Pagina:Albertazzi - Il diavolo nell'ampolla, 1918.djvu/47: differenze tra le versioni

Divudi85 (discussione | contributi)
Utoutouto (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 5: Riga 5:
E quei poveri incolpati capirono che cosa volessero significare certe mosse di spalle, certe occhiate oblique, certi sorrisi sfuggenti, certe parole finte. L’Assunta piangeva e si premeva d’una mano il cuore; e Andrea scampanando, zappando e vangando ribatteva, quasi a persuadere in sè ogni incredulo: — Ladro io non sono mai stato! Ladro, io, non sarò mai!
E quei poveri incolpati capirono che cosa volessero significare certe mosse di spalle, certe occhiate oblique, certi sorrisi sfuggenti, certe parole finte. L’Assunta piangeva e si premeva d’una mano il cuore; e Andrea scampanando, zappando e vangando ribatteva, quasi a persuadere in sè ogni incredulo: — Ladro io non sono mai stato! Ladro, io, non sarò mai!


Nemmeno il cappellano, che era stato mandato per economo dalla Curia, subito dopo il mortorio, li consolava. Non conoscendoli, sospettava, taceva.
Nemmeno il cappellano, che era stato mandato per economo dalla Curia, súbito dopo il mortorio, li consolava. Non conoscendoli, sospettava, taceva.


Ma più di tutto li sgomentava il silenzio di quell’altro, del fratello. Uscito dalla canonica all’entrare dell’economo, non si era più veduto lassù.
Ma più di tutto li sgomentava il silenzio di quell’altro, del fratello. Uscito dalla canonica all’entrare dell’economo, non si era più veduto lassù.