Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.2, Milano, Treves, 1906.djvu/106: differenze tra le versioni
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<section begin="s1" />il Bello, col medesimo accento di prima. — Ella me l’ha fatta da galeotto. |
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il Bello, col medesimo accento di prima. — Ella me l’ha fatta da galeotto. |
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— A marinaro, Garasso; da galeotto a marinaro; non vi lagnate. Sta in voi che non v’incolga peggio. Andate, andate, e, se vi torna, continuate a peccare. |
— A marinaro, Garasso; da galeotto a marinaro; non vi lagnate. Sta in voi che non v’incolga peggio. Andate, andate, e, se vi torna, continuate a peccare. |
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Ciò detto, e mentre il can bastonato infilava le scale, il Giuliani rientrò nel salotto, dove la donna preparava una scenetta delle sue. |
Ciò detto, e mentre il can bastonato infilava le scale, il Giuliani rientrò nel salotto, dove la donna preparava una scenetta delle sue. |
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— Ah signori! — gridò ella con piglio da tragedia. — Un uomo di quella fatta!... |
— Ah signori! — gridò ella con piglio da tragedia. — Un uomo di quella fatta!... |
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E svenne, o fece le mostre di svenire, nelle braccia di Marcello. |
E svenne, o fece le mostre di svenire, nelle braccia di Marcello. |
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— E chi rimarrà, — chiese il Contini, — a farla rinvenire? |
— E chi rimarrà, — chiese il Contini, — a farla rinvenire? |
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— Tu Macellus eris; — rispose l’amico, ridendo. |
— Tu {{Spaziato|Macellus eris}}; — rispose l’amico, ridendo. |
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— Come vuoi. |
— Come vuoi. |