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CAPO VII


{{ct|VICENDE STORICHE DI LODI DALLA DISCESA DI CARLO Vili AI DÌ NOSTRI. (1494-1878). § 1. — Lodi durante la lotta tra Francia e Spagna pel possesso d’Italia. Morto Francesco Sforza (1466) il ducato di Milano ebbe una serie di principi inetti e malvagi come i peggiori Visconti. Il figlio Galeazzo Maria cadde, per le sue infamie, vittima d’una congiura (1476); ma le cose non migliorarono gran fatto sotto la reggenza della di lui moglie Bona di Savoja (1) (1) Sulle condizioni finanziarie ed economiche del ducato di Milano, ed in ispecialità del nostro territorio, a que’ tempi, sparge qualche luce il seguente documento inedito: «Donatione de’ Dazii fatta per la Duchessa Bona alla Comunità di Lodi nel 1477. Bona et Io. Galeaz Maria Sfortia vicecomites Duces Mediolani Papise Angleriseque comites ac Genuse et Cremonae Domini, fìdelis comunitas nostra Laude per ejus oratores ad nos nuper emissos suppliciter a nobis petiit quse per infrascriptam ejus petitionem apparent, videlicet 111™* et Eccma Madonna! Dopo la debita recomendatione la vostra fedele e devota Comunità di Lodi con ogni umiltà richiede per suoi oratori alla vostra Ill ma Signoria in dono li infrascritti datij. Et questo richiede essa povera Comunità per molte et infinite spese ch’à sopportato ed ogni di sopporta cioè in reparatione de’ muri et del fiume Adda. Avvisando vostra Eccell a che in questo anno passato ha speso più di sei millia imperiali in modo che questa Comunità non si può più ajutare et è in tutto consonta se Vostra Eccell a non la soccorre, avvisandola, che non è alcuna città sotto il dominio di V. S. che non abbia più intrata che questa Vostra povera Comunità; la quale Ill ma Madonna non deve patire Vostra Eccell a sia in peggior grado delle altre, attesa la devotione che essa Comunità ha continuamente portato et porta al Stato Vostro et de predecessori Vostri, acciocch’essa Comunità si possi ajutare a’ suoi più occorrenti bisogni, che cedaranno però ad utilitade di Vostra Eccell a et è che Vostra Eccell a doni alla detta Comunità detti Datiolli quali ascendono alla somma de lire 1288 imperiali. Essa Comunità intende levar via molte estorsioni et robarie che si fanno a detti datii et fare in modo che li statuti siano osservati in modo che li detti datii non s’incanteranno alla detta somma. Li quali datij sono questi. Primo. Il datio della notaria del Podestà quale si è incantato l’anno presente lire 520. Item. 11 datio della notaria delli Consoli, quale si è incantato lire 110. Item. Il datio della cassa delli Pegni quale si è incantato lire 100. Item. Il datio delle Presone quale si è incantato lire 30. Item. Il datio della Staterà quale si è incantato lire 319. Item. Il datio delli Bolli quale si è incantato lire 219.