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Tuttavia, perchè noi possiamo rappresentare tutti i fenomeni naturali con questo mezzo, esso deve corrispondere a una realtà obiettiva. Ma la sua divisione in spazio e tempo non è oggettiva; essa è puramente soggettiva. Se voi ed io ci moviamo con velocità differenti, lo spazio e il tempo significano per voi qualche cosa di differente da quello che essi significano per me; noi dividiamo il continuo in spazio e tempo in maniera diversa, proprio come, se noi stessimo con la fronte in direzioni differenti, «di fronte» e «a sinistra» hanno signficato diverso per noi due, o come i due giocatori di cricket dividono il campo di cricket in maniera diversa, senza che la palla di cricket ne sappia niente. |
Tuttavia, perchè noi possiamo rappresentare tutti i fenomeni naturali con questo mezzo, esso deve corrispondere a una realtà obiettiva. Ma la sua divisione in spazio e tempo non è oggettiva; essa è puramente soggettiva. Se voi ed io ci moviamo con velocità differenti, lo spazio e il tempo significano per voi qualche cosa di differente da quello che essi significano per me; noi dividiamo il continuo in spazio e tempo in maniera diversa, proprio come, se noi stessimo con la fronte in direzioni differenti, «di fronte» e «a sinistra» hanno signficato diverso per noi due, o come i due giocatori di cricket dividono il campo di cricket in maniera diversa, senza che la palla di cricket ne sappia niente. |
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Pure se io cambio la mia velocità, frenando la mia vettura, o saltando in un autobus in corsa, io da me stesso mi adatto alla divisione in spazio e tempo. E l’essenza della teoria della relatività è che la natura non sa nulla di queste divisioni del continuo in spazio e tempo; con le parole di Minkowsky: «spazio e tempo separati svaniscono in pure ombre e solamente una sorta di combinazione dei due ha una realtà |
Pure se io cambio la mia velocità, frenando la mia vettura, o saltando in un autobus in corsa, io da me stesso mi adatto alla divisione in spazio e tempo. E l’essenza della teoria della relatività è che la natura non sa nulla di queste divisioni del continuo in spazio e tempo; con le parole di {{AutoreCitato|Hermann Minkowski|Minkowsky}}: «spazio e tempo separati svaniscono in pure ombre e solamente una sorta di combinazione dei due ha una realtà». Questo mette in luce che l’antico etere era inevitabilmente destinato a scomparire — esso si {{Pt|assu-|}} |