Pagina:Angeli - Roma, parte I - Serie Italia Artistica, Bergamo, 1908.djvu/33: differenze tra le versioni

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dagli invasori: poi molto materiale preso dalle vicino rovine era stato accumulati intorno o sopra al ''Lapis Niger'' che doveva rimanere cosi celato per infiniti secoli agli sguardi dei Romani. E fra questo materiale si trovava la stole, suscitatrice di
dagli invasori: poi molto materiale preso dalle vicino rovine era stato accumulati intorno o sopra al ''Lapis Niger'' che doveva rimanere cosi celato per infiniti secoli agli sguardi dei Romani. E fra questo materiale si trovava la stole, suscitatrice di una cosi fiera polemica fra i filologi e gli scienziati contemporanei.
una cosi fiera polemica fra i filologi e gli scienziati contemporanei.


La stele votiva è una piramide di tufo giallo, alta 50 centimetri e larga 22 tagliata negli angoli e — disgraziatamente per noi — troncata nella sommità. Sulle {{FI
La stele votiva è una piramide di tufo giallo, alta 50 centimetri e larga 22 tagliata negli angoli e — disgraziatamente per noi — troncata nella sommità. Sulle {{FI
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}} quattro facce, e spesso anche sulla smussatura degli angoli, è tracciata un’iscrizione in lettere arcaiche, nella guisa dette ad ''aratura di bove (bustrofidon)'' perchè cominciando da sinistra a destra continua da destra a sinistra, alternandosi così di seguito fino alla fine. Di questa iscrizione sono state tentate molteplici traduzioni e per primo il professor Ceci credette di leggervi una delle leggi religiose istituite da re Numa per regolare l’ordine dei sacrifici, il numero e la qualità delle vittime e i privilegi dei sacrificatori. Ma pur ammettendo l’ipotesi di una delle antichissime leggi religiose, il prof. Hülsen con maggiore probabilità vorrebbe farla risalire alla
}} quattro facce, e spesso anche sulla smussatura degli angoli, è tracciata un’iscrizione in lettere arcaiche, nella guisa dette ad ''aratura di bove (bustrofidon)'' perchè cominciando da sinistra a destra continua da destra a sinistra, alternandosi così di seguito fino alla fine. Di questa iscrizione sono state tentate molteplici traduzioni e per primo il professor Ceci credette di leggervi una delle leggi religiose istituite da re Numa per regolare l’ordine dei sacrifici, il numero e la qualità delle vittime e i privilegi dei sacrificatori. Ma pur ammettendo l’ipotesi di una delle antichissime leggi religiose, il {{AutoreCitato|Christian Hülsen|prof. Hülsen}} con maggiore probabilità vorrebbe farla risalire alla