Pagina:Ferrero - La palingenesi di Roma, 1924.djvu/103: differenze tra le versioni
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{{Pt|re|argomentare}} che il {{AutoreCitato|Niccolò Machiavelli|Machiavelli}} disprezza come superflua la legittimità formale e legale dei governi, per non ammettere che la legittimità del merito; ma si è invece un po’ sorpresi, in principio, trovando vicino a delle teorie così ardite, una preoccupazione incessante anche della legittimazione formale <ref>(1) ''Discorsi,'' III, 5. - ''Principe,'' 3 e 19.</ref>. Egli sa che un vecchio governo, i cui titoli non siano discussi, è più solido di un governo fondato dalla forza, anche se ha meno denari e meno soldati. Egli sa che « nel principato nuovo consistono le difficoltà » <ref>(2) ''Principe,'' 3.</ref> e osserva che « il Principe naturale ha minori cagioni e minori necessità di offendere » <ref>(3) ''Principe,'' 2.</ref>. Ma questa preoccupazione della legittimità c’è solo perchè la legittimità è una forza di persuasione che serve più di molti cannoni come elemento di stabilità e di potenza. Insomma, passando attraverso {{AutoreCitato|Tito Livio|Livio}} e gli scrittori antichi, il {{AutoreCitato|Niccolò Machiavelli|Machiavelli}} arriva quasi di colpo alla razionalizzazione totale della politica. |
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Risorgendo dal suo sepolcro, la storia antica rivela dopo tanti secoli agli uomini la dottrina dello Stato razionale ed umano. Che rivoluzione fosse questa è facile immaginare. Era la fine del Medioevo. Lo Stato non è più un pupillo del Pontefice chiamato ad attuare la legge di Dio sulla terra, secondo la dottrina di {{AutoreCitato|Agostino d'Ippona|S. Agostino}}; è una creazione umana inventata dalla ragione per servire e sfruttare le passioni e gli interessi degli uomini a fini di grandezza e di potenza. |
Risorgendo dal suo sepolcro, la storia antica rivela dopo tanti secoli agli uomini la dottrina dello Stato razionale ed umano. Che rivoluzione fosse questa è facile immaginare. Era la fine del Medioevo. Lo Stato non è più un pupillo del Pontefice chiamato ad attuare la legge di Dio sulla terra, secondo la dottrina di {{AutoreCitato|Agostino d'Ippona|S. Agostino}}; è una creazione umana inventata dalla ragione per servire e sfruttare le passioni e gli interessi degli uomini a fini di grandezza e di potenza. |