Pagina:Salgari - Il Fiore delle Perle.djvu/313: differenze tra le versioni

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<section begin=s1/>ed è appunto per questo che sono venuto qui per farmi regalare gli uomini bianchi. Sono molti anni che desidero avere degli schiavi dalla pelle pallida, dei ''cristianos''.
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– Allora andrai a cercarteli, non essendo più qui.

– Mi dirai almeno dove sono fuggiti.

– Verso il Bacat.

– Sta bene – disse il Sultano, con accento minaccioso. – Noi li prenderemo e poi faremo tagliare la testa all'uomo che mi avrà ingannato.

– Vuoi parlare di me? – chiese Bunga.

– No, dell'altro – disse il Sultano con un sorriso da tigre. – Tu sei mio amico.

– Lo sapevo già – rispose il capo degli ''igoroti'', forzandosi a sorridere. – Noi salderemo la nostra amicizia con un gran banchetto.

– Che ci darai?

– Questa sera, ti ho detto.

– Grazie, amico, conto su di te.<section end=s1/>
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Quattro porci arrostiti interi, dei galli selvatici, frutta in grande quantità e molti vasi ricolmi di vino, erano stati deposti su quella tavola improvvisata ed il Sultano aveva dato il buon esempio mangiando per due e bevendo per quattro.
Quattro porci arrostiti interi, dei galli selvatici, frutta in grande quantità e molti vasi ricolmi di vino, erano stati deposti su quella tavola improvvisata ed il Sultano aveva dato il buon esempio mangiando per due e bevendo per quattro.


Bunga si mostrava, o almeno fingeva di mostrarsi amabilissimo, incitando il Sultano ed i suoi capi a far onore al banchetto e dando
Bunga si mostrava, o almeno fingeva di mostrarsi amabilissimo, incitando il Sultano ed i suoi capi a far onore al banchetto e dando<section end=s2/>