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provviso due cavalieri coperti di polvere e di sangue abbeverare i loro cavalli nelle acque della fontana sacra alla dea Giuturna, che scaturiva alle radici del monte Palatino. Accorsi presso di loro, seppero che la battaglia contro i regi era stata vinta e che essi stessi avevano aiutato nella vittoria i Romani. Poi sparirono e subito si seppe che i due sconosciuti erano i Dioscuri, domatori di cavalli e protettori delle armi romano. Per questo fatto un tempio sorse in loro onore poco distante dalla {{FI
provviso due cavalieri coperti di polvere e di sangue abbeverare i loro cavalli nelle
acque della fontana sacra alla dea Giuturna, che scaturiva alle radici del monte Palatino. Accorsi presso di loro, seppero che la battaglia contro i regi era stata vinta e che essi stessi avevano aiutato nella vittoria i Romani. Poi sparirono e subito si seppe che i due sconosciuti erano i Dioscuri, domatori di cavalli e protettori delle armi romano. Per questo fatto un tempio sorse in loro onore poco distante dalla {{FI
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(Fot. I. I. d’Arti Grafiche).
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fontana e la fontana stessa fu venerata con speciale fervore. I nuovi lavori di scavo hanno rimesso alla luce la sorgente miracolosa — con le sue lastre di marmo e la piccola ara votiva — e il tempietto che le era dedicato. Si tratta di un edificio decorato da due colonne di marmo e adorno da un puteale elegantissimo offerto alla divinità da Marco Barbagio Pollio, l’anno 41 avanti l’Era volgare. Intorno alla fonte si sono rinvenute molte suppellettili votive: un simulacro di Esculapio e i frammenti di una mirabile statua equestre in marmo per.telico, opera greca del V secolo che doveva appartenere a un gruppo dei Dioscuri. Se bene durante il medioevo fosse profanata e inquinata, pure le acque scaturiscono ancora {{Pt|lim-}}
fontana e la fontana stessa fu venerata con speciale fervore. I nuovi lavori di scavo
hanno rimesso alla luce la sorgente miracolosa — con le sue lastre di marmo e la
piccola ara votiva — e il tempietto che le era dedicato. Si tratta di un edificio decorato da due colonne di marmo e adorno da un puteale elegantissimo offerto alla
divinità da Marco Barbagio Pollio, l’anno 41 avanti l’Era volgare. Intorno alla fonte si sono rinvenute molte suppellettili votive: un simulacro di Esculapio e i
frammenti di una mirabile statua equestre in marmo per.telico, opera greca del V
secolo che doveva appartenere a un gruppo dei Dioscuri. Se bene durante il medioevo fosse profanata e inquinata, pure le acque scaturiscono ancora lim-