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IL BARETTI |
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IL B A RETTI |
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UN SERVO |
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Di Jvfcn Cankar, scrittore sloveno, morto a |
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Lubiana nel 1918, a 42 anni, esco ora tradotto |
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in italiano un racconto: Il servo Mortolo t il |
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suo iti ritto (Trieste, Casa editrice Parnaso) che |
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inerita anche da noi ogni fortuna por la pu¬ |
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rezza epica della linea ondo la breve narrazione |
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procede evitando cosi gli inconvenienti dell'arte |
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di colore corno quelli della comune letteratura |
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a lesi. Lo Cankar, in realtà, affermano i tra¬ |
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duttori I. Rcgent o G. Gusaek, fu scrittore |
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■ sodale » che si propose molto spesso fini di |
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edificazione se non proprio religiosa, certo nel- |
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]'ordine di una morale libertaria; qualche cosa, |
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a giudicare da questo saggio, che ricorda in |
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certo modo l'arto programmatica dell’ultimo |
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Tolstoi. Ma il Servo Mortolo non cado nel ge¬ |
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nere edificante o « a chiave » appunto per l’al¬ |
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tezza scmplico o nuda a cui la narrazione si |
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mantiene, o che non ci sembra di poter defi¬ |
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nire altrimenti cho riferendoci ai caratteri del¬ |
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l’epica vera o propria. |
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Trascorre gli anni di fanciullezza a Monaco, a |
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Ai sempre risorgenti vagheggiatori del « con¬ |
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Vienna, a Berlino. Viaggia. Frequenta, per un |
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tenuto » in arto noi vorremmo obbiettare cho |
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certo tempo, a Parigi, i cenacoli del simbolismo. |
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ancho l’armonia punto traducibile in parole |
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Diviene amico e segretario di Rodin. Visita la |
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critiche dei valori fantastici, forma un altro |
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Russia, nelle cui vastità immense affina le sue |
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contenuto bon altrimenti sottratto ad arbitri e |
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doti percettive già cosi singolari, e l'Italia che |
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presunzioni. Fuori di questo campo, in cui gli |
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gl'inspira le più luminose canzoni. |
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incompetenti vedono poco più che un giuoco di |
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specchi o una fumata di tabacco oppiato nes¬ |
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suna diBtinxiono ò più possibile tra poeta e |
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fabbricatoro di sermoni. |
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La produzione che Rilke ha al suo attivo è |
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Ivan Cankar ai addimostra dunque artista |
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considerevole. Si tratta, in complesso, contando |
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prima che pensatore e'propagandista. Con ciò |
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anche i «Sonetti ad Orfeo», apparsi recente¬ |
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non destituiamo certo l'arte sua d'ogni virtù |
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mente, di una decina di volumi di lirica, oltre le |
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di p?nsiero. E’ anzi una bolla fortuna per un’i¬ |
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novelle e i saggi «li critica «l’arte. |
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dea, il potersi giovaro di forme tanto puro; ed |
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è forse una sanzione di una natura cho ci sfugge |
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questo fiorir©, che talora si osserva, di parole |
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necessario dalla penna di un artista galantuo¬ |
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mo; un componso di cui si può valutare il pre¬ |
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gio ancho solo nell'ambito dolio linee e delle |
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formo o cho gli eversori del buon gusto, gli |
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screditati profeti dei nuovi mondi non conosce¬ |
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ranno mai. E spendiamo due parole su questo |
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racconto dello Cankar. |
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Se si vuole, Rilke è un crepuscolare. Ma non |
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Bortolo ò il vecchio servo del vecchio Sitar, |
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nel significato che il Borgesc ha impresso al vo¬ |
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un proprietario di Betaynovo. Da molti anni |
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cabolo. Crepuscolari, in Italia, sono, ognun sa, |
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Bortolo ha dedicato l’opera sua ai terreni di |
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quei letterati del postdannunzianesimo, che ido- |
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Sitar: li ha arati, mietuti, falciati: vi ha edifi¬ |
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leggiano una poesia del tutto morbosa, odorata di |
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cato sopra, ha diretto lavori e lavoratori. La |
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garze intrise e di sornacchi sanguinolenti. Cre¬ |
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proprietà di Sitar, si può ora affermarlo con |
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puscolare, Rilke, poi che la sua sensibilità sembra |
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tutta giustizia, è opera sua, ed è sua cosa. Tale |
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essersi aguzzata per un diuturno spiar i minimi |
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il sentimento di Bortolo, il quale tuttavia è |
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rumori, i più impercettibili strepiti delle cose nel |
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fedele al suo padrone, pago dell’affettuoso ri¬ |
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tempo che comincia a stendersi sopra d'esse il |
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conoscimento che questi gli concede e del po¬ |
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mantello «Iella tenebra. Allorquando esse comin¬ |
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sto accanto al focolare, che divide con lui. La |
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ciano a fiatare e a viver la lor vita verace. |
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giustizia non è finora turbata, una legge silen¬ |
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ziosa governa lo ore del padrone e del servi¬ |
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tore. |
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« Quanto più il giorno s'approssima, con gestì |
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Muore Sitar e tutta la sua proprietà trapassa |
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sempre più stanchi, al vespro, |
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a Sitar il giovane cho mai ha dedicato a que- |
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tanto più tu fi disveli, o Signore. |
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Bte terre un’ora della sua oziosa adolescenza. E’ |
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giusto tutto ciò! Nell’ordine reale delle cose |
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forse non lo ò, pensa Bortolo e con lui l'autore; |
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ma in quello ideale può bastare che il nuovo |
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>adrone riconosca questa ingiustizia e, pur as¬ |
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sumendo la proprietà di tutti i boni, ricono¬ |
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sca, ancho con un sol gesto, una sfumatura di |
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voce, il diritto del servo. Ristabilito questo su¬ |
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periore equil'brio, Sitar avrebbe di certo in |
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Bortolo il più fedele dei dipendenti . |
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4M, in alto, da tutti gli émbrici ». |
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Avviene invece ben Altro. A Bortolo, Sitar |
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fa intendere subito con freddezza che il tempo |
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della « confidenza > è passato, e che b neces¬ |
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sario ormai ch'egli si ricordi di essere un servo. |
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Ecco quello che accade dopo alcune aspre scene |
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che precedono: |
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Il Poeta è perennemente in ascolto: si potrebbe |
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— « Levami gli stivali ! — disse (Sitar) in |
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applicargli la parola di Euripide: «divina è |
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tono di comando a Bortolo. |
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l’ombra ». |
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Esiste di Rilke un ritratto, opera di Oscar |
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Questi non rispose, ma si sedette sulla panca, |
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Zwiutsclicr, a Dresda, che lo coglie dinanzi ad |
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una finestra già opacata dalla sera, con grandi |
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occhi aperti, in attitudine di origliare. E' questo |
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il gesto che informa di più la sua lirica. Redine |
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profondamente sul polso delle cose, egli giunge |
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ad unificarsi con esse, a prestar loro il proprio |
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respiro, a«! udirne le musiche più segrete: |
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« Se ti diporti fuori, lungo il chiuso, |
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— Levami gli stivali ! |
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Tè divietato scorgere le gèmmee |
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— Sci ancora in vena di scherzare T — disse |
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rose stellanti i viali del giardino: |
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Bortolo tlemmoticamente, mandando boccate di |
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ma, nella tua fede profonda, |
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fumo. — Tutto ancora ricorda la morte in que¬ |
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puoi sentirle, si come |
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sta stanza: inginocchiati, piuttosto, o prega* E |
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fanciulle che s'avvicinino. |
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s’inginocchiò davanti al crocefisso. Il padrone |
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lo guardava biliosamente, fumando la pipa e |
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sputacchiando; e jtetto cosi, senza dir parola, |
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finchò Bortolo non.obbo finito di pregare. |
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Bile avanzano a coppie, |
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Bortolo ai alzò «, guardando a terra, s’accinse |
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recingendosi ai fianchi: |
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ad uscire. |
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e le vermiglie cantano sole; |
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poi prendono a melodiare le bianche, |
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lievi, sommesse, con i lor profumi ». |
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Nell'intenso perscrutare il regno delle tenebra, |
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nel frugarlo in ogni senso, permearlo in ogni |
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flessura, per registrarne nell’anima ogni vibra¬ |
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zione più tenue. Rilke diviene uno strumento mi¬ |
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rabile, una eolia arpa sospesa: |
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« Quando gli orologi |
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— Bortolo ! — gli gridò 8 itar. |
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bruiscono prossimi, come |
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bruiscono nel mio proprio cuore, |
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e le cose, con tremule |
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voci, si domandano: |
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— Sei làP — |
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Bortolo si fermò, tornendo con una mano la |
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maniglia della porta. |
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Allora io non som colui |
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— E’ troppo I — esclamò Sitar, e la pipa gli |
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che si ridesta col maitino, |
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tremava nella mano. — E’ troppo! Ora basta: |
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e la Notte mi dona d'un nome |
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cercati un altro padrone I |
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cui ninno di quelli |
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che ragionarono meco nel giorno |
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ascolterebbe scusa terrore. |
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Ogni porta dell'anima s'apre. |
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Bcrtolo, per tutta risposta, rise di gusto, am¬ |
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miccando con gli occhi ! |
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La puerizia m'è dinnanzi. |
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Sitar pestò i piedi sulla psnea. |
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Molti, che anzi me vissero, |
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— Come? |
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e lottarono lungi , |
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s’ordirono in me. |
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Allora, converso |
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— Sci diventato sordo? Ho detto che ti devi |
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a te, dico piano: |
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cercare un altro padrone! La misura è colma: |
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c ora che tu finisca di apadroneggiare in que¬ |
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sta casal |
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— Soffersi: |
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In quel momento un lampo balenò le nere |
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m'odif — |
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nubi: da lontano si udì il rombo del tuono. |
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Bortolo si scopri e si fece il segno della croce. |
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E qualcuno, che m'è ignoto, |
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— Che Dio ci preservi da tutti i mali. Bada |
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fa eco c rimurmura...». |
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di non peccare giovanotto; raccomandati a Dio |
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ed al tuo santo protettore ! |
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Non è forse nella breve lirica seguente il bri¬ |
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Aprì la porta, uscì e salì nel fienile, dove m |
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vido come d'un mistero impenetrabile e desolato? |
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coricò sul fieno, ed essendo stanco subito si ad¬ |
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dormentò. Allora tutte le cupe imagini se ne |
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andarono dal suo cuore. |
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« Una strada abbagliante |
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che va a smarrirsi nella luce, |
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grcvità del sole jmì vigneti, |
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e d'un tratto, come in un sogno, |
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una porta, |
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scavata in pareti invisibili. |
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PADRONE |
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Il legno dell'usciale |
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I tristi ricordi se ne vanno dal suo cuore, |
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perché la fede è ancora viva in lui. Forse il |
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padrone è ubriaco ; e l'ora triste passerà. Ma il |
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risveglio non porta ore migliori con sò. Bortolo |
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deve andarsene p:r sempre, l’ordine esiste an¬ |
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cora. Da questo momento ha inizio l'altro ri¬ |
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sveglio di Bortolo: il suo affacciarsi inesora¬ |
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bile e continuo all’ingiustizia del mondo. |
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è da gran tempo consunto: |
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Bisogna chiarire subito questo punto : non è |
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la perdita del focolare e del tetto che accascia |
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il servo; l’una e l'altra cosa egli potrebbe fa¬ |
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cilmente riavere. Sitar non c un uomo peg¬ |
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giore di tanti altri, e saprebbe perdonare. E’ |
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la perdita del senso della giustizia, in lui vivo |
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formidabilmente. |
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tuttavia, pervicaci, |
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Al consiglio che più d’uno gli dà, di umi¬ |
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liarsi al padrone e chiedergli scusategli oppono |
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il più deciso rifiuto. Cacciato lui, Bortolo I |
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• Cacciato! Come può un servo cacciare il suo |
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padrone? Chi gli ha fatto si grande e ricca |
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quella casa? Egli o io? Chi ha diritto di dire: |
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Mettiti il fagotto sulle spalle c vatteno! » — |
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durano sulla cèntina |
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A questo punto comincia la via-crucis di Bor¬ |
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tolo in cerca di giustizia. E in lince semplici |
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stilizzate, di racconto sacro, procede la narra¬ |
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zione. Il ridicolo è sempre vicino, e non b toc¬ |
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cato mai. Non c'ò un dettaglio stonato, una |
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caduta nel # bozzetto • o nel ■ pittoresco ». |
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Non ci voleva meno di questo per non turbare |
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la coerenza di una composizione arrischiata che |
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sforza fino al paradigma i limiti di una persona |
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vivente senza venir meno al suo contatto con |
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la realtà. |
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l'armi e il diadema principesco. |
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Ora la fede di Bortolo s’arricchisce, anzi che |
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mancare, ad ogni negazione, ad ogni contra¬ |
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sto. Il dolore e la sconfitta non sono che il |
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prezzo del riconoscimento futuro; la stoltezza |
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e la nequizia devono esaurire la loro possibilità |
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prima che il miracolo della giustizia trionfi. Re¬ |
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spinto che sia, anche nella logica confusa d’un |
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vecchio servo, questo prodigio dall'ordine dei |
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fatti usuali, a quello degli imponderabili, ogni |
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avversione dà forza s'anco il risveglio debba |
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concludere in un crollo. Su codesto filo di ra¬ |
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soio Cankar ha condotto il suo racconto, con |
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una sicurezza di piglio e di risultati che pon¬ |
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gono questa operetta sua tra le più degne di |
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riguardo fra quante ne sian venute a nostra |
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conoscenza negli ultimi tempi. |
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lì se tu entri, sei ospite. |
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Ora sono altri contadini, altri « servi », cfco |
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contestano a Bortolo il suo diritto, e gli consi¬ |
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gliano di prostrarsi al padrone ; indi i fanciulli |
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che. passato un istante di curiosità, lo feri¬ |
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scono a sassate, tra dileggi ; poscia il giudico |
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del paese da cui riottiene l'usato consiglio, non |
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senza risa e motteggi. |
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— Di chif |
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Più tardi, a Lubiana stanco, ferito, lacero, |
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ma fermo nella sua fede che non vacilla s'anche |
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i personaggi del « coro » (lo studente, la don¬ |
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na con la neonata cieca) cerchino di persua¬ |
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derlo che giustizia non vi ha in terra nè in |
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cielo, egli si presenta ad altri giudici, e riceve |
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anoora il noto avviso: — |
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lì riguardi, rabbrividendo, |
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• — Ritornate dal vostro duro ed ingiusto |
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sul paese selvaggio...». |
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■padrone e ditegli: Sii giusto e misericordioso, |
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dammi un posticino nella tua casa ed un pezzo |
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di pano, ora che sono vecchio! Parlategli eoa*, |
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e vedrete che si commuoverà, riconoscerà il pro¬ |
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prio torto ed esaudirà la vostra preghiera. — |
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E’ toccata qui l’ultima possa della giustizia |
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umana: esiste in queste parole un qualche ri¬ |
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conoscimento del diritto del servo. Cankar non |
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ha forzate le tinto a beneficio della sua tesi pes¬ |
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simista. Non ne aveva alcun bisogno. Cotesta |
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soluzione non può ristabilire in nessun modo |
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l'equilibrio invocalo. Ed è giusto che a tali pa¬ |
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role rimanga il vecchio « come annichilito • e |
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chieggia con degno: |
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Anche «piando il Rilke «lescrive un fatto svol¬ |
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•— Ma siete voi proprio un giudico? |
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ganosi, un reale in atto, come ne le «Clarisse»; |
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osservate come tra il Poeta e lo spettacolo, o, nel |
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caso tra il poema e Tanti fona, interceda quasi un |
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velame. Traverso questo velame, le linee i suoni |
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i colori son più presagiti congetturati supposti, |
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che riprodotti direttamente. La voce «Ielle Clarisse |
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che cantano si trasforma in una moltitudine di |
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volti proprio per il processo medesimo per cui. |
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ad utt cicco, l'eloquio d’una persona si trasmuta |
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nelle immaginate fattezze di questa: |
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« Fu il mio sangue |
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Ed ecco Bcrtolo afferrato e trascinato in una |
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lurida cella insieme con un ladro. La fede in¬ |
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tatta del .servo desta l’ammirazione e le risa |
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che sussurrò, d'un trailo, più sonoro! |
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del furfanto: — « Quando ti rilascieranno, |
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Bortolo verrai con me ! Ti esporrò a tutto il |
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mondo come una curiosità ; ti menerò per le fie¬ |
|||
re, per le sagre, dove ti metterò in mostra al |
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popolino .Vedrai che affaroni faremo! — |
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0 fùr le clarisse che entrarono |
|||
E a lui Bortolo: — • Di te pure Iddio avrà |
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compassione ; anche tu ti genufletterai un gior¬ |
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no e piangerai ! Il cuore è più tranquillo nel |
|||
pianto, che nel riso: le lagrime purificano dal |
|||
peccato e dalPingtoistizia? » |
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dietro la grata del corot |
|||
Rilasciato dopo parecchi giorni, ecco Bor¬ |
|||
tolo, cui frattanto una effigie dell’Imperatore |
|||
scorta casualmente ha persuaso a un estremo |
|||
tentativo, salire su uu carrozzone ferroviario, |
|||
e giungere alla babele viennese. Vedilo vaga¬ |
|||
bondare tra la moltitudine, camminare a fa¬ |
|||
tica, oppresso dagli anni e dagli stenti Non |
|||
tarda molto che un uomo in uniforme si accor¬ |
|||
ge di lui, o lo trae con sé; e di 11 a poco il |
|||
vecchio ripete la sua storia dinanzi a un uomo |
|||
provveduto di barba e di occhiali. Ora si vedrà |
|||
se è davvero vicina l’ora della giustizia, se può |
|||
spegnersi veramente la luce del sole; se Bor¬ |
|||
tolo ha davvero superato tutti in astuzia, e |
|||
prestato ascolto soltanto alla voce divina. |
|||
Esse non han per anco incominciato. |
|||
La risposta par giungere, e consiste in pa¬ |
|||
recchi altri giorni di cella; dopo dei quali il |
|||
vecchio è prosciolto, e fatto accompagnare a |
|||
T.esye, suo paese natale. Al sindaco che si spa¬ |
|||
venta in vederlo, Bortolo uulla chiede se non |
|||
un poco di paglia per riposare; e rimasto solo |
|||
parla a Dio « come parla il creditore col de¬ |
|||
bitore ». |
|||
Forse, non son per anco quivi, desse |
|||
che mimmo mai vide, |
|||
All’alba seguente l'incammina, e giunge sul¬ |
|||
l’ora del tramonto a Betajnovo. |
|||
se non le madonne dei tre altari |
|||
Al suo parroco, uomo misericordioso cho gli |
|||
ridice la parola del perdono, Bortolo non parla |
|||
di pietà e di giustizia. E’ tempo di sapere se |
|||
Iddio ò con lui o coi birri. Finche in un vento |
|||
di furore che s’abatte per lui, il dubbio investe |
|||
di colpo la certezza: — Esiste o non esiste la |
|||
giustizia! \”i uh Dm! A queste parole il par¬ |
|||
roco tende la meno, discaccia il bestemmiatore ; |
|||
e Bortolo va, con passo ormai sicuro ; e dal suo |
|||
cuore scompare ogni sentimento di amarezza e |
|||
di fede. |
|||
Ecco che, impreciso, lontanissimo, |
|||
Foco dopo, nella notte, una fiamma s’alza |
|||
giunge un suono: |
|||
dalla casa di Sitar, un vasto incendio alimen¬ |
|||
e vanisce. |
|||
tato dal vento tocca il cielo. Accorrono i vil¬ |
|||
lani e guardano, tremanti e sbigottiti, a capo |
|||
scoperto, l’indomabile fuoco. Che fare ormai! |
|||
D'un tratto un uomo appare in mezzo a loro: |
|||
è Bortolo, lieto e sorridente; con le mani e i |
|||
capelli abbruciachiati. Parla tranquillo: — |
|||
Poi, di nuovo, scalpiccio, |
|||
. Sono andato a prendermi la pipa, mici ca¬ |
|||
trepestìo, come |
|||
ri ' Non volevo che si bruciale la mia pipa, cho |
|||
dimenticai di prender meco, quando mi misi in |
|||
cammino... ». |
|||
d'un recedere e d'un genuflettersi; |
|||
Una voce di sdegno corre tra i contadini : |
|||
la porta cigola sui cardini, |
|||
sbarrandosi dietro qualcuno |
|||
-- • E' Bortolo l'incendiario ! » — Tutti gli |
|||
si buttano contro: « Colpitelo! » Lo afferrano |
|||
e lo percuotono con tizzoni ardenti e scarponi |
|||
imbullettati. |
|||
che giunse o che s'allontanò; |
|||
. Lo rialzarono di peso, lo portarono, tutto |
|||
un po' d'albore trema |
|||
pesto, insanguinato ed abbruciacchiato, e, dopo |
|||
sulle làmpade, come un cenno. |
|||
averlo dondolato corno un sacco, per dargli |
|||
slancio, lo gettarono neU’incendio: le faville |
|||
guizzarono ancor più alte, dalle fiamme. Quan¬ |
|||
do i carnefici di Bortolo uscirono dal fuoco, |
|||
avevano le mani ed il viso anneriti. Quest’ò |
|||
successo a Betajnovo. |
|||
Ora cantano. |
|||
Iddio abbia pietà di Bortolo, dei suoi giudici |
|||
e di tutti i peccatori ». |
|||
Cantano come da tempo, |
|||
Termina cosi questa cupa storia. Da un rias¬ |
|||
con le lor povere bocche |
|||
sunto. quale il presente, tutto va perduto di |
|||
stanche, avvinte al lungo inno, |
|||
quel eh c continuità di linea, impostazione e |
|||
strascicate da pausa a pausa; |
|||
risoluzione di temi: svanisce l’organismo mu¬ |
|||
cantano come do lunghi anni, |
|||
sicale o restano in evidenza le parti più ambi¬ |
|||
anni che furono senza |
|||
gue, gli sviluppi più pericolosi. |
|||
fine: cantano come |
|||
con quello che fu soffocato, |
|||
cantano come |
|||
con le lor chiome ... |
|||
Le lor voci hanno lievi |
|||
Si allude qui a parti e svolgimenti del dato |
|||
volti indistinti, quali |
|||
ideologico. Che certo, si dovrà chiarir meglio |
|||
esse, nel giorno notissimo, |
|||
questo punto, l’interesse della novella è reso |
|||
solleverai i dai sepolcri. |
|||
assai meglio dai modi che non dal fondo. E' |
|||
l’intonazione, infine, che riscatta il pretesto. |
|||
Qui non c perciò da ricordarsi qualche altro |
|||
esempio di parabola dove trovi coerenza soltan¬ |
|||
to sotterraneamente, in certo disordine di li¬ |
|||
nee. Ma stabilita questa distinzione null’aìtro |
|||
pare a noi di dover domandare. Non ci era fa¬ |
|||
cile trovare uno scritto d’arte di un ■ genere » |
|||
più lontano di questo dalla nostra capacità di |
|||
simpatia; altrettanto difficile ci pare ora, nel |
|||
concreto, ricordare molti racconti ch’escano |
|||
meglio vittoriosi dalle angustie delle definizioni |
|||
e degli schemi. Eugenio Montale. |
|||
E d'improvviso, su tutte, |
|||
PIERO GOBETTI - Editore |
|||
unica, emerge, chiara, in alto, |
|||
una pallida lieve esigua voce; |
|||
e si tien, come il cavo |
|||
d'una conchiglia, |
|||
poggiala all'orecchio di Dio... ». |
|||
Temperamenti di cosi esasperata interiorità, |
|||
Torino - Via XX Settembre, 60 |
|||
perfezionati dalla consuetudine con le melodie più |
|||
sottili, percepiscono senza difficoltà quel fangoso |
|||
« suono dominante clic timbra di si tutte le mu¬ |
|||
siche vcrsicolari della terra > di cui parla Lu¬ |
|||
dovico Ticck. |
|||
E cominciano in tal imxlo, per Rilke, le an¬ |
|||
NOVITÀ: |
|||
siose domande. Il « Libro d'oro » e il « Libro delle |
|||
imagini » documentano la ricerca d’una risposta. |
|||
« Saper ascoltare, dice il Poeta, è riscattarsi. Io |
|||
ascolto, e le lontananze mi disvelan cose che non |
|||
posso tollerare sema amico, ne amare senza so¬ |
|||
rella . Breve è <|uello che noi combattiamo, gran¬ |
|||
de, ciò che si avversa ». |
|||
« Ratlleniti, o mia più profonda |
|||
A. C. CAGNA |
|||
vita, |
|||
La rivincita dell'amore |
|||
dal palese ascoltare e stupirti: |
|||
Romanzo - L 12 |
|||
tu sai quello che voglia il Pento, prima |
|||
Alpinisti ciabattoni |
|||
che le pioppe si crollino. |
|||
L. 8 |
|||
E se, a volte, il silenzio ti parlasse, |
|||
I Provinciali |
|||
lascia clic ti trionfi. |
|||
Cedi a ogni soffio : |
|||
Romanzo • L. 12 |
|||
desso t'amerà cullandoti. |
|||
Tu, sii vasta più sempre, anima mia! |
|||
Edizioni definitive rivedute dall’Autore |
|||
Ciateun volume ti ipediice franco di porto |
|||
contro vaglia. Chi acquista i tre volumi li avrà |
|||
persole LIRE TRENTA. Affrettare l’ordino- |
|||
sione prima che Medinone originale sia esaurita. |
|||
E distenditi, come un solenne |
|||
Pubblicando lo opere complete di A. 0. |
|||
vestimento, sulle cose che pensano ». |
|||
Cagna che trent'anni In venne salutato dalla |
|||
critica unanime, da De Amici*, Albo, P. Lioy, |
|||
tee., come il Balzac italiano e che ingiusta¬ |
|||
mente è stato ora dimenticato, sappiamo di |
|||
offrire al pubblico un'opera capace di affasci¬ |
|||
nare i lettori più semplici come ì più raffi¬ |
|||
nati; e siamo sicuri di rivendicare una delle |
|||
nostre solide glorie letterarie. |
|||
« E perciò lasciamoci sopratrtuncere da quello |
|||
Imminente / |
|||
che è sempre più grande. Impariamo dalle cose |
|||
che umilmente raccolgono e rispecchiano in sè |
|||
ciò che è più grande; dalle cose del crepuscolo, |
|||
dalle cose che la parola dell'uomo difforma ed |
|||
abbassa, chiamandole magari < casa » ed * al¬ |
|||
bero ». I Poeti, come i bimbi come le fanciulle, |
|||
odon soli le cose cantare ». |
|||
Rilke, rendendosi sempre più affine alle cose, |
|||
PIERO GOBETTI |
|||
si accosta sempre più al .Scura nome. Il suo a- |
|||
more scopre, meravigliato, presso e lungi, l’anima |
|||
propria e l'anima di Dio commiste. |
|||
Sorgono così gli « Engcllicder * i « Canti degli |
|||
Risorgimento senza eroi |
|||
angeli », le poesie forse più stupende, nella loro |
|||
disadorna semplicità, di cui la modernissima poe¬ |
|||
sia tedesca possa vantarsi. |
|||
« Da poi che il mio angelo non ha più officio |
|||
Nuovo saggio storico sull’Italia dopo il Sette¬ |
|||
cento. |
|||
( alcuno, |
|||
2ó0 pagine |
|||
Ai prenotatoti I. IO |
|||
da poi che il mio rude giorno l'espluse, |
|||
INCHIESTA SULL’IDEALISMO |
|||
spesso inclina il nostalgico volto, |
|||
e il cicl gli divien grave. |
|||
Ei vorrebbe tutt'ora. in giornate di duolo, |
|||
1. — Quale posto ha l’idealismo italiano |
|||
sulla distesa sfarfugliante dei boschi, |
|||
nella filosofia europea contemporanea t Si può |
|||
recar le mie pallide preci |
|||
parlare di un idealismo italiano o conviene ap¬ |
|||
al paese dei sèrafi. |
|||
plicare un diverso discorso ai diversi idealisti! |
|||
Ivi egli addiuse il mio futile pianto, |
|||
2. — Quale influenza ha dimostrato l'idea¬ |
|||
e i miei crucci di bimbo |
|||
lismo nella cultura filosofica, storica, religiosa, |
|||
crebber ivi ad imagiue di boschetti |
|||
scientifica, letteraria e politica in Italia dopo |
|||
ch'ora sovra il suo capo |
|||
sussurrano... ». |
|||
« Se un giorno, nel paese della Vita. |
|||
il 1900. |
|||
nel rombaszo |
|||
3. — L'idealismo b in crisi? Quali orienta¬ |
|||
menti si annunciano nella nuova filosofia? |
|||
delle fiere |
|||
Nei prossimi numeri pubblicheremo «lire |
|||
risposte. |
|||
e delle piazze, |
|||
io m’oblh del fiorito |
|||
Chi acquista almeno 30 lire di libri noslrl nel |
|||
mese di dicembre riceverà IL BARETTI gratis |
|||
per ludo l'anno venturo 1926. |
|||
pallore di mia fanciullezza; |
|||
PIERO GOBETTI - Editore |
|||
m’ablii del mio custode angelo, |
|||
Torino • Via XX Settembre. 60 |
|||
della sua veste e della sua dolcezza, |
|||
delle sue mani che pregano |
|||
CENTO LIBRI NUOVI |
|||
t benedicono; |
|||
nei sogni più segreti, |
|||
G. |
|||
pur sempre, |
|||
\ All suoi.»: ('un lini biglia Liberale |
|||
serberò l'imagi ne |
|||
L. |
|||
delle sue ah piegate |
|||
II,— |
|||
dietro l'òmcro. simili |
|||
G. |
|||
ad un cipresso bianco... ». |
|||
Anorrani : Scuola r carcere giudiziario |
|||
Werlel. |
|||
» |
|||
Franz NVcrfel è anch’egli un mistico. |
|||
La sua concezione «lei mezzi per «compiersi |
|||
G. |
|||
celestialmente», per arrivare cioè allo stato di |
|||
grazia religioso in cui il nascimento della poesia |
|||
si può dir si confortila con Tatto del respiro n»e- |
|||
desimo. è però sensibilmente in divario con quella |
|||
«li Rilke. Questi ha ricorso alla sola contempla¬ |
|||
zione. a quella estasi che è bulinare alla comprcn- |
|||
sionc perfetta in cui s'attua la beatitudine tra¬ |
|||
sentente: Wcrfcl invece inscrive in testa alla |
|||
propria opera le parole che Kundry pronuncia, |
|||
genuflessa a detergere i piali di Farciva! : « esser |
|||
ligia, servire... ». Rilke aspira a dissolversi in una |
|||
inattività contemplativa: Wcrfcl pensa che è ne¬ |
|||
cessario « bruttarsi le mani «li fimo ». per esser |
|||
«legni «li stendere sul mondo che aggela la coltre |
|||
tepida d’una pietà consapevole al operante. |
|||
Egli ci conduce nel cuore della riotfa espressio¬ |
|||
Amanti:: l’ita di llellini |
|||
nistica. L'espressionismo, per dirla con uno «lei |
|||
suoi teorici, è « il balzo dalla fisica alla metafi¬ |
|||
sica, Turgore delle forze creative verso ogni for¬ |
|||
ma del mondo esteriore: il lor tumulto e la lor |
|||
«lissoluzione. attraverso l’elemento dionisiaco, nel¬ |
|||
l'elemento amorfo ». Esso appare tuttavia come |
|||
una specie «li neo-romanticismo, a tinta però «lcci- |
|||
samente attivistica. |
|||
La poesia è concepita come un arcobalestro |
|||
» |
|||
sempre teso : ciò che non s'avvalla dai vertici par¬ |
|||
IO,— |
|||
tecipe dell'incandescenza, non vicn preso in consi¬ |
|||
derazione veruna. Non vale se non ciò che lia po¬ |
|||
tenza di suscitare il grido. Bisogna ben dire che |
|||
alcuni artisti non germanici avean, già tempo pri¬ |
|||
ma della formulazione di principi consimili, di¬ |
|||
sgombrato e percorso le vie della contrada c- |
|||
spressionistica. L'arte dello Scriàbine delle sonate |
|||
ultime non è forse indiscutibilmente un inconsa¬ |
|||
pevole portato dell'espressionismo ? |
|||
Comunque, non ci sembra che, in paese tede¬ |
|||
■ Sara Lilns - Ronmnzo di Montmnrtre |
|||
sco. esso abbia «lato, per ciò che riguarda la lirica, |
|||
i frutti più sàpidi. Le poesie di Gi«»gio Heini, e |
|||
«li Giorgio Trakl sono forse quanto di meglio gli |
|||
si |>ossa attribuire. |
|||
La Halmathkunal. |
|||
» |
|||
I poemi di guerra sono copiosissimi : una vera e |
|||
10,— |
|||
propria alluvione: assai poco, per altro, v’è, che |
|||
possegga una importanza reale. Perciò noi ce ne |
|||
passeremo leggermente; agevoli a noverarsi sa¬ |
|||
rebbero d'altronde le ragioni di codesta scarsità |
|||
qualitativa. |
|||
Una tendenza che appare in questi anni or è |
|||
G. |
|||
poco trascorsi, c clic perdura tuttavia, è quella |
|||
«l’un allontanamento sempre maggiore del fulcro |
|||
berlinese ; e una seguace insurrezione «lei vari fu¬ |
|||
macchi di poesia provinciale. |
|||
E' la cosi «letta « Hcinuthkunst ». la cui manife¬ |
|||
Anna Mio i Ia ('ninnila infame (Studi »to- |
|||
stazione peculiare è costituita dalla ballata popola¬ |
|||
reggiante; e che ha. di certo, un significato molto |
|||
notevole per il momento in cui esplica la propria |
|||
azione. Sembra che tutta una stirpe voglia ritem¬ |
|||
prarsi alle linfe più schiettamente nazionali, per |
|||
attingere, come Sigfrido con l’immergersi nel por¬ |
|||
tentoso sangue di Fafnir, la forza e la volontà bi¬ |
|||
sognevoli a sormontare un disastro cui, dopo quello |
|||
della guerra trentenne, gli annali alemanni non re¬ |
|||
gistrarono mai l'eguale. |
|||
Elio Giantuuco. |
|||
NOTE |
|||
Il pittore Tosi. |
|||
rìcl) |
|||
Arturo Tosi, come avverte Ugo Bernasconi |
|||
nella prefazione del volumetto dedicato testé al¬ |
|||
la sua arte (ed. Schèuwiller - Milano) vive fuori |
|||
dalle più recenti smanie impressionistiche c neo¬ |
|||
classiche e, figliolo dell'impressionismo, ma edu¬ |
|||
cato alla scuola italiana del Ct et nona, «lei Bian¬ |
|||
chi, del Gola c del Bazzaro, coltiva «lei suoi più |
|||
vicini maestri l'amore del buon disegno, oggimai |
|||
rarissimo specie tra i pittori di paese, e tende |
|||
con una forza infallibile alla intensità del tono |
|||
e alla robustezza del chiaroscuro, che son poi ca¬ |
|||
ratteristiche di schietta tradizione lombarda. |
|||
Soltanto, pare a noi che il non essersi invescato |
|||
prop. |
|||
nelle infatuazioni impressionistiche c ncoclassi- |
|||
cistiche non debba far meraviglia in Tosi che, |
|||
toscano sarebbe stato macchiatolo e, lombardo, se¬ |
|||
guita quella maniera più larga c sinteticamente |
|||
chiaroscurale eh'è propria «Iella sua regione. |
|||
Tra la pittura toscana c quella lombarda del¬ |
|||
R |
|||
l'ultimo ottocento esistette una differenza di spe¬ |
|||
cie diremmo quasi sociale attraverso il soggetto |
|||
e la sua trattazione. I toscani. Fattori, Signorini, |
|||
Lega, si tennero a tipi popolari c modesti, a sce¬ |
|||
ne di casalinga intimità, dipingendo con un ade¬ |
|||
rentissimo senso realistico «Iella natura; i lom¬ |
|||
bardi, come Cremona, o Ranzoni, o Gola, conob¬ |
|||
bero, della pittura, una signorilità più mondana e |
|||
anche più letteraria. Nei soggetti amorosi «lei |
|||
Cremona e. per cs., nel Falconiere, quclTeffnsione |
|||
«li colori che poi si confondono tende a un’espres¬ |
|||
sione drammatica, a «iscrivere un patos. |
|||
Su tali presupposti, che avevano una base nel |
|||
Arti'MO: L'Isola - Tragedia |
|||
colore, è naturale che Timprcssionismo — chia¬ |
|||
miamolo cosi — lombar«k>, potesse resistere più |
|||
a lungo del macchiaiolismo toscano. Nella sua |
|||
parte letteraria, ben commista e armonizzata di |
|||
elementi pittorici, trova già una parte di sfogo |
|||
e d’avvenire quel più complesso assieme d'ele¬ |
|||
menti «li cui si comporrà più tardi il generale ri¬ |
|||
torno al gusto della grande composizione. Ed c |
|||
naturale che un uomo di cinquantatrè anni, come |
|||
Tosi, vi si possa sentire ancora abbastanza gio¬ |
|||
vine e sicuro. |
|||
Ci sovviene di aver incontrato Tosi a Milano, |
|||
verso il 1916, al primo piano «lei caffè Campar!. |
|||
F.ra insieme a lui Carrà, uomo di parola facile |
|||
e cordiale, che figurava naturalmente, come un |
|||
personaggio «li primo piano, anche perchè se¬ |
|||
guitava a bruciare in lui quella passione pole¬ |
|||
mica cralitata dal futurismo, che si svolgeva al¬ |
|||
lora nel primitivismo «Iella Carrozzella c anche |
|||
oggi caratterizza le sua personalità spirituale. Ma |
|||
Carrà aderiva con fierezza alla pacata intelligen¬ |
|||
za «li Tosi, c più a quella del vegliardo scultore |
|||
Riccardo Ripamonti, gente die poteva viver fuo¬ |
|||
ri dell intellettualismo artistico mentre oggi si |
|||
tratta «li vincerlo e «li scavalcarlo. Cinquanta o |
|||
trentanni fa gli artisti posavano ancora tanta |
|||
ricchezza d’eredità artistica «pianta ne occorre¬ |
|||
va pc: vivere alla buona c conservavano ancora |
|||
d'istinto certe doti clic converrebbe chiamar cit¬ |
|||
tadine. come l'abile condotta «lei disegno. |
|||
(r. O. |
|||
Scenografia. |
|||
Gei». (*. Ansivi : Ia prima difesa del C rapini |
|||
messinscena «leve realizzare una maggiore |
|||
unità «lei dramma con lo spettatore; fuggendo gli |
|||
effetti analdotici e le ricostruzioni pittoresche, per |
|||
cui vieti fatto talvolta «li scorgere una diecina di |
|||
scagnozzi timorosi andarsene in processione per |
|||
il fonilo mentre si svolge in primo piano una sce¬ |
|||
na drammatica. |
|||
I più grandi effetti si ottengono con i più sem¬ |
|||
10,.V) |
|||
plici mezzi. A che vale nell’atto «Iella chiesa, «lei |
|||
«Faust», la ricerca «Iella profondità di grandi |
|||
navate se come al Kunstlcr Thcater. il plinto «li |
|||
una colonna in ombra Insta a «lare l'illusione «li |
|||
una cattedrale? |
|||
I-t scena non è una pittura di quadrò: è una |
|||
C |
|||
decorazione, in cui secondo le regole di quest'arte |
|||
sono combinati i tre ritmi: della parola «lei gesto |
|||
del movimento. |
|||
Un 1 losco per Victor Hugo o per Théo«lor «le |
|||
Av\BMa ni Gt amiibi: Il fascismo |
|||
Bainvilk esigono tecniche «liffcrcnti: Corot darà |
|||
la scaia a Bainville e Delacroix a Victor Hugo. |
|||
(e. p.). |
|||
10,— |
|||
IL BARETTI |
|||
A. |
|||
Baijj.ano; Vele di Fortuna - Poesie |
|||
3,— |
|||
K. |
|||
Bartmjjni : l.a Ri colui ione in atto |
|||
7,— |
|||
K. |
|||
Brani : Ia Francc nu milieu du mondo |
|||
a,— |
|||
F. |
|||
M. Bongioanni i Venti Poesie |
|||
H,— |
|||
- La ragazza di talento - Ia famiglia |
|||
amore |
|||
IO,— |
|||
H. |
|||
Hhi'MI.m» : Il pensiero di Cattaneo |
|||
IO.— |
|||
A. |
|||
G. Cagna: / Provinciali - Romanzo |
|||
12,— |
|||
— Alpinisti Ciabattoni |
|||
— Ia riducila dell'amore - Romanzo |
|||
12,- |
|||
A. |
|||
S. |
|||
(ArrA : Vilfredo Pardo |
|||
( araviili.a La formazione filosofica di |
|||
5.— |
|||
Umberti |
|||
12,— |
|||
A. |
|||
Cavalli: Ia Romagna ili Mussolini |
|||
» 10 .— |
|||
• 7,5» |
|||
• 1,50 |
|||
» 6 — |
|||
. 10 .- |
|||
■ 10 , 50 ' |
|||
» 4,— |
|||
» 10 ,— |
|||
■ 3,— |
|||
> fi.— |
|||
• 3.— |
|||
» 10 .— |
|||
• 6 ,— |
|||
. 10 ,— |
|||
» 12 ,— |
|||
» 10 .— |
|||
. 20 .— |
|||
(csaur.), |
|||
L. 6,- |
|||
V. Cl-NTO : lo e ine - Alla ricerca ili Cristo |
|||
(2* edizione) » |
|||
— Che ros 'è l'Inghilterra - (Studi di An¬ |
|||
nullo. Borni», Crespi, De Ruggero, Gior¬ |
|||
dani, Rosselli, eco.) |
|||
F. Contagino . Virgia evangelica |
|||
A. n’ Kntbi.vbì : Ia filosofia giuridica ili II cuci |
|||
\. Di Staso. Il problema italiano |
|||
— Pregiudizi economici |
|||
G. Dorso: Ia Itirolnzione Meridionale |
|||
I.. KiNAi'iu : Le lotte del /.acoro |
|||
T. Fiotfc : Urne seeijliato .Ircela perfelto |
|||
— Vedili! - (Taccuino Ui uni» recluto) |
|||
R. Franchi : Ia Maschera |
|||
L\ Formkntim : Collaborazionismo |
|||
— Ocrarctie Sindacali |
|||
V. G. G ai.ati : Religione e Politica - (Con |
|||
prefazione ili A. Aitile) |
|||
G. Gang ali: : Ia Rivoluzione iirotestantc |
|||
E. GlANTURC©: Antologia dei Poeti tedeschi |
|||
C. Giardini : Antologia dei Poeti catalani |
|||
P. Giordani: Ricolta Cattolica |
|||
P. Gomiti: Casorati - (50 tavole) |
|||
— Dal bolscevismo al fascismo |
|||
— Iai filosofia politica di V. Alfieri |
|||
— Matteotti |
|||
Gmlubig : Le generazioni nel fascismo |
|||
— Rouijcua 7Aitkoca - (Con 30 tavole) |
|||
F. IIi.bbeL: Agnese lìemauer - Tragedia |
|||
Trnd. da G. Nccco |
|||
R. Jksurum : Il dono di Lucifero |
|||
C. Innovici. L’Idiota - Commedia |
|||
II. A. IOSKSTZ: Consider. sulla Relatività |
|||
!.. Maghisi : fi» lì rosi le |
|||
G. M amine : Difesa di Dulcinea |
|||
S. Mulino: Politica e Magistratura |
|||
P. Mlesosi : Eredità dell'Ottocento |
|||
J, MlLL : Iai libertà ( con prefaziono di L. |
|||
Einaudi) |
|||
M. Mismroli : Il colpo di Stato |
|||
\. Monti: Scuola classica e vita motlema |
|||
K. Ml'CO: Natura morta |
|||
T. N*avabm Masi : Il problema femminile |
|||
— La Rivoluzione Francete e la Letti |
|||
tura Siciliana |
|||
M. Nnoiosi : fluido Cozzano |
|||
F. Sito : Ia Pace |
|||
— Ia tragedia dell 'Furopa |
|||
- La Libertà |
|||
V. Nim; L'opera di NHU (1915-1020) |
|||
>\ Papafava : lladoglio a Caporetto |
|||
— Fissazioni liberali |
|||
— Da Caporetto u littorio Veneto |
|||
K. Pia : Rosa di Sion ■ Dramma |
|||
— Fole • Racconti |
|||
— Prime pioggie - Dramma |
|||
I* Pionato: Pietre - Pociic |
|||
G. Pbi z/oiini : fi io ranni Papini |
|||
— lo credo |
|||
l). Prunai i II volto di Satana - Dramma |
|||
F. M. Proli» s» ; Fociie |
|||
C. Ricci : Politica Sanitaria |
|||
A. Rictiardi : Scritti teatrali |
|||
(ione di A. G. (fragaglia) |
|||
II. Riderti - R. Porca ri : /a |
|||
operaia |
|||
f. Riva: Passatismi • Poesie |
|||
!.. Sai.vatozm.li : Nazionolfaiciimo |
|||
<1 . Salvi.mini : Dal patto di Londra alla Pace |
|||
di landra |
|||
Gei». F. Sardagna II disegno di guerra ita¬ |
|||
liano nella guerra contro l'Austria |
|||
G. Smoztino 1/Epoca della Critica |
|||
— Centura - Poesie. |
|||
P. Solari : Ia Piccioncino - Canovaccio per |
|||
romanzo |
|||
G. Stolti: Ia flaiilicala senza scuola |
|||
!.. Srvazo : Poi>olarismo e fascismo |
|||
— Pensiero antifascista |
|||
— Ia l.ibertà in Italia |
|||
<'. Sri'RMT : Italia barbara |
|||
\. Titolila: Ia spaccio del bestione trion¬ |
|||
fante (Stroncatura di G. Gentile) |
|||
G. Vaccah ii.i .a : Poliziano |
|||
I.. Vincenti : Il teatro tedesco contemporaneo |
|||
M. YiNCN.rt.RHA : Un quarto di secolo |
|||
(1900-1925) |
|||
— Il fascismo cisto da un solitario |
|||
G. /.ami : L’Abate lAmennais e gli Italiani |
|||
del suo tempo |
|||
PIERO GOBETTI - Direttore responsabile |
|||
Tipografia Sociale - Pinerolo. |
|||
• (Con prefa- |
|||
con/irrniione |
|||
» |
|||
2,30* |
|||
» |
|||
3.— |
|||
in |
|||
prep. |
|||
S,- |
|||
5,— |
|||
5,— |
|||
6.— |
|||
6,-~ |
|||
s,— |
|||
5,— |
|||
io,— |
|||
5,— |
|||
1.50 |
|||
6 - |
|||
5,— |
|||
9,— |
|||
iv- |
|||
prep- |
|||
» |
|||
12.— |
|||
(rsaur.p |
|||
1. |
|||
8 ,— |
|||
4.- |
|||
5,— |
|||
0,- |
|||
10.- |
|||
8 ,- |
|||
10 .— |
|||
16,- |
|||
6,- |
|||
16.— |
|||
10.— |
|||
7,50 |
|||
in meno di un anno «Il vita ha conquistato il suo |
|||
stile c il suo posto nella cultura italiana contem¬ |
|||
poranea. Senza annunci e programmi strepitosi |
|||
ha dimostrato clic i giovani italiani del dopo-guer¬ |
|||
ra sono capaci di creare una rivista di pensiero |
|||
c di letteratura europea senza provincialismi e |
|||
senza retorica. |
|||
I lettori hanno il dovere «li aiutarci, di darci |
|||
16.— |
|||
i mezzi per fare «lei llaretti una grande rivista. |
|||
Ogni abbonato deve trovarci un nuovo abito- |
|||
nato. Alcune centinaia di amici che si sono di¬ |
|||
menticati di pagare l'abbonamento devono affret¬ |
|||
tarsi a mandarcelo altrimenti non riceveranno più |
|||
il prossimo numero. Chi vuol fare propaganda |
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ci richieila copie di saggio. |
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Nei prossimi numeri l'inchiesta sull'idealismo |
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12.- |
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c una serie di saggi sulla cultura regionale ita¬ |
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liana. |
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PIERO GOBETTI Editore |
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TORINO - Via XX Settembre, 60 |
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3.— |
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Imminenti: |
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Incominceremo in ottobre una grande colle¬ |
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5.— |
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zione di letteratura europea contemporanea. In |
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questo campo non è più tempo di tentativi e di |
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sforzi parziali. La cultura italiana deve essere fat¬ |
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ta cosciente in modo critico c organico delle nuove |
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tendenze europee di arte c di pensiero. Intorno al |
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Baretti c alla Rivoluzione liberale det/ono racco¬ |
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gliersi tutte le serie esperienze non provinciali dei |
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nostri giovani. A questo stesso criterio di se¬ |
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rietà e di europeismo sono ispirate le nostre edi¬ |
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zioni. |
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Le due antologie clic qui sotto annunciamo non |
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devono mancare in nessuna biblioteca. Usciranno |
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in ottobre e si dònno a prezzo ridotto a chi le pre¬ |
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nota sin d'ora. Inaugurano una collezione che sa¬ |
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rà unica in Italia. |
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CESAR INO GIARDINI |
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8 .- |
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Antologia dei poeti catalani |
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1870 - 1925 |
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5.— |
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Ai prenotatori L. 12 |
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E' la prima storia della poesia catalana contem¬ |
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poranea — un esempio di regionalismo moderno |
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che può essere proposto agli italiani. I catalani |
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oggi conducono una battaglia simile alla nostra |
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nel campo della cultura. |
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C. Giardini oltre a tracciare la storia di questo |
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14,— |
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risveglio catalano ha tradotto in versi con intelli¬ |
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genza ed ispirazione le più belle poesie di 40 poe¬ |
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ti. Di ogni poeta sono date le notizie bibliografi- |
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che e un cenno critico con rigore scientifico. Tut¬ |
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to il libro è un modello «li buon gusto c «li moder¬ |
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nità letteraria. |
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ELIO GIANTURCO |
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Antologia dei poeti tedeschi |
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12,— |
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1890 - 1925 |
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Ai prenotatori I.. io |
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Elio Gianturco clic dà in questo numero del |
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«.— |
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Harem un saggio «Iella sua competenza di studioso |
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«Iella letteratura tedesca offre in questo libro un |
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esame completo dell'ultimo trentennio poetico in |
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Germania e traduce in versi una trentina di poeti |
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quasi tutti sconosciuti in Italia. Questa traduzione |
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impeccabile servirà ad accostare per la prima vol¬ |
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ta il lettore italiano a poeti come George, Rilke, |
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ccc. |
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G. B. PARAVIA & C. |
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EDITORI - LIBRAI - TIPOGRAFI |
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8 .- |
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Tonai) - Milano • liruii - Rema - Napoli - Palermo |
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Scrittori ctrcuticri tradotti |
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5,— |
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Recentissimo : |
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Il viaggio in Italia |
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7,— |
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di Wolfang von Goethe |
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Traduzione «li Luigi tu San Giusto |
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3,— |
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l’arte 1 “ L. 15 |
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Farle 11 “ L..10 |
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E' questa per noi l’opera maggior mente inte¬ |
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ressante «lei grande i»octa tedesco, cd è un’opera |
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indispensabile per chi voglia conoscere il pensie¬ |
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ro goethiano. Fu infatti in Italia clic si compì la |
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sua metamorfosi filosofica, fu «la la dimora fra |
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noi ch’Egli attinse il seiiso-dc la misura clic «di¬ |
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venne equanime, più giusto con sè c con gli al¬ |
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tri, più conscio «li una gerarchia che regge la |
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società c «lei confini clic ail ogni personalità im¬ |
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pone la personalità degli altri... *. |
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Alla presente traduzione sono aggiunti i «Fram¬ |
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5 .— |
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menti «li un Giornale «li viaggio », lasciati dal |
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Goethe; sono appunti interessanti, necessari per |
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completare le impressioni ricevute «lai Poeta nella |
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nostra terra, che Egli tanto amò e sempre desi- |
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«lcrò ri ve* le re. |
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PIERO GOBETTI, direttore responsabile. |
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Soc. An. Tip. Ed. « L’ALPINA » - Cuneo |
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5.— |