I naufraghi dello Spitzberg/9. Il ritorno: differenze tra le versioni

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– Sì, mercé la vostra audacia e la vostra abilità – disse il capitano Jansey. – Signor Tompson, lasciate ora che vi ringrazi a nome di tutti i miei marinai che avete strappati ad una morte certa.
 
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– Un abbraccio, camerata, e non si parli più di ringraziamenti – rispose il baleniere. – Gli uomini di mare, voi lo sapete, non vogliono sentirne.
 
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Quando quello scoppio di gioia e di entusiasmo si fu calmato e che i naufraghi furono condotti sotto coperta per rimettersi in forza con un pranzo, Tompson, il capitano Jansey, Oscar e l'''ice-master'' si raccolsero a consiglio per decidere sul da farsi.
 
La ''Torpa'', provvista come era di viveri d'ogni specie e di carbone, poteva affrontare uno svernamento in quelle
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alte latitudini, ma se poteva liberarsi da quel cerchio formidabile di ghiaccio, che minacciava di rinserrarla come una morsa, e fare rotta verso le coste della Norvegia, era ben da preferirsi. Riparati in una baia o dentro un ''fiord'', lo svernamento è noioso ma non pericoloso, ma in mezzo ad un banco diventa difficilissimo e la nave può venire stritolata dalle pressioni.
 
Avevano poca speranza di aprirsi il passo, pure vollero accertarsi se rimaneva qualche probabilità, visitando accuratamente il ''wacke''.
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– Dunque siamo forzati a svernare qui – disse Oscar.
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– Sì, professore – rispose Tompson.
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– A bordo, signori – disse Tompson. – Prima che il bacino del ''wacke'' geli, bisogna che la nave sia in grado di poter resistere alle pressioni.
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S'imbarcarono e fecero ritorno alla ''Torpa'', mentre la neve, che era cessata per pochi minuti, tornava a cadere in maggior copia ed il vento del nord aumentava di violenza, sconvolgendo il mare.
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Eretto il magazzino, i due capitani rivolsero le loro cure alla nave.
 
L'ancorarono solidamente al margine del bacino per impedire che il vento non la spingesse contro le pareti di ghiaccio, poi immersero attorno alla carena numerose
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e grosse travi disposte obliquamente, in modo che i ghiacci stringendosi, sollevassero la ''Torpa'' invece di comprimerle i fianchi. In tale modo potevano, in parte, evitare le tremende pressioni.
 
Furono poi levate le vele, calati gli alberetti del trinchetto e dell'albero maestro, ma non vennero levate le manovre, per essere più pronti, nel caso che il banco si aprisse, a prendere il largo.