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il matematico si esime dal far questo, egli assume la difesa d’una posizione non mantenibile: che l’universo sia costruito, in maniera concreta, d’energia nelle sue forme di materia e radiazione, e che l’energia non possa essere localizzata nello spazio. Noi discuteremo questa posizione più avanti (pag. 194).
il matematico si esime dal far questo, egli assume la difesa d’una posizione non mantenibile: che l’universo sia costruito, in maniera concreta, d’energia nelle sue forme di materia e radiazione, e che l’energia non possa essere localizzata nello spazio. Noi discuteremo questa posizione più avanti (pag. 194).


Prima di procedere a considerare altri sviluppi della teoria della relatività, sembra appropriato di sostituire la parola «etere» con la parola «continuo»
Prima di procedere a considerare altri sviluppi della teoria della relatività, sembra appropriato di sostituire la parola «etere» con la parola «continuo» che significa lo «spazio» quadridimensionale già immaginato, in cui le tre dimensioni dello spazio sono completate dal tempo, agente come quarta dimensione.

che significa lo «spazio» quadridimensionale già immaginato, in cui le tre dimensioni dello spazio sono completate dal tempo, agente come quarta dimensione.

Le leggi della natura esprimono un divenire nel tempo e nello spazio e così naturalmente sono stabilite con riferimento a questo continuo quadridimensionale. Discutendo queste leggi quantitativamente, è stato trovato conveniente di immaginare tanto lo spazio quanto il tempo in maniera molto speciale e molto artificiale. Noi non misureremo le lunghezze in piedi o centimetri, ma in unità di circa 186.000 miglia, che è la distanza che la luce percorre in un secondo. E noi non misureremo il tempo in secondi, ma con una misteriosa unità eguale al secondo, moltiplicato per l’- 1 (la radice quadra’ di — 1). I matematici chiamano l’- 1 un numero «immaginario»


Le leggi della natura esprimono un divenire nel tempo e nello spazio e così naturalmente sono stabilite con riferimento a questo continuo quadridimensionale. Discutendo queste leggi quantitativamente, è stato trovato conveniente di immaginare tanto lo spazio quanto il tempo in maniera molto speciale e molto artificiale. Noi non misureremo le lunghezze in piedi o centimetri, ma in unità di circa 186.000 miglia, che è la distanza che la luce percorre in un secondo. E noi non misureremo il tempo in secondi, ma con una misteriosa unità eguale al secondo, moltiplicato per √<span style="text-decoration: overline;">-1</span> (la radice quadra di — 1). I matematici chiamano √<span style="text-decoration: overline;">-1</span> un numero «immaginario» perchè non ha esistenza al di là della loro immaginazione. Così che noi misuriamo il tempo in modo
perchè non ha esistenza al di là della loro immaginazione. Così che noi misuriamo il tempo in modo