Pagina:Ecce Homo (1922).djvu/16: differenze tra le versioni

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Mi spiego: non solo io sono un decadente, sono anche il contrario d’un decadente. Lo prova, tra altro, il fatto che istintivamente ho scelto sempre i ''giusti'' mezzi nelle situazioni difficili mentre chi è soltanto decadente sceglie sempre i mezzi a lui dannosi. Come ''summa summarum'' ero sano; come dettaglio, come specialità ero un decadente. L’energia sempre rivolta all’assoluto abbandono alla liberazione dalle condizioni abituali, lo sforzo continuo contro me stesso per non lasciarmi più guardare, servire, curare dai medici, tutto ciò dimostra un’assoluta istintiva certezza ''di ciò'' che allora mi occorreva sopra tutto.
Mi spiego: non solo io sono un decadente, sono anche il contrario d’un decadente. Lo prova, tra altro, il fatto che istintivamente ho scelto sempre i ''giusti'' mezzi nelle situazioni difficili mentre chi è soltanto decadente sceglie sempre i mezzi a lui dannosi. Come ''summa summarum'' ero sano; come dettaglio, come specialità ero un decadente. L’energia sempre rivolta all’assoluto abbandono, alla liberazione dalle condizioni abituali, lo sforzo continuo contro me stesso per non lasciarmi più guardare, servire, curare dai medici, tutto ciò dimostra un’assoluta istintiva certezza ''di ciò'' che allora mi occorreva sopra tutto.


Io curai me stesso, io mi risanai. Perchè ciò avvenga — ogni fisiologo dovrà ammetterlo — ''bisogna che in fondo si sia sani''. Un essere veramente malato non può guarire, e tanto meno guarirsi da sè; per un uomo veramente sano la malattia può essere, al contrario, un energico ''incitamento'' a vivere, a vivere più intensamente. Così realmente mi appare ''ora'' quel lungo periodo di malattia: io scopersi quasi nuovamente la vita, me compreso; io gustai tutte le cose buone, anche le piccine, come altri difficilmente potrebbe gustarle, io feci della mia volontà d’esser sano, di ''vivere'',
Io curai me stesso, io mi risanai. Perchè ciò avvenga — ogni fisiologo dovrà ammetterlo — ''bisogna che in fondo si sia sani''. Un essere veramente malato non può guarire, e tanto meno guarirsi da sè; per un uomo veramente sano la malattia può essere, al contrario, un energico ''incitamento'' a vivere, a vivere più intensamente. Così realmente mi appare ''ora'' quel lungo periodo di malattia: io scopersi quasi nuovamente la vita, me compreso; io gustai tutte le cose buone, anche le piccine, come altri difficilmente potrebbe gustarle, io feci della mia volontà d’esser sano, di ''vivere'',