Teatro Historico di Velletri/Fedeltà de' Velletrani: differenze tra le versioni

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''Nobili dilettissimi nostri Salute. All'Ultimo s'è pure verificato quel che per innanzi vi scrissi delle Genti del Rè, le quali cercavano di sottomettere cotesta divotissima Città à miserabil servitù, e sappiamo, che dette Genti s'erano accostate, credendo sotto la speranza datali da alcuni di poca fede, et empio animo, metter voi, e la vostra Città sotto la dura Tirannide, e rimuovervi dalla solita ubedienza della Santa Chiesa Romana; il che per gratia di Dio, il quale non manca mai alli suoi Fedeli, e per la constanza vostra, che sempre con maraviglia, per servitio della Santa Sede, havete mostrata, non è soccesso al voto loro; anzi la Gente del Rè Tiranno invasore, sono fuggite, havendo voi prima spaventati quelli cervicosi, e mal consigliati Cittadini, e così è rimasta la divotione vostra constante, sincera, e più salda, che prima verso questa Santa Sede; per il che non sapemo come possiamo lodarvi tanto, ch'uguagli il merito vostro; nulladimeno, quanto per Noi si può, vi lodiamo, e inalziamo questo vostro invitto Animo nell'obedienza della Santa Chiesa, e prontamente dimostrato contro il furore di questo empio, e malvaggio Tiranno. Non si deve far paragone dal Dominio della Chiesa alla tirannica Signoria, perchè quella è una vera Protettione de' Popoli, e questa nõ attende ad altro, ch'à sottometterli, acciò si possano divorare e loro, e li beni di essi, come si vede ogni giorno. Levatevi dunque sù figliuoli, et inanimatevi con ardore contro quelli, che cercano impadronirsi di voi, e vostra Città, e levarvi dall'obedienza di questa Santa Sede; perchè così, oltre alla gloria, et honore, ch'acquistarete, vi aprirete la via al Cielo, e nel Mondo procurarete quiete. Se Noi possemo cosa alcuna per cotesta Città, ci offeremo; così se havete bisogno de Soldati à Piedi, et à Cavallo, avvisarete, che subito si mandaranno per vostro aiuto. Io raccomando molto la custodia di quella fedel Città alla Prudenza, e Fede vostra, e ci pare, che quelli seditiosi, e traditori non debbano rimanere in Velletri, ma scacciateli, perchè quello che hora non han potuto fare, lo potriano fare un'altra volta. Data in S. Pietro li 23. di Decembre 1407''.<br>
E' vero, che da questa lettera si scorge, ch'alcuni Velletrani, senza timor di Dio, piegavano alla parte di Ladislao (erano quelli della parte de' Lupi, quali non potendo vendicarsi della Fattione avversa, chiamata delle Pecore, procuravano di dar la Città in mano al Rè) ma è ancor vero, che la Città tutta, il Magistrato, e Conseglio, oppugnavano à Ladislao, e si mostravano divotissimi al Somme Pontefice, e fedeli à Chiesa Santa; e perciò fecero rigoroso risentimento contro di quelli tali, che adherivano all'Invasore, scacciandoli dalla Città come Contumaci, e Rebelli; onde l'istesso Legato Apostolico, poco doppo scrisse la Terza lettera seguente.<br>
''Nobili dilectissimi, etc. A somiglianza di quello, che per la bellezza datali dal Creatore, levatosi in superbia, e da quella in tutto cecato, non conoscendo se stesso, mentre volse metter la sua Sede in Aquilone à paro di quella di Dio, fù miserabilmente con tutti i suoi seguaci scacciato, e messo nel profondo dell'Abisso; è intervenuto à quelli empij Cittadini traditori della Patria propria, come dalle vostre gratissime lettere havemo inteso, percioche, mentre non conoscendo l'esser loro, cercavano di dar in mano di Potestà empia, e scelerata voi, e la Città vostra, fedeli di Santa Chiesa; sono stati con molto trionfo vostro scacciati dalle proprie case, donde dovemo rendere gratie al Signore, il quale resiste alli superbi, e li disperde; e inalza l'humili, e esso è stato che hà provisto che la sua Santa Chiesa non sia ita in mano de' Tiranni. Rendiate ancor voi gratie à Dio, insieme con Noi, e rallegratevi della fuga, e persecutione di questi empj traditori percioche, dilettissimi, havete fatto un opera segnalata, per servitio de Dio, e della sua Chiesa, e meritate, che per l'avvenire se ne tenghi memoria, havendo liberata la Patria vostra dalla Seditione Civile, oltre, che vi havete apparecchiati honorati Luoghi in Cielo, e Noi con ogni maniera di Laude vi commendiamo, e v'essaltiamo; essortandovi, che, come fin'hora fidelmente vi sete portati per liberar. e custodire cotesta vostra Cattolica Città, per honore, et obedienza della Santa Chiesa, così vogliate perseverare; offerendovi con tutto il Cuore, e con ogni prontezza d'Animo tutto quello, che torna in beneficio, et honor vostro, e della vostra Città; e perchè ci domandiate al presente Cento Fanti per diffesa vostra, ve li mandiamo; se d'altre genti havete di bisogno, scriveteci, che ò Fanti, ò Cavalli, che domandarete, in quel numero, che bisogna, ve se manderanno.