Pagina:Wells - Quando il dormente si sveglierà, 1907.djvu/9: differenze tra le versioni

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Tacque, e parve veramente spossato; poi stropicciandosi la fronte colla scarna mano, riprese come se parlasse a sè stesso:
Tacque, e parve veramente spossato; poi stropicciandosi la fronte colla scarna mano, riprese come se parlasse a sè stesso:


— Sono un lupo selvaggio, un povero essere errante in un mondo dove non ho scopo di esistere. Sono solo, senza moglie, senza figli.... Chi ha mai detto che l’uomo senza prole è come un ramo seccato sull’albero della vita? Sono senza moglie, senza figli.... Non ho nessun dovere da compiere, nessun desiderio da sodisfare. Eppure v’è una cosa, una sola alla quale avevo finalmente risoluto di attaccarmi.... E avevo detto fra me: E necessario, è assolutamente necessario, e, per vincere l’inerzia di questo corpo senz’anima, ricorsi a dei sonniferi. Gran Dio! Quanti ne ho assorbiti mai! Io non so se voi sentiate l’opprimente disagio del nostro corpo; così irritante, con tutte le inquietudini che procura allo spirito Il tempo! La vita! Vivere!... Noi non viviamo che piccole parti di vita! Bisogna mangiare e subir poi la noiosa e bestiale funzione della digestione.... con tutti i suoi disgusti. Bisogna prendere aria se non vogliamo che il nostro pensiero si trascini inerte, senza poter librarsi in alto, privo di ogni attività! Mille distrazioni esteriori ed interiori ci richiamano. Quindi poi il torpore, il sonno! Pare che gli uomini non vivano che per dormire. Come son poche le ore della giornata realmente nostre, sia pure nelle migliori condizioni! In ultimo ci sono quei falsi amici, quei perfidi ausiliari, gli alcaloidi, che
— Sono un lupo selvaggio, un povero essere errante in un mondo dove non ho scopo di esistere. Sono solo, senza moglie, senza figli.... Chi ha mai detto che l’uomo senza prole è come un ramo seccato sull’albero della vita? Sono senza moglie, senza figli.... Non ho nessun dovere da compiere, nessun desiderio da sodisfare. Eppure v’è una cosa, una sola alla quale avevo finalmente risoluto di attaccarmi.... E avevo detto fra me: È necessario, è assolutamente necessario, e, per vincere l’inerzia di questo corpo senz’anima, ricorsi a dei sonniferi. Gran Dio! Quanti ne ho assorbiti mai! Io non so se voi sentiate l’opprimente disagio del nostro corpo; così irritante, con tutte le inquietudini che procura allo spirito.... Il tempo! La vita! Vivere!... Noi non viviamo che piccole parti di vita! Bisogna mangiare e subir poi la noiosa e bestiale funzione della digestione.... con tutti i suoi disgusti. Bisogna prendere aria se non vogliamo che il nostro pensiero si trascini inerte, senza poter librarsi in alto, privo di ogni attività! Mille distrazioni esteriori ed interiori ci richiamano. Quindi poi il torpore, il sonno! Pare che gli uomini non vivano che per dormire. Come son poche le ore della giornata realmente nostre, sia pure nelle migliori condizioni! In ultimo ci sono quei falsi amici, quei perfidi ausiliari, gli alcaloidi, che