Pagina:Tozzi - Giovani, Treves, 1920.djvu/289: differenze tra le versioni
Xavier121: split |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione|282|{{Sc|una sbornia}}||riga=si}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
USA SBOItKIA |
|||
casa era pulitissima; od è stata con me molto gentile. Dalla sua finestra di cucina si poteva vedere la mia, perchè ambedue rispondevano in un cortile tutto incalcinato e stretto. Qualche gatto c’era sempre a miagolare, guardando in su. Le altre finestre, tutte piccole, avevano davanti una tavola con una fila di testi fioriti, quasi tutti grandi. Noi ci attaccavamo i panni da asciugare. La signora Costanza, così si chiama quella che vorrei sposare, lavava molto; e assai volte ho perso tempo stando alla finestra a veder dondolare le sue calze e le sue camice; le calze tutte rosse e le camice di tela greve, con una trinuccia a punta intorno al collo. Quando ella s’affacciava dalla cucina e mi vedeva, arrossiva. |
|||
casa era pulitissima; od è stata con me molto |
|||
gentile. Dalla sua finestra di' cucina si poteva |
|||
Ma ora, forse capisco perchè non ho mai pensato a parlarle d’amore. M’è successo così altre volte: mi sono innamorato dopo parecchio tempo, quando non ero più vicino. Ma, questa volta, ci penso davvero; e mi meraviglio d’essere stato zitto. Quando tornavo a casa, la trovavo, se non era già buio, a leggere; ella leggeva sempre lo stesso libro da anni e anni: ''I tre Moschettieri''. Alcune pagine erano gialle |
|||
vedere la mia, perché ambedue rispondevano |
|||
in un cortile tutto incalcinato e stretto. Qual¬ |
|||
che gatto c’era sempre a miagolare, guardan¬ |
|||
do in su. Le altre finestre, tutte piccole, ave¬ |
|||
vano davanti una' tavola con una fila di testi |
|||
fioriti, quasi tulli grandi. Noli ci attaccavamo |
|||
i panni da asciugare. La signora Costanza, così |
|||
si chiama quella che vorrei sposare, lavava |
|||
molto; e assai volte ho perso tempo stando alla |
|||
finestra a veder dondolare le sue calze e le sue |
|||
camice; le calze tutte rosse e le camice di' tela |
|||
greve, con ima trtnuccia a punta intorno al |
|||
collo. Quando ella s’affacciava dalla cucina |
|||
e mi vedeva, arrossiva. |
|||
Ma ora, forse capisco perchè non ho mai |
|||
pensato a parlarle d’amore. M’è successo così |
|||
altre volte: mi sono innamorato dopo parec¬ |
|||
chio tempo, quando non ero piti vicino. Ma, |
|||
questa volta, ci penso davvero; e mi meraviglio |
|||
d’essere stato zitto. Quando tornavo a casa, la |
|||
trovavo, se non era già’ buio, a leggere; ella |
|||
leggeva sempre Jo stesso libro da anni e afrni: |
|||
/ tre Moschettieri. Alcune pagine erano gialle |
|||
Piè di pagina (non incluso) | Piè di pagina (non incluso) | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
<references/> |