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che bisogna si pieghi agli istinti per poterli emendare. Gli è perciò che trovansi unite le sublimità del culto con ingenuità della pratica, che oserei chiamare puerili.
SCIPIONE RICCI

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Riflessioni simili avrà certamente fatto più d’uno, allorchè il Ricci a certe particolari devozioni particolare guerra movea.
che bisogna si pieghi agli istinti per poterli emendare. Gli è perciò

che trovansi unite le sublimità del culto con ingenuità della pratica,
Del cuore, come sede degli affetti, parlano più volte le sacre Scritture, anche riferendolo a Dio. Tanto più poteasi applicare a Dio umanato; e non sarebbe difficile negli scrittori sacri trovare allusioni al cuor di Gesù. L’immagine poi, sotto cui ora è presentato, troviamo distintamente indicata da {{AutoreCitato|Francesco di Sales|san Francesco di Sales}} in una lettera del giugno 1611, ove alla beata Francesca di Chantal descrive l’insegna che vorrebbe dare al nuovo Ordine delle Visitandine. — Sta notte Iddio m’ha dato il pensiero che la nostra casa della Visitazione, per la grazia sua, è abbastanza nobile per aver il suo blasone. E ho pensato, se voi siete d’accordo, che dobbiam prendere per stemma un cuore trapassato da due freccie, chiuso da una corona di spine, e che sostiene una croce, coi santi nomi di Gesù e Maria».
che oserei chiamare puerili.

Riflessioni simili avrà certamente fatto più d'uno, allorché il Ricci
Solo un secolo dopo, la visitandina Margherita Maria Alacoque manifestò una rivelazione, dove le era imposta la devozione al sacro cuore di Gesù. Le superiore del suo convento di Paray-le-Monial reluttarono gran tempo a darle ascolto: al fine è tenuta come una santa; teologi profondi attingono da lei lumi superni; la devozione del Sacro Cuore si diffonde: il padre De la Colombière, uno de’ più insigni gesuiti, la propagò nell’Inghilterra, allora gelosissima contro i Cattolici, mentre nella Francia filosofistica e giansenista era invano combattuta. Subito si istituirono congregazioni sotto quel nome, e la devozione ne crebbe tanto, che monsignore Belsunce, eroe della peste a Marsiglia, consacrò questa città al Sacro Cuore nel 1720. Vedutone universalizzato il culto. {{AutoreCitato|Papa Clemente XIII|Clemente XIII}} nel 1763 ne decretò la festa. La nuova devozione s’attribuì a intrugli gesuitici, talchè contro di essa sbraitavano quanti erano ostili a quella compagnia, e il Ricci con una pastorale del 1781 la interdisse nella sua diocesi.
a certe particolari devozioni particolare guerra movea.

Del cuore, come sede degli affetti, parlano più volte le sacre Scrit-
Quanto il Sacro Cuore dai Gesuiti, tanto dai Francescani era commendata la ''Via Crucis'', e questa pure il Ricci impedì, o almeno ordinò una variazione in cinque delle stazioni, non espressamente indicate nell’evangelico racconto. Ne nacque disputa calorosissima, a cui presero parte il Bettinelli, l’{{AutoreCitato|Ireneo Affò|Affò}}, e principalmente Giovanni
ture , anche riferendolo a Dio. Tanto più poteasi applicare a Dio
umanato; e non sarebbe difficile negli scrittori sacri trovare allu-
sioni al cuor di Gesù. L'immagine poi, sotto cui ora è presentato,
troviamo distintamente indicata da san Francesco di Sales in una
lettera del giugno 1611, ove alla beata Francesca di Chantal descrive
l'insegna che vorrebbe dare al nuovo Ordine delle Yisitandine. — Sta
notte Iddio m'ha dato il pensiero che la nostra casa della Visita-
zione, per la grazia sua, è abbastanza nobile per aver il suo blasone.
E ho pensato, se voi siete d'accordo, che dobbiam prendere per
stemma un cuore trapassato da due freccio, chiuso da una corona
di spine, e che sostiene una croce, coi santi nomi di Gesù e Maria ».
Solo un secolo dopo, la visitandina Margherita Maria Alacoque
manifestò una rivelazione, dove le era imposta la devozione al sacro
cuore di Gesù. Le superiore del suo convento di Paray-le-Monial re-
luttarono gran tempo a darle ascolto: al fine è tenuta come una santa;
teologi profondi attingono da lei lumi superni; la devozione del
Sacro Cuore si diffonde: il padre De la Colombière, uno de' più
insigni gesuiti, la propagò nell'Inghilterra, allora gelosissima con-
tro i Cattolici, mentre nella Francia fìlosofìstica e giansenista era
invano combattuta. Subito si istituirono congregazioni sotto quel
nome, e la devozione ne crebbe tanto, che monsignore Belsunce,
eroe della peste a Marsiglia, consacrò questa città al Sacro Cuore
nel 1720. Vedutone universalizzato il culto. Clemente XIII nel 1763
ne decretò la festa. La nuova devozione s'attribuì a intrugli gesui-
tici, talcliè contro di essa sbraitavano quanti erano ostili a quella
compagnia, e il^Ricci con una pastorale del 1781 la interdisse nella
sua diocesi.
Quanto il Sacro Cuore dai Gesuiti, tanto dai Francescani era com-
mendata la Via Crucis, e questa pure ii Ricci impedì, o almeno or-
dinò una variazione in cinque delle stazioni, non espressamente
indicate nell'evangelico racconto. Ne nacque disputa calorosissima,
a cui presero parte il Bettinelli, l'Affò, e principalmente Giovanni