Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.1.djvu/468: differenze tra le versioni
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{{Pt|trambi|entrambi}} come supremi, non conoscono verun tribunale od arbitro a cui deferire le loro ragioni e sottomettere le loro contestazioni. Intanto è mal definita la condizione di tanti ecclesiastici, che rilevano dallo Stato come cittadini, e dalla Chiesa come preti; chiedendo diritti pel primo titolo, per l’altro dispensandosi da doveri. Un pontefice poi che, come padre de’ fedeli, dà ordini o consigli dappertutto, in alcuni luoghi non è obbedito perchè straniero; o se è obbedito, può allearsi ai re contro il popolo, o al popolo contro i re, cagionando discordie profonde. |
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ILLUSTRI ITALIANI |
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Nel medioevo non si sarebbe mai considerato il papa come straniero, non essendo le nazioni costituite esclusivamente, nè definite le sovranità; e quando dappertutto regnava la violenza, il papato, collocato nel paese più civile, e destinato a propagar i principj evangelici, acquistava quella superiorità, che la barbarie di rado ricusa a quei che la vincono di dottrina e d’umanità. |
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trambi come supremi, non conoscono verun tribunale od arbitro a |
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Ora messi a fronte un dell’altro, difficilmente potea schivarsi il cozzo fra 1o Stato e la Chiesa; e ben prima di Gregorio VII era cominciato. La coronazione di Carlomagno fatta da Leone III lasciava l’elettore inferiore all’eletto nel temporale, ma suo superiore nello spirituale. Or come stabilire i limiti fra queste due potestà? In un affare temporale può esservi merito o peccato, e quindi attribuzione spirituale; come un affare spirituale può involger quistioni d’autorità, di spese, di territorio, di forza. Inoltre l’elezione del papa dipendeva dall’imperatore per la ricognizione: quella dell’imperatore dal papa per la coronazione: e dell’uno e dell’altro il diritto era riconosciuto dal popolo. In attinenze così mal definite potea sperarsi un accordo durevole? Già Carlomagno convocava a Roma un concilio per sentenziare sulla causa di papa Leone. Lodovico il Pio porta querela per un atto indebito di papa Leone, e questi non isdegna rispondergli; e dopo la giustificazione, Lodovico conferma le donazioni paterne. Lunghe e quasi continue discussioni agitarono i successivi Carolingi col papa o coi vescovi. |
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cui deferire le loro ragioni e sottomettere le loro contestazioni. In- |
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tanto è mal definita la condizione di tanti ecclesiastici, che rilevano |
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Or ecco a combattere un uomo straordinario: ma bisognerebbe fossimo vissuti in quel tempo e fra quegli uomini per poter valutare esattamente i torti e le ragioni: per conoscere se ai principi stava bene rivendicare l’amministrazione intera de’ loro Stati, o meglio al papa propugnare quell’arbitrato morale e giuridico che avea salvato il mondo dalla barbarica prepotenza; se i papi ben si valessero dei |
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dallo Stato come cittadini, e dalla Chiesa come preti; chiedendo di- |
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ritti pel primo titolo, per l'altro dispensandosi da doveri. Un ponte- |
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fice poi che, come padre de' fedeli, dà ordini o consigli dappertutto, |
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in alcuni luoghi non è obbedito perchè straniero; o se è obbedito, |
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può allearsi ai re contro il popolo, o al popolo contro i re, cagio- |
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nando discordie profonde. |
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. Nel medioevo non si sarebbe mai considerato il papa come straniero, |
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non essendo le nazioni costituite esclusivamente, nè definite le sovra- |
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nità; e quando dappertutto regnava la violenza, il papato, collocato nel |
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paese più civile, e destinato a propagar i principj evangelici, acqui- |
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stava quella superiorità, che la barbarie di rado ricusa a quei che |
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la vincono di dottrina e d'umanità. |
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Ora messi a fronte un dell'altro, dilTicilmente potea schivarsi il |
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cozzo fra 1q Stato e la Chiesa; e ben prima di Gregorio YII era |
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cominciato. La coronazione di Carlomagno fatta da Leone III la- |
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sciava l'elettore inferiore all'eletto nel temporale, ma suo supe- |
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riore nello spirituale. Or come stabilire i limiti fra queste due |
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potestà? In un affare temporale può esservi merito o peccato, e |
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quindi attribuzione spirituale; come un affare spirituale può invol- |
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ger quistioni d'autorità, di spese, di territorio, di forza. Inoltre l'ele- |
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zione del papa dipendeva dall'imperatore per la ricognizione: quella |
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deh' imperatore dal papa per la coronazione: e" dell'uno e dell'altro |
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il diritto era riconosciuto dal popolo. In attinenze così mal detìnite |
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potea sperarsi un accordo durevole? Già Carlomagno convocava a |
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Roma un concilio per sentenziare sulla causa di papa Leone. Lodo- |
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vico il Pio porta querela per un atto indebito di papa Leone, e |
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questi non isdegna rispondergli; e dopo la giustificazione, Lodovico |
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conferma le donazioni paterne. Lunghe e quasi continue discussioni |
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agitarono i successivi Carolingi col papa o coi vescovi. |
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Or ecco a combattere un uomo straordinario: ma bisognerebbe fos- |
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simo vissuti in quel tempo e fra quegli uomini per poter valutare |
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esattamente i torti e le ragioni: per conoscere se ai principi stava bene |
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rivendicare l'amministrazione intera de' loro Stati, o meglio al papa |
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propugnare quell'arbitrato morale e giuridico che avea salvato il |
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mondo dalla barbarica prepotenza; se i papi ben si valessero dei |