Pagina:Zibaldone di pensieri V.djvu/418: differenze tra le versioni

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{{ZbPensiero|3477/4}} Alla p. {{ZbLink|3156}}. Si potrebbe aggiungere il nostro {{AutoreCitato|Vincenzo Monti|Monti}}, nel quale tutto è immaginazione, e nulla parte ha il sentimento, come n’ha grandissima nel piú delle poesie di {{AutoreCitato|George Gordon Byron|Lord Byron}} (se però quel di {{AutoreCitato|George Gordon Byron|Lord Byron}} è ben significato <section end="1" /><section begin="2" />{{ZbPagina|3478}} col nome di sentimento). Certo è che il {{AutoreCitato|Vincenzo Monti|Monti}}, benché d’immaginazione senza alcun confronto inferiore a quella di {{AutoreCitato|George Gordon Byron|Lord Byron}}, e benché non abbia di poetico che l’immaginazione (sí nelle cose sí nello stile), si lascia leggere non senza piacere, né senza effetto poetico, e l’immaginoso in lui comparisce molto piú spontaneo e men comandato che in {{AutoreCitato|George Gordon Byron|Lord Byron}}. Ed è forse al contrario, perché {{AutoreCitato|George Gordon Byron|Lord Byron}} è veramente un uomo di caldissima fantasia naturale, e {{AutoreCitato|Vincenzo Monti|Monti}}, qualch’egli sia per se stesso, nelle sue composizioni non è che un buono e valente traduttore di {{AutoreCitato|Omero|Omero}}, {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio}}, {{AutoreCitato|Quinto Orazio Flacco|Orazio}}, {{AutoreCitato|Publio Ovidio Nasone|Ovidio}} ed altri poeti antichi, e imitatore, anzi spesso copista, di {{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante}}, {{AutoreCitato|Ludovico Ariosto|Ariosto}} e degli altri nostri classici. Sicché {{AutoreCitato|George Gordon Byron|Lord Byron}} tira le immagini dal suo fondo, e {{AutoreCitato|Vincenzo Monti|Monti}} dall’altrui. E se nell’uno ha dell’impoetico lo sforzo che [nel] suo poetare apparisce, nell’altro è veramente impoetico l’imitare e il copiare che però nella sua stessa poesia intrinsecamente non si lascia scorgere. Ond’é che le poesie di {{AutoreCitato|George Gordon Byron|Lord Byron}} sieno meno poetiche, considerate in se stesse, che quelle di {{AutoreCitato|Vincenzo Monti|Monti}}. Mentre però questi è infinitamente meno poeta di quello. <section end="2" /><section begin="3" />{{ZbPagina|3479}} E si conchiude che le poesie dell’uno sieno impoetiche, e che l’altro non sia poeta. E l’effetto poetico delle poesie di {{AutoreCitato|Vincenzo Monti|Monti}} spetta piú agli antichi che a lui, ed è piuttosto come<section end="3" />
{{ZbPensiero|3477/4}} Alla p. {{ZbLink|3156}}. Si potrebbe aggiungere il nostro {{AutoreCitato|Vincenzo Monti|Monti}}, nel quale tutto è immaginazione, e nulla parte ha il sentimento, come n’ha grandissima nel piú delle poesie di {{AutoreCitato|George Gordon Byron|Lord Byron}} (se però quel di Lord Byron è ben significato <section end="1" /><section begin="2" />{{ZbPagina|3478}} col nome di sentimento). Certo è che il Monti, benché d’immaginazione senza alcun confronto inferiore a quella di Lord Byron, e benché non abbia di poetico che l’immaginazione (sí nelle cose sí nello stile), si lascia leggere non senza piacere, né senza effetto poetico, e l’immaginoso in lui comparisce molto piú spontaneo e men comandato che in Lord Byron. Ed è forse al contrario, perché Lord Byron è veramente un uomo di caldissima fantasia naturale, e Monti, qualch’egli sia per se stesso, nelle sue composizioni non è che un buono e valente traduttore di {{AutoreCitato|Omero|Omero}}, {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio}}, {{AutoreCitato|Quinto Orazio Flacco|Orazio}}, {{AutoreCitato|Publio Ovidio Nasone|Ovidio}} ed altri poeti antichi, e imitatore, anzi spesso copista, di {{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante}}, {{AutoreCitato|Ludovico Ariosto|Ariosto}} e degli altri nostri classici. Sicché Lord Byron tira le immagini dal suo fondo, e Monti dall’altrui. E se nell’uno ha dell’impoetico lo sforzo che [nel] suo poetare apparisce, nell’altro è veramente impoetico l’imitare e il copiare che però nella sua stessa poesia intrinsecamente non si lascia scorgere. Ond’é che le poesie di Lord Byron sieno meno poetiche, considerate in se stesse, che quelle di Monti. Mentre però questi è infinitamente meno poeta di quello. <section end="2" /><section begin="3" />{{ZbPagina|3479}} E si conchiude che le poesie dell’uno sieno impoetiche, e che l’altro non sia poeta. E l’effetto poetico delle poesie di Monti spetta piú agli antichi che a lui, ed è piuttosto come<section end="3" />