Pagina:Albertazzi - Il diavolo nell'ampolla, 1918.djvu/47: differenze tra le versioni
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E quei poveri incolpati capirono che cosa volessero significare certe mosse di spalle, certe occhiate oblique, certi sorrisi sfuggenti, certe parole finte. L’Assunta piangeva e si premeva d’una mano il cuore; e Andrea scampanando, zappando e vangando ribatteva, quasi a persuadere in sè ogni incredulo: — Ladro io non sono mai stato! Ladro, io, non sarò mai! |
E quei poveri incolpati capirono che cosa volessero significare certe mosse di spalle, certe occhiate oblique, certi sorrisi sfuggenti, certe parole finte. L’Assunta piangeva e si premeva d’una mano il cuore; e Andrea scampanando, zappando e vangando ribatteva, quasi a persuadere in sè ogni incredulo: — Ladro io non sono mai stato! Ladro, io, non sarò mai! |
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Nemmeno il cappellano, che era stato mandato per economo dalla Curia, |
Nemmeno il cappellano, che era stato mandato per economo dalla Curia, súbito dopo il mortorio, li consolava. Non conoscendoli, sospettava, taceva. |
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Ma più di tutto li sgomentava il silenzio di quell’altro, del fratello. Uscito dalla canonica all’entrare dell’economo, non si era più veduto lassù. |
Ma più di tutto li sgomentava il silenzio di quell’altro, del fratello. Uscito dalla canonica all’entrare dell’economo, non si era più veduto lassù. |