Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/52: differenze tra le versioni

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{{Pt|cione,|concione,}} e dolutosi delle calunnie dategli da’ Nobili, depose la dittatura, e sottomisesi al giudizio che di lui fusse fatto dal Popolo; e dipoi agitata la causa sua ne fu assoluto, dove si disputò assai quale sia più ambizioso, o quel che vuole mantenere, o quel che vuole acquistare; perchè facilmente l’uno e l’altro appetito può essere cagione di tumulti grandissimi. Pur nondimeno il più delle volte sono causati da chi possiede, perchè la paura del perdere genera in loro le medesime voglie che sono in quelli che desiderano acquistare; perchè non pare agli uomini possedere sicuramente quello che l’uomo ha, se non si acquista di nuovo dell’altro. E di più vi è che possedendo molto, possono con maggior potenza e maggior moto fare alterazione. Ed ancora vi è di più, che li loro scorretti e ambiziosi portamenti accendono ne’ petti di chi non possiede voglia di possedere, o per vendicarsi contro di loro spogliandoli, o per potere ancora loro entrare in quella ricchezza, e in quelli onori che veggono essere male usati dagli altri.
{{Pt|cione,|concione,}} e dolutosi delle calunnie dategli da’ Nobili, depose la Dittatura, e sottomisesi al giudizio che di lui fusse fatto dal Popolo; e dipoi agitata la causa sua ne fu assoluto, dove si disputò assai quale sia più ambizioso, o quel che vuole mantenere, o quel che vuole acquistare; perchè facilmente l’uno e l’altro appetito può essere cagione di tumulti grandissimi. Pur nondimeno il più delle volte sono causati da chi possiede, perchè la paura del perdere genera in loro le medesime voglie che sono in quelli che desiderano acquistare; perchè non pare agli uomini possedere sicuramente quello che l’uomo ha, se non si acquista di nuovo dell’altro. E di più vi è che possedendo molto, possono con maggior potenza e maggior moto fare alterazione. Ed ancora vi è di più, che li loro scorretti e ambiziosi portamenti accendono ne’ petti di chi non possiede voglia di possedere, o per vendicarsi contro di loro spogliandoli, o per potere ancora loro entrare in quella ricchezza, e in quelli onori che veggono essere male usati dagli altri.