Pagina:Andrea da Barberino - Guerino detto il Meschino, 1841.djvu/397: differenze tra le versioni

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nome ch’è Guerino, e sappiamo come egli trovato suo padre prigione in Durazzo; e per questo temiamo che non verrà; ma perchè avete detto, o cavaliere, come lo riceveremo noi, perch’egli è cristiano? — Vi so dire, che tutta questa città e tutti questi paesi lo seguirebbero, perchè tutti si ricordano ch’egli liberò il reame dalle mani de’ Turchi. Or pur venisse, volesse Iddio», e delle queste parole cominciò a piangere. In questo giunse un cavaliero, e disse verso quel barone; «O Parvidas! tutti i nostri nemici hanno prese le loro arme, e vengono contro alla città, e tutta la terra corre all’arme». Il gentiluomo disse: «Oh! Macometto ci aiuti, ora ci fosse Guerino!» così disse pure la bella Antinisca e volgendosi a loro dicendo; «O cavaliero, non piglierete voi l’arme per mio amore in difensione della mia città e delle nostre persone e delle vostre minacciate armi?» Essi risposero di sì, ma il Meschino non si dimostrava e stava celato a tutti, e armatosi egli con gli altri se ne andarono in piazza!
nome ch’è Guerino, e sappiamo come egli trovato suo padre prigione in Durazzo; e per questo temiamo che non verrà; ma perchè avete detto, o cavaliere, come lo riceveremo noi, perch’egli è cristiano? — Vi so dire, che tutta questa città e tutti questi paesi lo seguiterebbero, perchè tutti si ricordano ch’egli liberò il reame dalle mani de’ Turchi. Or pur venisse, volesse Iddio», e dette queste parole cominciò a piangere. In questo giunse un cavaliero, e disse verso quel barone: «O Parvidas! tutti i nostri nemici hanno prese le loro arme, e vengono contro alla città, e tutta la terra corre all’arme». Il gentiluomo disse: «Oh! Macometto ci aiuti, ora ci fosse Guerino!» così disse pure la bella Antinisca e volgendosi a loro dicendo: «O cavaliero, non piglierete voi l’arme per mio amore in difensione della mia città e delle nostre persone e delle vostre minacciate armi?» Essi risposero di sì, ma il Meschino non si dimostrava e stava celato a tutti, e armatosi egli con gli altri se ne andarono in piazza!


Già era sulla piazza Parvidas armato con molta gente, e la novella giunse che i nemici da tre parti con molti ordini assalivano la terra. Allora il Meschino e i compagni andarono fuori alla battaglia, e quando si mossero diceva a Parvidas: «Non temete — e francamente confortarono tutta la gente, dicendo; «Noi faremo oggi tremare i nostri nemici». Spronarono i loro cavalli, e verso la porta donde erano entrati andarono, la quale fu aperta ed uscirono fuori con loro duecento cavalieri. Quando il Meschino fu di fuori, molti che lo avevano veduto al padiglione di Lionello diceano; «Ecco il villano!» E Guerino arrestò la sua lancia, e corse contra loro spronando il cavallo, ed un Persiano volenteroso d’aver le arme del Meschino si mosse, e venne contra lui. Guerino lo passò con la lancia, e passogliela nel petto, che più di mezza l’aveva dietro le spalle, e prese la spada ed entrò nella gente persiana, facendo tante smisurate prove, che subito fu conosciuto non esser quello che aveva al padiglione finto di essere. Artibano entrò nella battaglia e così Alessandro, ed allora que’ cavalieri presero tant’animo ed ardire che entrarono nella battaglia per forza d’arme. In fine i Persiani si misero in fuga da quella parte; eglino presero molti Persiani e molti ne uccisero. Il Meschino corse insino ai padiglioni del campo, e rivolti indietro tornarono fino alla {{Pt|por-|}}
Già era sulla piazza Parvidas armato con molta gente, e la novella giunse che i nemici da tre parti con molti ordini assalivano la terra. Allora il Meschino e i compagni andarono fuori alla battaglia, e quando si mossero diceva a Parvidas: «Non temete — e francamente confortarono tutta la gente, dicendo: «Noi faremo oggi tremare i nostri nemici». Spronarono i loro cavalli, e verso la porta donde erano entrati andarono, la quale fu aperta ed uscirono fuori con loro duecento cavalieri. Quando il Meschino fu di fuori, molti che lo avevano veduto al padiglione di Lionetto diceano: «Ecco il villano!» E Guerino arrestò la sua lancia, e corse contra loro spronando il cavallo, ed un Persiano volenteroso d’aver le arme del Meschino si mosse, e venne contra lui. Guerino lo passò con la lancia, e passogliela nel petto, che più di mezza l’aveva dietro le spalle, e prese la spada ed entrò nella gente persiana, facendo tante smisurate prove, che subito fu conosciuto non esser quello che aveva al padiglione finto di essere. Artibano entrò nella battaglia e così Alessandro, ed allora que’ cavalieri presero tant’animo ed ardire che entrarono nella battaglia per forza d’arme. In fine i Persiani si misero in fuga da quella parte; eglino presero molti Persiani e molti ne uccisero. Il Meschino corse insino ai padiglioni del campo, e rivolti indietro tornarono fino alla {{Pt|por-|}}