Pagina:Il Baretti - Anno II, nn. 6-7, Torino, 1924-1928.djvu/4: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 6: | Riga 6: | ||
(Nonostante la diversità dei linguaggi, sarebbe possibile trovare affinità tra alcune idee estetiche di Valéry, e di Leopardi: come tra certi postulati del pensiero leopardiano, l’ammirazione per l’armonia antica, il famoso contrasto, nell’uomo, tra ragione e natura, l’impossibilità di trovar soddidenziosità spiritualistica, ed altri, con altrettante idee di Valéry.) |
(Nonostante la diversità dei linguaggi, sarebbe possibile trovare affinità tra alcune idee estetiche di Valéry, e di Leopardi: come tra certi postulati del pensiero leopardiano, l’ammirazione per l’armonia antica, il famoso contrasto, nell’uomo, tra ragione e natura, l’impossibilità di trovar soddidenziosità spiritualistica, ed altri, con altrettante idee di Valéry.) |
||
Terminiamo questa serie di accenni. Per parlare adeguatamente della poesia di Valéry, occorrerebbe esporre per disteso la sua estetica: mostrare come una concezione matematizzante vi vi spieghi quel continuo procedere per accostamenti di termini apparentemente lontani, e condotti a significare tutta una serie indefinita di fenomeni di una specie, si da creare l’impressione di una realtà più intensa, più pungente (in che consiste appunto la sorpresa poetica): indicarvi l’importanza del concetto di «accelerazione»; e l’audace parallelismo insinuato, fra la complessità della rappresentazione scientifica del mondo, succedente al semplicismo antico, e una rispondente complessità del tessuto poetico, della interazione degli |
Terminiamo questa serie di accenni. Per parlare adeguatamente della poesia di Valéry, occorrerebbe esporre per disteso la sua estetica: mostrare come una concezione matematizzante vi vi spieghi quel continuo procedere per accostamenti di termini apparentemente lontani, e condotti a significare tutta una serie indefinita di fenomeni di una specie, si da creare l’impressione di una realtà più intensa, più pungente (in che consiste appunto la sorpresa poetica): indicarvi l’importanza del concetto di «accelerazione»; e l’audace parallelismo insinuato, fra la complessità della rappresentazione scientifica del mondo, succedente al semplicismo antico, e una rispondente complessità del tessuto poetico, della interazione degli elementi verbali e ritmici... Limitiamoci a dir due parole sul problema delle scaturigini di cotesta poesia. |
||
Idee più singolari che vere, o ingegnose ma unilaterali sono state emesse, a questo proposito. In realtà pare naturale vederci una trasposizione in simboli poetici di quella «vita intellettiva» e di quel possesso di se, dello spirito, che abbiamo tentato di definire: più precisamente, delle avventure, delle incertezze, delle impazienze, delle esaltazioni che essa vita a se medesima procura. L’anima condotta dal suo senso di unicità, al disopra di tutti gli «accidenti dell’essere» e degli «azzardi del reale» si ritrova solitaria «sur le pôle de ses trésors»: si affissa in se stessa, e si canta. |
Idee più singolari che vere, o ingegnose ma unilaterali sono state emesse, a questo proposito. In realtà pare naturale vederci una trasposizione in simboli poetici di quella «vita intellettiva» e di quel possesso di se, dello spirito, che abbiamo tentato di definire: più precisamente, delle avventure, delle incertezze, delle impazienze, delle esaltazioni che essa vita a se medesima procura. L’anima condotta dal suo senso di unicità, al disopra di tutti gli «accidenti dell’essere» e degli «azzardi del reale» si ritrova solitaria «sur le pôle de ses trésors»: si affissa in se stessa, e si canta. |