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== 8 luglio ==
<section begin=08-07-2018 />
* {{Testo|Alla scoperta dei letterati}}
 
<div style="font-family:Georgia,Times New Roman,Times,serif; text-align:justify">'''[[Autore:Giosuè Carducci|GIOSUÈ CARDUCCI]]'''.
 
{{Sc|{{Wl|Q1891|Bologna}}}}, ''agosto del ’94.''
 
Fin dal bel principio purghiamo dalle ortiche il campo dove la grande rovere si innalza. Letterati e pubblico di tutta Italia, ancora memori d’altri tempi, credono che Bologna sia l’Atene italiana, il centro illuminante, l’essenza quinta del profumo poetico nostro.
 
Otto e anche dieci anni fa ogni più bel tropo sarebbe stato giustificato. Le pubblicazioni letterarie di {{Wl|Q3876395|Nicola Zanichelli}} furono iniziate nel 1874 coi ''Funeralia'' del {{Wl|Q779096|Panzacchi}}; e, verso quel tempo, lo stesso Panzacchi, in una sala dell’Archiginnasio, per una conferenza presentò al pubblico bolognese tra molto plauso {{Wl|Q43440|Enotrio Romano}}, quasi annunciando ''habemus ponteficem''. Infatti nel 1876 lo Zanichelli pubblicò le ''Nuove poesie'' del {{Wl|Q43440|Carducci}}. Poi nel 1877 i ''Postuma'' dello {{Wl|Q1058485|Stecchetti}} (e fu il primo ''elzevir'' di quell’editore) mossero tanto romore di fama intorno all’autore, allo Zanichelli ed a Bologna intellettuale che la cosi detta ''chiesuola'' apparve formata.</div>
 
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</div><section end=08-07-2018 />
 
== 15 luglio ==
<section begin=15-07-2018 />
* {{Testo|Re Baldoria}}
 
[[File:FilippoTommasoMarinetti.jpg|70px|right|link=Autore:Filippo Tommaso Marinetti]]
 
<div style="font-family:Georgia,Times New Roman,Times,serif; text-align:justify">ATTO PRIMO.
 
'''I GUATTERI SACRI.'''
 
Questo atto si svolge in mezzo al gran parco reale, in una vasta spianata formata dal viale di mezzo, che si prolunga, verso il fondo della scena, fino al Castello dell’Abbondanza. In fondo, a cento metri dalla ribalta, s’erge il castello, le cui vetrate ogivali lustreggiano e che somiglia esattamente a un colossale pasticcio scintillante, con merli di zucchero roseo e con quattro torricciuole verdi dalle feritoie bianche da cui sembra trabocchi del lattemiele. I marmi carnicini della scalea, qua e là coperti d’una vegetazione fruttifera, attirano lo sguardo, allettandolo, verso l’estremità del viale.
 
Il castello e il parco reale sono dominati da enormi e appetitose architetture digradanti sullo sfondo del cielo. Sembrano, da lontano, colonnati di cioccolatta, terrazze imbutirrate d’oro, balconi di torrone traforato e verande ornate di festoni di frutti canditi, che pendono perpendicolarmente dalle nuvole.
 
E’ un saporoso meriggio di maggio, color di miele, tutto profumato.</div>
 
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</div><section end=15-07-2018 />
 
== 22 luglio ==
<section begin=22-07-2018 />
* {{Testo|Il nuovo palazzo per la Biblioteca Nazionale centrale di Firenze: Progetto}}
 
<div style="font-family:Georgia,Times New Roman,Times,serif; text-align:justify">Sul finire del 1885 il Comune di Firenze, in seguito al giudizio espresso nel 1882 da una Commissione parlamentare che dichiarò i locali della maggiore Biblioteca fiorentina troppo ristretti e insufficienti per il servizio pubblico, offriva in dono al R. Governo l’area necessaria per costruire, nel centro della città, un nuovo palazzo per la Biblioteca.
 
Ma, per ragioni più che altro edilizie, l’area generosamente offerta in dono dal Comune fu cambiata, e sostituita, nel marzo del 1890, con altra più grande, sempre nel centro della città.
 
Questa nuova offerta era fatta alla condizione che il Governo dovesse, a suo tempo, cedere al Comune una parte dell’edifizio che la Biblioteca occupa presentemente per potere allargare la Via dei Castellani ed assicurare così il R. Archivio di Stato e le Reali Gallerie da ogni pericolo d’incendio. Il Comune voleva inoltre che lungo uno dei lati del nuovo palazzo della Biblioteca fossero fabbricati dei portici destinati a pubblico passeggio.</div>
 
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</div><section end=22-07-2018 />
 
== 29 luglio ==
<section begin=29-07-2018 />
* {{Testo|Piceno Annonario, ossia Gallia Senonia illustrata}}
 
<div style="font-family:Georgia,Times New Roman,Times,serif; text-align:justify">'''CAPITOLO I.'''
 
''Confine, e nomi, che ebbe il Piceno Annonario.''
 
Essendo stato lo scopo mio d’illustrare il [[:la:Naturalis Historia|Capitolo decimo terzo del libro terzo]] di {{AutoreCitato|Gaio Plinio Secondo|Plinio Seniore}}, non parlai di molte Città distrutte, che anticamente erano situate nella Marca Anconitana nel libro, che diedi alla luce otto anni sono. Imperocchè non formavano esse parte del Piceno, ma appartenevano alla Gallia togata, che Plinio pone nella sesta Regione dell’Italia. Siccome questa fu chiamata in appresso ''Piceno Annonario'', e forma la metà della mia Provincia, cioè della Marca, così di essa presentemente trattar voglio, e ritogliere da un genere di morte le città, che perirono, le quali per servirmi dell’espressioni di {{AutoreCitato|Marco Anneo Lucano|Lucano}}
::''Pulvere {{Ec|vi|vix|Pagina:Piceno Annonario ossia Gallia Senonia illustrata Antonio Brandimarte 1825.djvu/219}} tectœ poterunt monstrare ruinæ.''
{{NessunaIndentatura}}Ma per procedere con tutta la chiarezza possibile è necessario, che prima delinei il confine della Gallia, e riporti i nomi, co’ quali fu chiamata ne’ diversi tempi.</div>
 
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</div><section end=29-07-2018 />
 
== Testi successivi ==
* {{Testo|Alla scoperta dei letterati}}
* {{Testo|Re Baldoria}}
* {{Testo|Il nuovo palazzo per la Biblioteca Nazionale centrale di Firenze: Progetto}}
* {{Testo|Piceno Annonario, ossia Gallia Senonia illustrata}}
* {{Testo|Gli Alpini}}
* {{Testo|Al signor di Montgolfier}}