Pagina:Il Baretti - Anno V, n. 1, Torino, 1924-1928.djvu/1: differenze tra le versioni

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E del resto tutta la novissima poesia russa ha correnti che le son parallele nell’Europa occidentale ed è poesia essenzialmente colta. Ci illumina in proposito un libro, pubblicato a {{Wl|Q656|Leningrado}} nel 1927 da Anatolij Mariengof — «Romanzo senza bugia» — dove sono copiose le notizie sulla «bohème» russa degli anni passati, con rivelazioni preziose sui retroscena della vita artistica e sul carattere dei vari poeti. Il Mariengof stesso è stato l’alfiere degl'''immaginisti''. Essi dapprincipio furono rappresentati dai giornali russi come pazzi o perlomeno come stravaganti: ma sostenevano semplicemente che il linguaggio è opera di poesia, ''immagine'', e sull’immagine foudavan le loro creazioni. Capitolo XVIII della Estetica del Croce: «identità di linguistici ed estetica» ? Si sarebbe tentati di dire che sì.
E del resto tutta la novissima poesia russa ha correnti che le son parallele nell’Europa occidentale ed è poesia essenzialmente colta. Ci illumina in proposito un libro, pubblicato a {{Wl|Q656|Leningrado}} nel 1927 da Anatolij Mariengof — «Romanzo senza bugia» — dove sono copiose le notizie sulla «bohème» russa degli anni passati, con rivelazioni preziose sui retroscena della vita artistica e sul carattere dei vari poeti. Il Mariengof stesso è stato l’alfiere degl'''immaginisti''. Essi dapprincipio furono rappresentati dai giornali russi come pazzi o perlomeno come stravaganti: ma sostenevano semplicemente che il linguaggio è opera di poesia, ''immagine'', e sull’immagine foudavan le loro creazioni. Capitolo XVIII della Estetica del Croce: «identità di linguistici ed estetica» ? Si sarebbe tentati di dire che sì.


A contenderòe il campo degl’immaginisti è Kljuev con i ''Russijunje''. nel nome è detto tutto, giacché, pur volendo dire «Russi», ha un che d’antiquato di solenne e di patriarcale a un tempo, come chi in francese dicesse alla settecentesca ''russiens'' invece di ''russes''. Sono per le tradizioni paesane, per il linguaggio pittoresco dei contadini: in una parola, Strapaese. Quegli che è stato il maggior poeta russo di questi ultimi anni, {{Autore Citato|Serghijéj Esénin|Sergej Esenin}}, fu prima con gli immayinìsti, poi, prima di morire, con i Ru**i, c non si può dire dovo si sentisse più a sMo agio: andò con i Kiishi quando )1 suo spirito# era già ottenebrato dall’alcool e reso caotico dall’avventura con Isadora Duncan; e fu mosso, pare, anche dal desiderio di farla da dittatore in quel gruppo; ma non potò mai aderire compiutamente nemmeno alle idee degl’immagini*tì:
A contenderòe il campo degl’immaginisti è Kljuev con i ''Russijunje''. nel nome è detto tutto, giacché, pur volendo dire «Russi», ha un che d’antiquato di solenne e di patriarcale a un tempo, come chi in francese dicesse alla settecentesca ''russiens'' invece di ''russes''. Sono per le tradizioni paesane, per il linguaggio pittoresco dei contadini: in una parola, Strapaese. Quegli che è stato il maggior poeta russo di questi ultimi anni, {{AutoreCitato||Serghijéj Esénin|Sergej Esenin}}, fu prima con gli immayinìsti, poi, prima di morire, con i Ru**i, c non si può dire dovo si sentisse più a sMo agio: andò con i Kiishi quando )1 suo spirito# era già ottenebrato dall’alcool e reso caotico dall’avventura con Isadora Duncan; e fu mosso, pare, anche dal desiderio di farla da dittatore in quel gruppo; ma non potò mai aderire compiutamente nemmeno alle idee degl’immagini*tì:


non apprezzava come loro l’a Europa», cioè l’Europa occidentale: diceva elio vi avevan dato l’anima in affitto «perchè inutile»: e il Mariengof lo accusa d’aver capito come fossero invecchiate e giù di moda e «usate* to teorie culturali ultranazionalistichc, che dopo lo zarismo anch,* il comuniSmo bandiva, senz’avere avuta la forza e la decisione di abbandonarle • per trovaiv mi nuovo mondo interiore*.
non apprezzava come loro l’a Europa», cioè l’Europa occidentale: diceva elio vi avevan dato l’anima in affitto «perchè inutile»: e il Mariengof lo accusa d’aver capito come fossero invecchiate e giù di moda e «usate* to teorie culturali ultranazionalistichc, che dopo lo zarismo anch,* il comuniSmo bandiva, senz’avere avuta la forza e la decisione di abbandonarle • per trovaiv mi nuovo mondo interiore*.