Teatro Historico di Velletri/Fedeltà de' Velletrani: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 17:
E' vero, che da questa lettera si scorge, ch'alcuni Velletrani, senza timor di Dio, piegavano alla parte di Ladislao (erano quelli della parte de' Lupi, quali non potendo vendicarsi della Fattione avversa, chiamata delle Pecore, procuravano di dar la Città in mano al Rè) ma è ancor vero, che la Città tutta, il Magistrato, e Conseglio, oppugnavano à Ladislao, e si mostravano divotissimi al Somme Pontefice, e fedeli à Chiesa Santa; e perciò fecero rigoroso risentimento contro di quelli tali, che adherivano all'Invasore, scacciandoli dalla Città come Contumaci, e Rebelli; onde l'istesso Legato Apostolico, poco doppo scrisse la Terza lettera seguente.<br>
''Nobili dilectissimi, etc. A somiglianza di quello, che per la bellezza datali dal Creatore, levatosi in superbia, e da quella in tutto cecato, non conoscendo se stesso, mentre volse metter la sua Sede in Aquilone à paro di quella di Dio, fù miserabilmente con tutti i suoi seguaci scacciato, e messo nel profondo dell'Abisso; è intervenuto à quelli empij Cittadini traditori della Patria propria, come dalle vostre gratissime lettere havemo inteso, percioche, mentre non conoscendo l'esser loro, cercavano di dar in mano di Potestà empia, e scelerata voi, e la Città vostra, fedeli di Santa Chiesa; sono stati con molto trionfo vostro scacciati dalle proprie case, donde dovemo rendere gratie al Signore, il quale resiste alli superbi, e li disperde; e inalza l'humili, e esso è stato che hà provisto che la sua Santa Chiesa non sia ita in mano de' Tiranni. Rendiate ancor voi gratie à Dio, insieme con Noi, e rallegratevi della fuga, e persecutione di questi empij traditori percioche, dilettissimi, havete fatto un opera segnalata, per servitio de Dio, e della sua Chiesa, e meritate, che per l'avvenire se ne tenghi memoria, havendo liberata la Patria vostra dalla Seditione Civile, oltre, che vi havete apparecchiati honorati Luoghi in Cielo, e Noi con ogni maniera di Laude vi commendiamo, e v'essaltiamo; essortandovi, che, come fin'hora fidelmente vi sete portati per liberar. e custodire cotesta vostra Cattolica Città, per honore, et obedienza della Santa Chiesa, così vogliate perseverare; offerendovi con tutto il Cuore, e con ogni prontezza d'Animo tutto quello, che torna in beneficio, et honor vostro, e della vostra Città; e perchè ci domandiate al presente Cento Fanti per diffesa vostra, ve li mandiamo; se d'altre genti havete di bisogno, scriveteci, che ò Fanti, ò Cavalli, che domandarete, in quel numero, che bisogna, ve se manderanno. Appresso ci par conveniente, che, ad perpetuam rei memoriam, li detti empij Cittadini, hora essuli, si diffidassero, e le lor Case si rovinassero sin da' fondamenti, acciò fosse essempio à tutti quelli, che per l'avvenire tentassero un simil atto contro la Patria, e la Sede Apostolica. Non vi scriviamo altro, se non che delle occorrenze vostre, e di quel che vi farà bisogno, per salute di quella Città, e della Chiesa, ci scriviate spesso. Data in S.Pietro li 6. di Gennaro 1408''.<br>
Che oltre all'esilio, e diffidatione, fossero demolite le Case di quei Cittadini rebelli, non hò potuto trovarlo, come trovo la Fedeltà, e Costanza della Città, la quale mai volse cedere alle minaccie, ne alle promesse di Ladislao, ma facendo fronte in ossequio di Santa Chiesa, resistè all'orgoglio di lui, insinche con participatione del medesimo Cardinal Legato, essendo da' Primati Cittadini Romani introdotto in Roma, per tema della rovina della nostra Città, cedè all'impeto del Rè, malvolentieri, conservando sempre la fedeltà à Santa Chiesa, et al Sommo Pontefice, perchè, se bene esso Ladislao procurò di far acquisto dell'affetto del Popolo, con il concedere molti Indulti, e Privileggi; con tutto questo la nostra Città poca stima ne fece; è ben vero, che li Lupi fattiosi riceverono molto calore da lui. Finalmete morì Ladislao nel fiore della sua gioventù, nel <small>M.CD.XIV.</small> avvelenato registra il Zappullo<ref>Michele Zappulli (1548-?) fu autore di un volume dal titolo ''SommarioHistorie di quattro principali Città del Mondo. Gerusalemme, Roma, Napoli e istoricoVenetia.'', pubblicatopubblicata nel 16091603</ref>, e disi unfece volumela dalpace titolotra le Pecore, e li Lupi per fatiga, e prudenza d'un Padre dell'HistorieOrdine Nostro di quattroS.Francesco, principaliil Cittàcui delRitratto stava nel nostro MondolaustroClaustro, così registra il Landi.
 
{{Sezione note}}