Pagina:Salgari - Il Fiore delle Perle.djvu/257: differenze tra le versioni
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— Grossa bestia feroce — rispose il giovane selvaggio. |
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— Avanti con prudenza — disse Hong. — Ormai è troppo tardi per retrocedere. |
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— Amerei meglio trovarmi ancora sulle rive del Bacat — disse Pram-Li. — Le tigri mi hanno sempre fatto paura. |
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— Forse non si tratta d’uno di quegli animali. |
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— Ed il babirussa? |
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— Io spero di trovarlo ancora, Pram-Li. |
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Si rimisero a strisciare, lentamente, con estrema prudenza, tenendo il dito sul grilletto dei fucili. Ogni dieci passi |
Si rimisero a strisciare, lentamente, con estrema prudenza, tenendo il dito sul grilletto dei fucili. Ogni dieci passi s’arrestavano per un momento onde osservare le cime delle canne, poi vedendole immobili proseguivano. |
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Erano però tutti e tre in preda ad una viva agitazione nervosa, ad |
Erano però tutti e tre in preda ad una viva agitazione nervosa, ad un’ansietà che aumentava di minuto in minuto. La presenza di quel formidabile felino aveva scosso anche il coraggioso chinese. |
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Percorsi altri cinquanta passi, si trovarono improvvisamente dinanzi ad una massa sanguinosa che era adagiata in mezzo ad un piccolo spiazzo. |
Percorsi altri cinquanta passi, si trovarono improvvisamente dinanzi ad una massa sanguinosa che era adagiata in mezzo ad un piccolo spiazzo. |
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Era un animale grosso quanto un cervo e per la forma rassomigliante ad un maiale, avendo il muso sporgente, delle zanne lunghissime che gli salivano verso gli occhi, il collo grosso e la coda contorta; però le sue gambe erano molto più alte e più nervose, vere gambe da corsa. |
Era un animale grosso quanto un cervo e per la forma rassomigliante ad un maiale, avendo il muso sporgente, delle zanne lunghissime che gli salivano verso gli occhi, il collo grosso e la coda contorta; però le sue gambe erano molto più alte e più nervose, vere gambe da corsa. |
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— Il babirussa! — esclamò Hong. |
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— Ed in qual modo conciato — disse il malese. — Ha un fianco squarciato da una terribile zampata. |
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— La tigre che lo ha ucciso, vedendosi inseguita, ha rinunciato alla preda. |
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— E noi ce la prenderemo. |
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— Sì, Pram-Li e poi ci affretteremo a lasciare questa macchia. Raggiunto il nostro scopo non ci rimane da far altro qui. Stacca le due cosce posteriori, poi prendiamo il largo. |
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Mentre il |
Mentre il chinese vegliava, il malese e Vindhit con pochi colpi di coltello staccarono le gambe deretane del babirussa. |
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— Alla tigre ne rimarrà ancora tanta della carne, da fare una indigestione — disse il malese. — Noi siamo persone oneste che non amano defraudare i cacciatori. |
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— Hai finito? — chiese Hong. |
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— Sì — rispose il malese. |
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— Preparati a ricevere il padrone della selvaggina. |
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— Quale padrone? — chiese Pram-Li, impallidendo. |
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— La tigre. |