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Quanta parte vi possa avere il nostro stato d’animo non è il caso di dimostrare: e nemmeno come vi possa entrare l’inversione di tendenze tutt’altro che manzoniane. Basta riflettere che si ritorna oggi a Manzoni, ma non si ritorna a {{Wl|Q172599|Leopardi}}.
Quanta parte vi possa avere il nostro stato d’animo non è il caso di dimostrare: e nemmeno come vi possa entrare l’inversione di tendenze tutt’altro che manzoniane. Basta riflettere che si ritorna oggi a Manzoni, ma non si ritorna a {{Wl|Q172599|Leopardi}}.


Io non sono, dico subito, dei più teneri verso questo indirizzo: né sono manzoniano. L’una e l’altra cosa precisamente in proporzione inversa della mia stima estetica e pratica del Manzoni. Ma poiché di questa stima non credo necessario dare chiarimenti né prove, ritengo opportuno di fare, oggi, qualche osservazione critica su codesto manzonianismo. Sotto un titolo apparentemente così preciso s’intendono e si congiungono in realtà indirizzi, atteggiamenti e sentimenti affatto diversi e disparati: come possono essere l’imitazione dell’umanità manzoniana, la prosecuzione del suo pensiero, l'assimilazione del suo stile, o infine un rinnovato gusto per le sue stesse preferenze poetiche. Contro tutte queste varie forme di scuola manzoniana io credo sia bene il caso di reagire.
Io non sono, diro subito, dei più teneri verso questo indirizzo: né sono manzoniano. L’una e l’altra cosa precisamente in proporzione inversa della mia stima estetica e pratica del Manzoni. Ma poiché di questa stima non credo necessario dare chiarimenti né prove, ritengo opportuno di fare, oggi, qualche osservazione critica su codesto manzonianismo. Sotto un titolo apparentemente così preciso s’intendono e si congiungono in realtà indirizzi, atteggiamenti e sentimenti affatto diversi e disparati: come possono essere l’imitazione dell’umanità manzoniana, la prosecuzione del suo pensiero, l'assimilazione del suo stile, o infine un rinnovato gusto per le sue stesse preferenze poetiche. Contro tutte queste varie forme di scuola manzoniana io credo sia bene il caso di reagire.


L'uomo Manzoni fu invero un esempio caratteristico di compenetrazione del pensiero e della vita: ma di tal pensiero e di tal vita, che ammirevoli in lui sopratutto per il grado della sintesi, non suscitano più una schietta ammirazione quando si contemplino trasformati in tipo umano, in carattere storico, o in altra qualsiasi specie di modello astratto. La stessa profondità con cui egli visse il suo cattolicismo secondo il suo temperamento di stretto consequenziario finiva per essere un’alienazione ai doveri di una coscienza profonda qual’era la sua. Si costruì con paziente e convinta elaborazione un mondo così perfetto di sicuro credenze, che era in grado di impicciolire e vanificare per semplice confronto qualsiasi fatto, anche grave, della vita. Per tal modo non patì molto, non si accorò profondamente della tragica e dolorosa sorte della prima e più cara famiglia: morirono presto a quest’uomo, senza pietà per il suo intimo bisogno di affetti domestici, la moglie, le figlio i figli; ma morivano per andare dove tosto egli li avrebbe ritrovati, e per un disegno provvidenziale che la sua miseria umana non poteva comprendere ma che la sua fede affermava, la sua ragione argomentava. Fallirono più volte i tentativi d’indipendenza del suo paese, i suoi amici percorsero le vie dell’esilio o abitarono le dure prigioni di sua maestà d’Absburgo, il suo cuore sofferse a lungo l’obbligo del silenzio e il dolore di insoddisfatte e sincere aspirazioni: egli si sostenne sempre in una chiusa fermezza di cattolico rassegnato ai voleri di Dio e coscientemente convinto della debolezza umana e delle umane miserie. Nessun grave scrupolo lo spinse mai a cercar di fare qualche cosa per vincere il destino, per giustificare la sua vita tranquilla e raccolta: come era proprio di chi si sentiva pieno di grandi, sebbene oscure o tormentose verità. Allo stesso modo, umano o troppo umano che dir si voglia, ebbe sempre cura di molte piccole e piccolissime cose, non credendo che gli fosse necessario disprezzarle por essere grande. Ma, intanto, Manzoni non aveva in tutta la condotta detta sua vita nessuna {{Pt|preoc-|}}
L'uomo Manzoni fu invero un esempio caratteristico di compenetrazione del pensiero e della vita: ma di tal pensiero e di tal vita, che ammirevoli in lui sopratutto per il grado della sintesi, non suscitano più una schietta ammirazione quando si contemplino trasformati in tipo umano, in carattere storico, o in altra qualsiasi specie di modello astratto. La stessa profondità con cui egli visse il suo cattolicismo secondo il suo temperamento di stretto consequenziario finiva per essere un’alienazione ai doveri di una coscienza profonda qual’era la sua. Si costruì con paziente e convinta elaborazione un mondo così perfetto di sicuro credenze, che era in grado di impicciolire e vanificare per semplice confronto qualsiasi fatto, anche grave, della vita. Per tal modo non patì molto, non si accorò profondamente della tragica e dolorosa sorte della prima e più cara famiglia: morirono presto a quest’uomo, senza pietà per il suo intimo bisogno di affetti domestici, la moglie, le figlie i figli; ma morivano per andare dove tosto egli li avrebbe ritrovati, e per un disegno provvidenziale che la sua miseria umana non poteva comprendere ma che la sua fede affermava, la sua ragione argomentava. Fallirono più volte i tentativi d’indipendenza del suo paese, i suoi amici percorsero le vie dell’esilio o abitarono le dure prigioni di sua maestà d’Absburgo, il suo cuore sofferse a lungo l’obbligo del silenzio e il dolore di insoddisfatte e sincere aspirazioni: egli si sostenne sempre in una chiusa fermezza di cattolico rassegnato ai voleri di Dio e coscientemente convinto della debolezza umana e delle umane miserie. Nessun grave scrupolo lo spinse mai a cercar di fare qualche cosa per vincere il destino, per giustificare la sua vita tranquilla e raccolta: come era proprio di chi si sentiva pieno di grandi, sebbene oscure o tormentose verità. Allo stesso modo, umano o troppo umano che dir si voglia, ebbe sempre cura di molte piccole e piccolissime cose, non credendo che gli fosse necessario disprezzarle por essere grande. Ma, intanto, Manzoni non aveva in tutta la condotta della sua vita nessuna {{Pt|preoc-|}}


{{Pt|cupazione|preoccupazione}} di servire di modello agli altri, nessuna aspirazione a farsi pontefice. Poi, prima di trarre da lui regola e norma per noi, bisognerebbe essere sicuri di essere pari a Manzoni. Tutte le vite dei grandi presentano questo pericolo, non avvertito ancora dagli esaltatori di {{Wl|Q41523|Plutarco}}; che per seguire le orme della loro grandezza si ritengano praticamente scusabili i loro difetti, e si tragga dalla considerazione della loro fama imperitura la speciosa illazione che sia lecito peccare come essi peccarono. Perché certamente oggi esser manzoniani in questo senso vuol dire peccare: anche contro Manzoni.
{{Pt|cupazione|preoccupazione}} di servire di modello agli altri, nessuna aspirazione a farsi pontefice. Poi, prima di trarre da lui regola e norma per noi, bisognerebbe essere sicuri di essere pari a Manzoni. Tutte le vite dei grandi presentano questo pericolo, non avvertito ancora dagli esaltatori di {{Wl|Q41523|Plutarco}}; che per seguire le orme della loro grandezza si ritengano praticamente scusabili i loro difetti, e si tragga dalla considerazione della loro fama imperitura la speciosa illazione che sia lecito peccare come essi peccarono. Perché certamente oggi esser manzoniani in questo senso vuol dire peccare: anche contro Manzoni.