</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=75%|data=13 settembre 2008|arg=poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=E lei ched è si par, com'aggio detto|prec=../Ver la maggio si vol quasi tenere|succ=../Modo ci è anche d'altra condizione}}
==[[Pagina:Guittone d'Arezzo – Rime, 1940 – BEIC 1851078.djvu/192]]== ▼
{{Ct|f=100%|v=1|t=2|L=0px|99}}
{{Ct|f=90%|v=1|L=0px|lh=1.2|e che cosa alla pari.}}
▲<pages index= =[[Pagina:"Guittone d'Arezzo – Rime, 1940 – BEIC 1851078.djvu /" from=192 ]]= to= 192 />
<poem>
E lei ched è si par, com’aggio detto,
de’ l’omo certo reverenza fare,
ch’omo nom po, secondo il mio intelletto,
{{R|4}}verso d’alcuna troppo umiliare
per conducere a ben lo suo diletto:
ch’umeltà fa core umele fare
e lauda le fa prender bon rispetto
{{R|8}}e tollele de laida responsion fare.
Dunque umilmente laudando lei faccia
dire, o ver dica, quanto po più bene,
{{R|11}}com’è suo tutto in far ciò che le piaccia;
e pregando per Deo e per merzene
ritegnalo basciando infra sue braccia,
{{R|14}}che ciò e tutta sua voglia e sua spene.
</poem>
|