Il Re della Prateria/Parte prima/9. Combattimento a bordo del negriero: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Phe-bot (discussione | contributi)
m Alex_brollo: match
Riga 6:
<section begin="arg"/>Da definire<section end="arg"/>
</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=75%|data=28 marzo 2018|arg=Da definire}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=|prec=../8. La caccia al negriero|succ=../10. Il golfo del Messico}}
 
==__MATCH__:[[Pagina:Salgari - Il re della prateria.djvu/78]]==
{{Centrato|9.}}
{{Centrato|COMBATTIMENTO A BORDO DEL NEGRIERO}}
Line 20 ⟶ 21:
 
– Bah! – esclamò, alzando le spalle. – È un giovane marinaio che ho fatto chiudere in una stretta prigione insieme con un suo compagno.
==[[Pagina:Salgari - Il re della prateria.djvu/79]]==
 
– Per quale motivo?
Line 68 ⟶ 70:
 
Il barone era alla loro testa pronto a comandare il fuoco.
==[[Pagina:Salgari - Il re della prateria.djvu/80]]==
 
L'inglese, che aveva i suoi dieci marinai quasi inermi e che non disponeva che di dodici carabine, esitava a impegnare la lotta. Prima che la goletta fosse giunta coi rinforzi, nessuno dei suoi sarebbe rimasto in piedi.
Line 109 ⟶ 112:
Un immenso clamore si alzò fra i negrieri, che fu soffocato da una scarica di fucili partita da ambe le parti.
 
Parecchi uomini caddero, e primo fra tutti il coraggioso ufficiale; ma gli altri, non badando alle perdite subite, si scagliarono
==[[Pagina:Salgari - Il re della prateria.djvu/81]]==
furiosamente gli uni addosso agli altri, i soldati colle baionette calate e i negrieri colle sciabole d'arrembaggio in pugno.
 
L'urto fu tremendo. Parecchi marinai dell'''Albatros'', attraversati da parte a parte dalle baionette stramazzarono sul ponte, ma anche parecchi marinai della nave da guerra caddero.
Line 115 ⟶ 120:
Una lotta accanita s'impegnò attorno all'albero di trinchetto fra i superstiti che erano ancora numerosissimi. Il capitano Nunez e il signor di Chivry, sfuggiti miracolosamente alle prime scariche e al primo urto, si battevano con furore, avventando sui soldati e sui marinai inglesi tremendi colpi di sciabola e scaricando le loro pistole.
 
Mumbai, che si era armato d'una sbarra di ferro del peso di mezzo quintale e che maneggiava come fosse un semplice stecco,
==[[Pagina:Salgari - Il re della prateria.djvu/82]]==
fracassava teste e sfondava costole ad ogni colpo che calava, gridando con quel suo vocione che si udiva a un miglio di distanza:
 
– Sgombrate, canaglie!... Ah! Voi siete curiosi? Prendete!... Sono busse che pesano ma vi fanno star bene per sempre!...
Line 142 ⟶ 149:
 
– Sì, capitano – rispose Mumbai.
==[[Pagina:Salgari - Il re della prateria.djvu/83]]==
 
– Manda sei od otto uomini nella batteria ai due pezzi di babordo, e comanda agli altri di tenersi pronti ai bracci delle manovre onde prendere il largo. Riceveremo una e forse due bordate, ma si tureranno i buchi più tardi. Sbrigati!
Line 163 ⟶ 171:
E potevano infatti considerarsi salvi, poiché la goletta non era più in grado, almeno per parecchi giorni, d'inseguirli. Il suo albero di maestro, spaccato alla base dalla palla del pezzo da caccia dell'''Albatros'', era precipitato attraverso il ponte con orribile fracasso, ingombrandolo di corde e di vele e precipitando in mare i tiragliatori che si erano inerpicati sulle griselle, sulle crocette e sul picco della randa.
 
Per colmo poi di fortuna, quasi nel medesimo istante cadevano
==[[Pagina:Salgari - Il re della prateria.djvu/84]]==
sul ponte del legno negriero i pochi superstiti soldati e marinai guidati dal povero ufficiale inglese. Era bastata la sbarra di ferro del gigantesco Mumbai per atterrarli e per non più rialzarsi.
 
– Fuoco di bordata! – si udì urlare sul ponte della goletta, mentre i marinai dell'''Albatros'' si slanciavano ai bracci delle vele mandando grida di trionfo.
Line 171 ⟶ 181:
Malgrado la confusione e il panico che regnava sul piccolo legno, i suoi quattro cannoni di tribordo fecero fuoco, e tre palle attraversarono la carena dell'''Albatros'', pochi centimetri sopra il livello d'acqua, mentre la quarta passava sopra il ponte smussando l'estremità del pennone di parrocchetto.
 
Ma ormai era troppo tardi per prendere una rivincita sul nemico
==[[Pagina:Salgari - Il re della prateria.djvu/85]]==
che stava per fuggire. La nave negriera era tornata al vento e si allontanava velocemente dalla goletta, che si era arrestata come un uccello a cui è stata rotta un'ala.
 
Il comandante inglese, furibondo per lo scacco sofferto, mentre ormai si credeva di tenere in sua mano la pelle di tutti quei negrieri, lanciò un'altra bordata colla speranza si spezzare il timone alla nave fuggente e di fracassarle gli alberi; ma le palle non colsero tutte nel segno. Una penetrò nel quadro di poppa devastando la cabina del barone, la seconda spezzò la dolfiniera dell'albero di bompresso e le altre due attraversarono il ponte forando uno straglio.
Line 192 ⟶ 204:
 
– Quelle navi là hanno a bordo tutto il necessario, alberi di ricambio, vele di ricambio e abili carpentieri, senza essere costrette di ricorrere ai cantieri di terra; ma prima di tre giorni la goletta non sarà in caso di riprendere la caccia. In questo frattempo, se il vento non diminuisce, noi avremo un vantaggio di quattrocento miglia, e più.
==[[Pagina:Salgari - Il re della prateria.djvu/86]]==
 
– E se si mettono in crociera dinanzi alle Antille?