Pagina:Wells - Quando il dormente si sveglierà, 1907.djvu/20: differenze tra le versioni
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Si parla proprio dello stesso Isbister del capitolo precedente, ma esso non è più il giovane di prima. I suoi capelli, che un giorno erano castani e un po' troppo lunghi, più di quello che lo consentiva la moda, erano ora di un grigio ferro e tagliati corti; la faccia bianca e rossa di una volta aveva assunto il colore del marocchino e la barba a punta era brizzolata. Isbister si rivolgeva ad un uomo di età media, vestito interamente di tela, poiché l'estate in quell'anno era eccezionalmente calda. Quell'interlocutore, un certo Warming, avvocato a Londra, era il parente più prossimo di Graham, il catalettico, e i due uomini, in piedi, l'uno accanto all'altro, in una camera di una casa di Londra, contemplavano fissamente quel corpo immerso nel letargo. |
Si parla proprio dello stesso Isbister del capitolo precedente, ma esso non è più il giovane di prima. I suoi capelli, che un giorno erano castani e un po' troppo lunghi, più di quello che lo consentiva la moda, erano ora di un grigio ferro e tagliati corti; la faccia bianca e rossa di una volta aveva assunto il colore del marocchino e la barba a punta era brizzolata. Isbister si rivolgeva ad un uomo di età media, vestito interamente di tela, poiché l'estate in quell'anno era eccezionalmente calda. Quell'interlocutore, un certo Warming, avvocato a Londra, era il parente più prossimo di Graham, il catalettico, e i due uomini, in piedi, l'uno accanto all'altro, in una camera di una casa di Londra, contemplavano fissamente quel corpo immerso nel letargo. |
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Il corpo giallo, ricoperto con una camicia molto ampia, era steso sopra una materassa di cautciù piena d’acqua, circondata da una vetrata. La faccia era contratta, la barba folta e corta, le membra scarne, le unghie lunghe. Quella gabbia vetrata, pareva separane il dormente dalla vita reale che si viveva intorno a lui: egli era come una cosa a parte, come un oggetto anormale, strano e unico, che i due uomini, colla faccia appoggiata contro il vetro, non si stancavano di esaminare. |
Il corpo giallo, ricoperto con una camicia molto ampia, era steso sopra una materassa di cautciù piena d’acqua, circondata da una vetrata. La faccia era contratta, la barba folta e corta, le membra scarne, le unghie lunghe. Quella gabbia vetrata, pareva separane il dormente dalla vita reale che si viveva intorno a lui: egli era come una cosa a parte, come un oggetto anormale, strano e unico, che i due uomini, colla faccia appoggiata contro il vetro, non si stancavano di esaminare. |
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— Fu un colpo terribile per me, — raccontava Isbister, — tanto che ancora provo uno strano stupore ripensando a |
— Fu un colpo terribile per me, — raccontava Isbister, — tanto che ancora provo uno strano stupore ripensando a suoi occhi tutti bianchi. Erano bianchi, sapete, come se fossero stati arrovesciati e nel ritrovarmi ora, qui, mi par di riviver tutta quella scena. |