Discussione:Beethoven 27%: differenze tra le versioni

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Mizardellorsa (discussione | contributi)
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:{{ping|OrbiliusMagister|Accurimbono|Alex brollo|Mizardellorsa}} Non capisco il punto 1. Per il resto, ti rispondo subito: ogni tipo di licenza non è revocabile. Senza quanto richiesto, l'autore potrebbe decidere di punto in bianco che il suo libro non è più liberamente accessibile, giusto perché un giorno si è svegliato storto. Questo non è permesso da nessun tipo di contratto di licenza, anche perché, una volta reso disponibile sotto una certa licenza, il libro potrebbe essere riutilizzato da chiunque (rispettando i termini di licenza) e sarebbe impossibile contattare tutti i riutilizzatori per dire loro: "L'autore ha cambiato idea, cancellate il libro dai vostri computer". In poche parole: la richiesta dell'autore di avere una "clausola di scissione" non è ragionevole. --<span style="font-family:Times; color:#219">'''[[Utente:Ruthven|Ruthven]]'''</span> <span style="color:#0070EE"><small>([[User talk:Ruthven|<span style="color:#101090">msg</span>]])</small></span> 21:20, 11 mar 2018 (CET)
::{{@|Ruthven}} Io mi limito a riferire l'elaborazione giuridica fatta dagli esperti legali che, difendendo interessi contrapposti, in concreto si occupano di creative commons: La fonte più immediata di riferimento è [http://www.creativecommons.it/faq#6 Faq 6 di creative commons]. Il caso sollevato è che l'autore vuole l'applicazione della normativa stabilita da Creative Commons nel caso in cui in un futuro volesse decidere di fare una nuova ''redazione'' dei suoi racconti e farlo ''stampare'' da un editore. La risposta di Creative commons nella faq 6 è che chi ha utilizzato il testo continua ad essere licenziatario della prima versione. Gli altri no. Il nuovo editore accetta chiaramente le clausole previste da Creative Commons e non altre pretese interpretazioni da fonti esterne. Nessuno deve cancellare il libro dai computer: ovvio che nel popolo della rete qualcun altro riuscirà a fare ancora il copia-incolla (più o meno lecito) della prima versione e nessuno andrà a ''mettere il sale sulla coda''. Ma il principio stabilito da Creative Commons è salvo e la seconda versione può trovare un suo editore, ovviamente, dal punto di vista pratico, se la ''seconda edizione'' avrà contenuti letterari ''nuovi'' e non sia una mera ''ristampa''. Guarda che nel caso di cui stiamo parlando il testo originario era stato edito da Mondadori e che l'autore in questione per moltissimi anni ha curato a tempo pieno la pagina di cultura letteraria di Panorama, frequentando dal di dentro un ambiente dove questi temi sono ''ampiamente conosciuti'' e i legali che seguono queste questioni sono i più accreditati. Ma se vuoi una spiegazione facile, la trovi fatta da [https://www.rockit.it/articolo/avvocato-aliprandi-rockit-creative-commons-revoca-licenza Aliprandi]. ed anche [http://ledibooks.com/creativecommons/chapter/indicazioni-per-lutilizzo-delle-licenze/] ed anche [http://www.treccani.it/enciclopedia/creative-commons_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/ Treccani]. Ovviamente, se ci sono argomentazioni di segno contrario, verranno prese in dovuta considerazione. Se qualcuno viene al Convegno del Palazzo delle Stelline previsto a Milano il 15 e il 16 marzo, avrà modo di incontrare alcuni dei massimi esperti della materia. Sarebbe l'occasione per un approfondimento finora mancato. [[User:Mizardellorsa|Mizar (ζ Ursae Maioris)]] ([[User talk:Mizardellorsa|disc.]]) 23:14, 11 mar 2018 (CET)
::: Unico commento che già immaginate. Quanto mi piacciono gli ''autori morti da tempo''.... --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]) 12:00, 12 mar 2018 (CET)
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