Meditazioni storiche/Meditazione I: differenze tra le versioni

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'''III.''' Ma facciamo pure subito un passo di più, e diciamolo apertamente: fra tutte le scienze non rivelate, la storia è quella che può andare, che va più su, in tale contemplazione. Tutte l'altre non ci fanno conoscere se non, per così dire, Iddio in generale; la storia sola ce lo può far conoscere in particolare. Le altre ci additano il dovere di servire Iddio; la storia sola ci può dire se Egli abbia voluto essere servito in un modo particolare, e quale sia tal modo. In somma, le altre scienze non conducono guari se non a quella religione indeterminata che suol chiamarsi naturale; elle restano al limitare della positiva, della quale non possono osservare se non poche armonie con sè stesse; la storia sola entra nel santuario ed osserva di là armonie innumerevoli<ref>Che le scienze naturali in particolare abbiano e possano osservare anch'esse alcune armonie colla religione positiva è illustrato da un fatto recente. E' noto che Lord Bridgewater faceva ricco lascito per la publicazione di uno o parecchi trattati da scriversi "Sulla potenza, sapienza e bontà di Dio manifestate come sono nella creazione, illustrando tale opera con ogni sorta di ragionevoli argomenti". Il tema era così evidentemente di religione naturale. E tuttavia nè gli autori degli otto trattati a cui fu distribuito il premio, nè Babbage, autore del ''Trattato nono'' spontaneamente aggiunto, non seppero tenersi in quei limiti, ed entrarono in quelli della religione positiva, ed osservarono parecchie armonie di essa colla propria scienza. - Ma quante più non si sarebbero osservate in un ''Trattato decimo'' che si fosse scritto sulla storia?</ref>. - E v'ha più: senza voler entrare in dimostrazioni che sarebbero quì anticipate, mi si conceda usare un modo d'argomento, una sfida generale già usata da altri. Fu ed è asserito molto bene, non essersi trovata mai nè trovarsi nazione, gente, nè società o congregaione d'uomini, quantunque barbari o selvaggi, senza Dio nè religioni; e così l'ateismo essere stata rara eccezione. Ma io dico, non essersi trovata nemmeno mai niuna società d'uomini che seguissero una religione puramente naturale, una religione dedotta dalla sola contemplazione della natura, inventata dalla mente umana, senza derivazioni; e così anche la religione detta naturale essere stata più o meno rara eccezione. La storia intiera ci mostra che questa non fu mai se non di pochi e disgiunti, i quali or fuggirono, or pretesero fuggire gli errori delle religioni positive; e che queste sole in somma furono seguite in ogni tempo dai più, dal popolo, dalla società stessa, di mezzo a cui si separavano que' pochi ed eccezionali. Come religione sociale e di molti, la religione detta naturale è dalla storia dimostrata la più innaturale, la più antistorica di tutte; più che il politeismo, che l'idolatria e che qualunque più abbietto feticismo, i quali si trovano, mentr'essa no. - E vi ha ancor più: se è vero ciò, se apparisce a chiunque abbia onde che sia la menoma notizia di storia universale, se sarà dimostrato poi meditandovi sopra specialmente, che tutte le religioni umane furono sempre e dovunque religioni positive; certo ne segue che nè elle possono essere tutte vere del paro, nè anzi può essere vera se non una; e che, dove che sia, debbono essere documenti a distinguere la sola vera. Che Iddio abbia negati questi documenti agli uomini, non è possibile, sarebbe assurdo; perchè sarebbe assurda l'ipotesi d'un Iddio produttore di soli inganni, negator di documenti alla parte più importante della verità; Lui il medesimo Iddio che ci diede documenti a tante e tante altre parti (quasi inutili al paragone) della verità universale. E che questi documenti poi si debbano trovare nella storia universale, non è più altro che questione di parole. Se per istoria universale s'intenda la raccolta di tutti i fatti umani, chiaro è che ella deve pur comprendere quelli massimi degl'insegnamenti, delle rivelazioni di Dio, di tutte le relazioni tra gli uomini e Dio.
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'''IV.'''E il vero è, che dal principio fino a noi, la storia comprese, narrò, contemplò tali fatti. Facciamo sotto quell'aspetto una breve storia della storia. I primi libri scritti sono narrazioni e contemplazioni di que' fatti divini insieme ed umani; incominciano colle cosmogonie, o narrazioni del primo grande atto di Dio quaggiù; e continuano colle memorie di altri atti minori ma non meno diretti della provvidenza di Lui. Poi, aiuti di quelle prime storie, le prime poesie cantano que' primi atti provvidenziali; e i primi monumenti che li ritraggono a modo loro. Seguono, ricchi de' medesimi fatti, quegli annali sacerdotali, que' libri dei Re, di che non abbiamo se non estratti, ma che sappiamo essere stati presso a tutte le nazioni primitive<ref>Quanto ci è narrato dagli Egizii e dalle nazioni asiatiche centrali ed occidentali primitive, è tutto estratto dagli annali sacerdotali. - Il libro ''de' Re'' nella Bibbia è un estratto degli annali regii de' regni di Giuda e d'Israello; e cita sovente questi, e qua e là poi gli altri annali regii delle nazioni circonvicine.</ref>.
 
 
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