Pagina:Giuseppe Conti Firenze vecchia, Firenze 1899.djvu/263: differenze tra le versioni

Giaccai (discussione | contributi)
→‎Pagine SAL 25%: Creata nuova pagina: 450px|centro XVII La morte di Ferdinando III SoUerfugii di Car...
 
Giaccai (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
[[File:Giuseppe Conti Firenze vecchia, banda in alto 1899 (page 47 crop).jpg|450px|centro]]
[[File:Giuseppe Conti Firenze vecchia, banda in alto 1899 (page 47 crop).jpg|450px|centro]]
{{ct|f=130%|t=3|v=1|XVII}}
XVII
La morte di Ferdinando III
{{ct|f=130%|v=1|La morte di Ferdinando III}}
{{rule|4em|v=2}}
SoUerfugii di Carlo Alberto - Un monito severo - Partenza per la Spagna Tra
{{indentazione|1em}}{{smaller|Sotterfugii di Carlo Alberto - Un monito severo - Partenza per la Spagna Tra popolo e principe - Le bonifiche in Maremma - Primi sintomi di febbre - Ferdinando III si aggrava - Muore - Dolore della famiglia - Imbalsamazione - L’estremo saluto della cittadinanza - Il trasporto - La consegna del cadavere nella chiesa di San Lorenzo -■ Lutto di Corte - La successione.}}
popolo e principe - Le bonifiche in Maremma - Primi sintomi di
Il pruno che pungeva segretamente il cuore di Ferdinando III, il quale forse dava troppo peso a certi discorsi che gli venivano riferiti sul conto del genero, era la condotta un po’ sbrigliata di lui. Non che il Granduca si pentisse del parentado, e avesse da dolersi del principe di Carignano, no; ma egli avrebbe desiderato da parte di lui, un po’ più di fedeltà, se fosse stato possibile, verso la moglie. Il cuore di padre, ingrandiva agli occhi di Ferdinando III le scappatelle del principe Carlo Alberto, il quale credeva talvolta di farle pulite; ma quasi sempre si faceva scoprire.
febbre - Ferdinando III si aggrava - Muore - Dolore della famiglia - Imbalsamazione

- L’estremo saluto della cittadinanza - Il trasporto - La
Egli, d’altronde, non considerava che in Firenze, dove pur troppo non sfuggiva mai nulla, era non solo notato per il suo grado ma anche per la sua figura riconoscibilissima; la persona alta e magra, l’espressione malinconica del volto, i baffi all’insù; un insieme, che aveva dell’aristocratico e del soldato. Per questo dava appunto, più nell’occhio d’un altro. Perciò quando andava alla messa, seguito dal suo fidato {{Pt|ca-|}}
consegna del cadavere nella chiesa di San Lorenzo -■ Lutto di Corte - La
successione.
Il pruno che pungeva segretamente il cuore di Ferdinando
III, il quale forse dava troppo peso a certi discorsi
che gli venivano riferiti sul conto del genero, era la condotta
un po’ sbrigliata di lui. Non che il Granduca si pentisse
del parentado, e avesse da dolersi del principe di Carignano,
no; ma egli avrebbe desiderato da parte di lui, un
po’ più di fedeltà, se fosse stato possibile, verso la moglie. Il
cuore di padre, ingrandiva agli occhi di Ferdinando III le
scappatelle del principe Carlo Alberto, il quale credeva talvolta
di farle pulite; ma quasi sempre si faceva scoprire.
Egli, d’altronde, non considerava che in Firenze, dove pur
troppo non sfuggiva mai nulla, era non solo notato per il suo
grado ma anche per la sua figura riconoscibilissima; la persona
alta e magra, l’espressione malinconica del volto, i baifi
all’insù; un insieme, che aveva dell’aristocratico e del soldato.
Per questo dava appunto, più nell’occhio d’un altro.
Perciò quando andava alla messa, seguito dal suo fidato ca