Pagina:Il Baretti - Anno II, nn. 6-7, Torino, 1924-1928.djvu/4: differenze tra le versioni
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Anche chi non l’ha mai veduta la imagina con lunghe ciglia che sbattono come ali stupite dinanzi al lucente incanto del mondo. |
Anche chi non l’ha mai veduta la imagina con lunghe ciglia che sbattono come ali stupite dinanzi al lucente incanto del mondo. |
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Tutto le è cagione di meraviglia e insieme di vertigine: e tutto il suo lungo cantare esprime sopra ogni altra cosa questo stato di creatura turbinante stupefatta nel radioso mistero. |
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L’hanno apparentata a Victor Hugo, per l’impelo |
L’hanno apparentata a Victor Hugo, per l’impelo e la ricchezza inesauribile della vena: sarebbe forse più esatto farla discendere da {{Wl|Q81438|Walt Whitman}}. Non si danno forse la mano, attraverso l’immenso spazio, questa piccola donna di razza orientale e sangue principesco, e il buon gigante dell’ovest, il buon viandante figlio di popolo, quando enumerano, l’uno e l’altra, i motivi d’amore verso la vita? |
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Ma |
Ma che un Whitman gagliardo e randagio abbia la vocazione imperiosa della laude, è meno singolare di quel che non sia per una Contessa di Noailles. Meno raramente, nasce la poesia, dirò con imagine retorica, nelle capanne che non nei palazzi. L’autrice degli ''Eblouissements'', del ''Coeur innombrable'', del ''Visage emerveillé'', avvalora in modo irresistibile la propria testimonianza lirica, per il fatto d’esser gran dama, bella, irretita da mille privilegi... Costei, si pensa, ha saputo ascoltar la voce del vento. la voce dello spirito, ha saputo chinarsi al giogo delle cose eterne, ai miti purpurei, anzi incandescenti, dell’amore, della gloria, della morte (anche la morte è un mito, Anna de Noailles!) quando fin dalla nascita tutto sembrava indicarle reami facili e leggiadri, aiuole e sentieri in bell’ordine, senza sospiri ne guida nè estasi. La potenza d’Orfeo c dunque veramente illimitata... |
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« |
«C’est une femme de génie» proclamò {{Wl|Q314957|Maurice Barrès}} pubblicamente, circa vent’anni sono. «C’est un grand poète» confermò egli a me «un mattino di vento e di grazia» del marzo 1923 nel suo studio di Neuilly. |
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Le prime composizioni |
Le prime composizioni che di balzo la consacrarono erano in verità miracolose: classiche, purissime di forma e selvatiche di spirito, audaci e nobili, fragranti, roride, intense, d’una trasparenza e d’una iridiscenza adorabili... |
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{{Centrato|''La forét, les étangs et les plaines fécondes''}} |
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La forél. Ics clangi et Ics pi aine s feconda onl film lotiche mes yctix que Ics regards humains jc me stiis appuyce à beante du monde et j’ui tcnu l’odeur des saisons dans mes mains Vita vegetale e vita cosmica, aromi e brividi, ricordi ancestrali e presentimenti sommessi, fascino dei viaggi e d’ogni esotismo (non amaro c tragico alta guisa bodlcriana, ina venato di sottile e talora morbosa malinconia), tripudio superbo dei sensi, e quelle che Proust chiama «intermittenze» |
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{{Centrato|''ont plus touché mes yeux que les regars humains''}} |
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{{Centrato|''je ne suis appuyée à beauté du monde''}} |
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{{Centrato|''et j'ai tenu l'odeur des saisons dans mes mains''}} |
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del cuore, sorrisi di baccante, intuizioni folgoranti, imagini |
Vita vegetale e vita cosmica, aromi e brividi, ricordi ancestrali e presentimenti sommessi, fascino dei viaggi e d’ogni esotismo (non amaro e tragico alta guisa bodleriana, ma venato di sottile e talora morbosa malinconia), tripudio superbo dei sensi, e quelle che Proust chiama «intermittenze» del cuore, sorrisi di baccante, intuizioni folgoranti, imagini, imagini felici, delizie. |
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''Visage étincelant du monde, battement du temps et de la vie...'' |
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⚫ | Il grande successo, la gran fama, e il venir sollecitata quale musa officiale, nocquero un poco, naturalmente, alla produzione ulteriore della poetessa: che forzò un poco la voce, lasciò che l’impulso romantico prendesse il sopravvento e desse adito persino ad un penoso sospetto d’insincerità. Specie nelle liriche dettate per la guerra, nel volume ''Les forces éternelles'', il verbalismo dilagò fastidiosamente. Gli spiriti più delicati temettero ch’ella fosse per perdersi, ella ch’era stata designata per divenire il maggior poeta del suo tempo... Ma ecco, da due, tre anni, con il volume di novelle ''Les innocentes'', e con qualche gruppo di brevi liriche donate a riviste d’avanguardia, Anna de Noailles e riapparsa rinnovata, con tutte le virtù e tutte le magie d’una giovinezza irriducibile, è riapparsa con doni anche più limpidi, con una musicalità d’anima dalle risonanze più dolci e più secrete... «Donde è venuto a questa straordinaria donna un tal potere di ricominciamento?» chiede un critico di finissima sensibilità. André Germain, nella raccolta di saggi ''De Proust à Dada'', che ieri leggevo; e risponde: «de l’imperialisme de son coeur qui voulait rappeler et vaincre les jeunes gens distraits, occupés à jouer dans les coins tandis que son char passait...». |
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Il grande successo, la gran fama, e il veni, sollecitata quale musa officiale, nocquero un poco, naturalmente, alla produzione ultei ore della poetessa: |
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Si. Donna, la Contessa di Noailles porta nell’arte un fiero volontà di conquista e di dominio, e tanto più l’attua quanto più è fedele a sè stessa, al ritmo de' suoi travolgenti occhi verdeoro e della sua piccola persona dalla strana affascinante grazia; al ritmo del suo vergine spirito. Al pari delle altre due contemporanee di genio, Colette la faunessa ed Aurel la pensierosa, per le quali mi duole non aver qui spazio a parlare (1), ella si salva quando non rinnega la propria essenza, quando attinge alle immense zone inespresse della femminilità e ne rivela, sorridente o dolorosa non importa, casta od impudica non importa, qualche lembo, con moti e modi di novità e freschezza autentiche. Creatura feminea, della specie ape-regina. Il suo bottino di miele e prezioso. Sono certa che Barrès a lei pensava alluminando il personaggio di Oriante nel suo ultimo romanzo bello come un rubino. Preziosa ha l’anima, s’anche un poco crudele. Ha intrecciato profumate ghirlande a Jean Jacques e a tutti gli eroi; ma ben più profondamente e magnificamente poeta è nell’esaltazione della propria forza rutilante, o in qualche tenue sospiro melodioso in sfida alla morte.... |
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che forzò un poco la voce, lasciò clic l’impulso romantico prendesse il sopravvento e desse adito persino ad un penoso sospetto d’insincerità. |
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⚫ | Specie nelle liriche dettate per la guerra, nel volume Les forces |
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''dont l’ardeur fut grave et pieuse,'' |
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''qui vit le réel d’un oeil franc'' |
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''voilé de stupeur amoureuse, et j’ai rendu, en l’adorant.'' |
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''l’évidance mystérieuse....'' |
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chiede un critico di finissima sensibilità. André Gcrmain, nella raccolta di saggi De Promt à Dada, che ieri leggevo; e risponde: «de l’impriiali«me de son coeur qui voulait rappelcr et vaine re les jcunes gens distraits. occupes à joucr dans les coinj tandis que son char passait...». |
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Si. Donna, la Contessa di Noailles porta nell’arte un fiero volontà di conquista e di dominio, e tanto più l’allua quanto più c fedele a sè stessa, al riimo de’ suoi travolgenti occhi vcrdcoro e della sua piccola personn dalla strana affascinante grazia: |
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al ritmo del suo vergine spirilo. Al pari delle allie due conlemporancc di genio. Colette la faunessa ed Aurei la pensierosa, per le quali mi duole non aver qui spazio a parlare (I), ella si salva quando non rinnega la propria essenza, quando attinge alle immense zone inesprcssc della femminilità c ne rivela, sorridente o dolorosa non importa, casta od impudica non importa, qualche lembo, con moti e modi di novità c freschezza autentiche. |
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{{Rule|4em}} |
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Creatura fcminca, della specie ape-regina. Il suo bottino di miele c prezioso. Sono ccita che Barlès a lei pensava alluminando il personaggio di Oriantc nel suo ultimo romanzo bello come un rubino. Preziosa ha l’anima, s’anchc un poco crudele. |
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Ha intrecciato profumate ghirlande a Jean Jacques c a tutti gli croi; ma ben più profondamente e magnificamente poeta è nell’esaltazione della propria forza rutilante, o in qualche tenue sospiro melodioso in sfida alla morte.... |
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doni l’ardeur fui grave et piane, qui vii le ree/ d’un ocil frane voile de itupeur amoureuse, et j’ai rcndu, cn l’adorant. |
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l’cvidance myslcrieuse.... |
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