Pagina:De Gubernatis Galateo insegnato alle fanciulle.djvu/6: differenze tra le versioni
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''Il galateo altro non è che un codice di sociali consuetudini e senza difficoltà s’impara dalle anime buone e gentili come le vostre, che già conoscono i precipui loro doveri e sentono l’umana dignità.'' |
''Il galateo altro non è che un codice di sociali consuetudini e senza difficoltà s’impara dalle anime buone e gentili come le vostre, che già conoscono i precipui loro doveri e sentono l’umana dignità.'' |
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''Il galateo dev’essere appreso e messo in pratica tanto dai ricchi, quanto dai poveri, e chi, negli atti, meglio dimostra di conoscerlo, dicesi più urbano e più educato.'' |
''Il galateo dev’essere appreso e messo in pratica tanto dai ricchi, quanto dai poveri, e chi, negli atti, meglio dimostra di conoscerlo, dicesi più urbano e più educato.'' |
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''La donna poi dotata da natura, di tanta grazia sensibilità e buon gusto, più dell’uomo ancora è obbligata a minutamente seguirlo. |
''La donna poi dotata da natura, di tanta grazia, sensibilità e buon gusto, più dell’uomo ancora è obbligata a minutamente seguirlo. Qual brutto spettacolo è mai quello d’una fanciulla sguaiata, rozza, insolente, invereconda, in una parola ineducata! Vi auguro di non vederlo mai!'' |
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{{A destra|TERESA DE-GUBERNATIS vedova MANNUCCI.|2em}} |