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La felicità nell’arte ha ben poco di comune con l’onestà delle intenzioni; quanti sono che andando dietro al piacere e al successo nel modo più semplice, finiscono a trovare dei momenti di fortuna nuova, inaspettata e durabile; è un gran dispiacere per i moralisti, che vorrebbero che il dono dell’arte fosse concesso soltanto a quelli che se lo sono meritato asceticamente; ma il mondo va così.
LE LETTERE

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E così accade, per esempio, di trovar delle cose belle nella {{AutoreCitato|Annie Vivanti|Vivanti}}, e potenza vera, di scrittore in {{AutoreCitato|Guido da Verona|Guido da Verona}}: son due che dovrebbero appartenere alla categoria più comune dei mestieranti.
La felicità nell’arte lia ben poco di connine

con l’onestà delle intenzioni ; quanti sono che an¬
Sapete bene ohe la Vivanti è una di quelle donne che scrivono, secondo il vecchio tipo più semplice, fra le Delfine e le {{Wl|Q218679|Colet}}; Delfina come fanciulla e musa, e poi come bella signora della società per bene; ma Luisa, per l’ingenuità dell’esibizionismo letterario, che dei ricordi della conversazione col {{AutoreCitato|Giosuè Carducci|Carducci}} e dell’orgoglio di aver messo al mondo un piccolo prodigio di suonatrice, fa tutt’insieme prosa per il pubblico; prosa di una vanità così sincera, anche in quella lieve falsificazione di estetismo moderno! E poi va. dietro al successo e all’attualità con un candore che arriva a trasformare in letteratura per i giornali — con bello stile di passioni e condimento di inquietudine morale — anche il fatto diverso e il processo celebre. Ciò non le toglie, per quella inconsapevolezza che è il segreto delle nature femminili, un dono di avere delle impressioni sue e di farle nascere qua e là nelle pagine come fiori di una freschezza svelta e tutta nuovamente trovata. È inutile poi osservare che certi effetti di presentazione bizzarra e gentile anche di cosette
dando dietro al piacere e al successo nel modo più
semplice, finiscono a trovare dei momenti di for¬
tuna nuova, inaspettata e durabile; è un gran
dispiacere per i moralisti, che vorrebbero che il
dono dell'arte fosse concesso soltanto a quelli elu¬
se lo sono meritato asceticamente; ma i.l mondo
va così.
E così accade, per esempio, di trovar delle
cose belle nella Vivanti, e potenza vera, di scrit¬
tore in Guido da Verona : son due che dovrebbero
appartenere alla categoria più comune dei me¬
stieranti.
Sapete bene ohe la Vivanti è una di quelle
donne che scrivono, secondo il vecchio tipo più
semplice, fra le Delfine e le Oolet ; Delfina come
fanciulla e musa, e poi come bella signora della
società per bene; ma Luisa, per l'ingenuità dell’esi¬
bizionismo letterario, che dei ricordi della conver¬
sazione col Carducci e dell’orgoglio di aver messo
al mondo un piccolo prodigio di suonatrice, fa
tutt’insieme prosa per il pubblico; prosa di una
vanità così sincera, anche in quella lieve falsi¬
ficazione di estetismo moderno! E poi va. dietro
al successo e all’attualità con un candore che ar¬
riva a trasformare in letteratura per i giornali
— con bello stile di passioni e condimento di in¬
quietudine morale — anche il fatto diverso e il
processo celebre. Ciò non le toglie, per quella in¬
consapevolezza che è il segreto delle nature fem¬
minili, un dono di avere delle impressioni sue
e di farle nascere qua e là nelle pagine come fiori
di una freschezza svelta e tutta nuovamente tro¬
vata. È inutile poi osservare che certi effetti di
presentazione bizzarra e gentile anche di cosette