Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/418: differenze tra le versioni
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⚫ | — Pieno di tale idea, e temendo che quel leggiadro oggetto non iscomparisse, se credeva esser veduto, il principe risolse di nascondersi, e scelse un luogo favorevole al proprio disegno. Erasi appena ritirato, allorchè vide una torma d’uccelli della grossezza delle colombe, le cui penne brillavano dei più vividi colori, posarsi ai piedi della bella incognita. Questi uccelli, in numero di quaranta, cangiaronsi tosto in altrettante giovani ninfe d’ammirabile avvenenza, ma però inferiore d’assai a quella che avea dapprima attirati gli sguardi del principe. Le s’inchinarono profondamente, e la salutarono chiamandola loro sovrana. |
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⚫ | «— Perchè,» diss’ella, «non siete qui venute nello stesso tempo di me? Vi dissi che voleva fare una visita all’oggetto della mia tenerezza, al principe Habib, figlio dell’emiro Selama, e vi comandai di seguirmi. Chi vi trattenne fino ad ora? Perchè fate sì poco conto de’ miei ordini, o non riconoscete più il mio impero? |
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⚫ | — Pieno di tale idea, e temendo che quel leggiadro oggetto non iscomparisse, se credeva esser veduto, il principe risolse di nascondersi, e scelse un luogo favorevole al proprio disegno. Erasi appena ritirato, |
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⚫ | «— Perchè,» diss’ella, «non siete qui venute nello stesso tempo di me? Vi dissi che voleva fare una visita all’oggetto della mia tenerezza, al principe Habib, figlio dell’emiro Selama, e vi comandai di seguirmi. Chi vi trattenne fino ad ora? Perchè fate sì poco conto |
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