Pagina:Barzini - La metà del mondo vista da un'automobile, Milano, Hoepli, 1908.djvu/473: differenze tra le versioni

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non aveva-mai fatto. Scendemmo a guardarla. Le fessure si erano allargate; i raggi giuocavano nei loro alveoli aprendoli sempre più. Ma Ettore aveva sempre dei rimedi pronti: prese delle solide funicelle, ne legò i raggi incastrandole nelle fessure, e assicurò così alla ruota una certa rigidità. Il cigolìo si fece più sommesso.
non aveva mai fatto. Scendemmo a guardarla. Le fessure si erano allargate; i raggi giuocavano nei loro alveoli aprendoli sempre più. Ma Ettore aveva sempre dei rimedi pronti: prese delle solide funicelle, ne legò i raggi incastrandole nelle fessure, e assicurò così alla ruota una certa rigidità. Il cigolìo si fece più sommesso.


Arrivammo a Perm verso le otto di sera. Il giorno era ancora chiarissimo. Le strade erano affollate, i trams pieni di gente. I trams ci fecero un’impressione gradevole; non ne avevamo ancora rivisti; erano i primi trams che incontravamo. Ogni città ci riserbava una sorpresa nuova, qualche cosa che ci dava improvvisamente la visione della distanza superata, un segno inaspettato dell’avvicinarci alla meta. A Perm erano i trams, che guardavamo quasi con la stessa attenzione che la folla metteva a guardar noi. Dei ciclisti ci erano venuti incontro. Èrano dei bravi giovanotti, rappresentanti di non so quale grande associazione sportiva di Perm, pieni di cortesia e di simpatia, ma che a quell’ora, coperti di fango come eravamo, stanchi, con una ruota zoppa, reduci da una corsa di quasi quattrocento chilometri, ci pilotarono al loro velodromo; e questo allo scopo di vederci fare un giro della pista. Certe cose in Siberia non ci avvenivano.
Arrivammo a Perm verso le otto di sera. Il giorno era ancora chiarissimo. Le strade erano affollate, i trams pieni di gente. I trams ci fecero un’impressione gradevole; non ne avevamo ancora rivisti; erano i primi trams che incontravamo. Ogni città ci riserbava una sorpresa nuova, qualche cosa che ci dava improvvisamente la visione della distanza superata, un segno inaspettato dell’avvicinarci alla meta. A Perm erano i trams, che guardavamo quasi con la stessa attenzione che la folla metteva a guardar noi. Dei ciclisti ci erano venuti incontro.


Erano dei bravi giovanotti, rappresentanti di non so quale grande associazione sportiva di Perm, pieni di cortesia e di simpatia, ma che a quell’ora, coperti di fango come eravamo, stanchi, con una ruota zoppa, reduci da una corsa di quasi quattrocento chilometri, ci pilotarono al loro velodromo; e questo allo scopo di vederci fare un giro della pista. Certe cose in Siberia non ci avvenivano.
All’albergo le nostre cure furono rivolte subito alla ruota. Smontata, fu osservata attentamente. Tenemmo un consulto. Il caso era gravissimo. Non v’era dubbio che i raggi minacciassero in massa di abbandonare il cerchione. Il Principe risolvè di fasciare con nuove cordicelle asciutte i raggi, facendole penetrare negli spazi apertisi, e d’immergere per tutta la notte la ruota nell’acqua. Il legno e la corda si sarebbero rigonfiati per l’umidità assorbita, e la ruota sarebbe tornata salda e forte. Ettore approvò il piano e si mise al lavoro. Due ore dopo la ruota era legata. Non mancava che da immergerla: nell’acqua: il meno. Cioè il più. Non si trovava a Perm un recipiente capace di contenere la ruota. Le ricerche furono lunghe; cominciarono dall’albergo e si estesero per tutto il quartiere. La gente che s’era

All’albergo le nostre cure furono rivolte subito alla ruota. Smontata, fu osservata attentamente. Tenemmo un consulto. Il caso era gravissimo. Non v’era dubbio che i raggi minacciassero in massa di abbandonare il cerchione. Il Principe risolvè di fasciare con nuove cordicelle asciutte i raggi, facendole penetrare negli spazi apertisi, e d’immergere per tutta la notte la ruota nell’acqua. Il legno e la corda si sarebbero rigonfiati per l’umidità assorbita, e la ruota sarebbe tornata salda e forte. Ettore approvò il piano e si mise al lavoro. Due ore dopo la ruota era legata. Non mancava che da immergerla nell’acqua: il meno. Cioè il più. Non si trovava a Perm un recipiente capace di contenere la ruota. Le ricerche furono lunghe; cominciarono dall’albergo e si estesero per tutto il quartiere. La gente che s’era