Pagina:Il Baretti - Anno II, n. 1, Torino, 1925.djvu/4: differenze tra le versioni

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EDMONDO RHO.
EDMONDO RHO.
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Fondamentalmente il mondo spirituale di Renato Serra, è pascoliano.
Fondamentalmente il mondo spirituale di Renato Serra, è pascoliano.


Come per il poeta di S. Mauro, anche per lui esistono due realtà trascendenti la nostra vita spazialmente c temporalmente, in virtù delle quali se per la prima l’aomo è un grane! di sabbia nel vasto mondo quanto il mondo lo è nell’infinito universo, per la seconda la sua vita non è che l’ombra d’un sogno e un soffio nell’uguale eternità del tempo.
Come per il poeta di S. Mauro, anche per lui esistono due realtà trascendenti la nostra vita spazialmente c temporalmente, in virtù delle quali se per la prima l’Uomo è un grane! di sabbia nel vasto mondo quanto il mondo lo è nell’infinito universo, per la seconda la sua vita non è che l’ombra d’un sogno e un soffio nell’uguale eternità del tempo.


Spirito in altro modo fine, non era arrivato che in parte ad accettare il molochismo del Pascoli.
Spirito in altro modo fine, non era arrivato che in parte ad accettare il molochismo del Pascoli. Sì, il mondo del Pascoli autore dell Ciocco era in parte anche il suo; solo che, più ironico del poeta di Myricae, non gli riusciva di ricavare da essa la concezione ottimistica e palingenetica che si trova nel pascoliano ''Avvento'' (e non solo qui), e nella leopardiana ''Ginestra''.

Si, il mondo del Pascoli autore dell Ciocco era in parte anche il suò; solo die, più ironico del poeta di Myricae, non gli riusciva di ricavare da essa ta concezione ottimistica c palingenctica che si trova nel pascoliano Avvento (e non solo qui), c nella leopardiana Ginestra.


Di fronte alla morte come di fronte alta vita l’uomo non poteva che rimanere solo: chiuso nel suo piccolo mondo impenetrabile agli altri, quanto corazzato davanti ai tentativi letificanti d’evasione.
Di fronte alla morte come di fronte alta vita l’uomo non poteva che rimanere solo: chiuso nel suo piccolo mondo impenetrabile agli altri, quanto corazzato davanti ai tentativi letificanti d’evasione.


Se avesse avuto da natura un cuore meno nobile, con una concezione della vita di tal genere, il Serra sarebbe potuto diventare un cinico; non rimase clic uno squisito temperamento di scettico c di blast, intento sì agli spettacoli della natura quanto ai moti del suo animo, curioso c geloso di conservare nel «flusso eracliteo * che lo spauriva, stesso, quale sola realtà di cui non poteva dubitare.
Se avesse avuto da natura un cuore meno nobile, con una concezione della vita di tal genere, il Serra sarebbe potuto diventare un cinico; non rimase clic uno squisito temperamento di scettico e di blasè, intento sì agli spettacoli della natura quanto ai moti del suo animo, curioso c geloso di conservare nel «flusso eracliteo» che lo spauriva, stesso, quale sola realtà di cui non poteva dubitare.

Ricordate il jieriodo finale della sua magnifica Partenza di soldati? «K tutto il flusso eracliteo che mi spnura, l’infinito che mi rapisce in ogni punto deil’uiiivcrso; il passato clic non ritorna, i molti che si aggiungono l’uno all’altro, tutto si risolve ucll’tino e nell’identico.


Ricordate il periodo finale della sua magnifica ''Partenza di soldati!'' «E tutto il flusso eracliteo che mi spaura, l’infinito che mi rapisce in ogni punto dell’universo; il passato che non ritorna, i molti che si aggiungono l’uno all’altro, tutto si risolve nell’uno e nell’identico.
«Una cosa non è l’altra. Ma continua l’altra.


Ma non d son cose. Ci sono io. (Kim. Chi è Kitu?)». {Stampa, 30 Novembre 1923).
«Una cosa non è l’altra. Ma continua l’altra. Ma ''non ci son cose.'' Ci sono io. (Kim. Chi è Kim?)». {Stampa, 30 Novembre 1923).


Direste che questa fosse la conclusione potuta scrìvere da urto scolaro di Croce c dì Gentile, se non sapeste che Renato Serra collaboratore della tl’oce», «rivista dell’idealismo militante», stimava così poco i suoi amici ’del «gruppo fiorentino», da non desiderare neppure di conoscerli.
Direste che questa fosse la conclusione potuta scrivere da urto scolaro di Croce c dì Gentile, se non sapeste che Renato Serra collaboratore della tl’oce», «rivista dell’idealismo militante», stimava così poco i suoi amici ’del «gruppo fiorentino», da non desiderare neppure di conoscerli.


Fra i tanti non strinse amicizia che col De Roberts, appartenente come ognuno sa, all’ultima
Fra i tanti non strinse amicizia che col De Roberts, appartenente come ognuno sa, all’ultima