhiate e dei versacci eloquenti di lui, e stette tra curiosa e stupefatta a guardarlo. Questo voleva Pasquale, che, seguitando cogli occhi e colle labbra le smorfie, colla destra mano a trar giù pennellate ficcò la manca tra le risvolte del suo giubberello e fe’ sbucarne timidamente fuori il corno dell’argomento, vogliam dire d’un foglietto di carta. |
Questo pensando ancora in quel giorno, le occorse di rimirare più attentamente il legnaiuolo. Si addiede allora delle occhiate e dei versacci eloquenti di lui, e stette tra curiosa e stupefatta a guardarlo. Questo voleva Pasquale, che, seguitando cogli occhi e colle labbra le smorfie, colla destra mano a trar giù pennellate ficcò la manca tra le risvolte del suo giubberello e fe’ sbucarne timidamente fuori il corno dell’argomento, vogliam dire d’un foglietto di carta. |
||
Piè di pagina (non incluso) | Piè di pagina (non incluso) | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
</div> |
|||
<references/></div> |