Pagina:Ghislanzoni - Abrakadabra, Milano, Brigola, 1884.djvu/46: differenze tra le versioni
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mente una inezia. Quando i suoi ascoltatori parevano profondamente impressionati, egli si affrettava a distrarli con una digressione faceta, con un episodio puerile. Non sempre riusciva all’intento. Col procedere della narrazione, collo svilupparsi degli avvenimenti, egli prendeva pe’ suoi personaggi immaginarii, un reale interesse. Finiva coll’amarli — e da ultimo, come il Dio della ''Genesi'', si pentiva di averli creati. |
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Comprendete voi quest’uomo singolare?... Lo vedete?... |
Comprendete voi quest’uomo singolare?... Lo vedete?... |