Elogio catodico del quotidiano/Cap. 2: differenze tra le versioni

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A sottolineare il continuum tra la partecipazione del pubblico alle esperienze di televisioni libere di provincia e Portobello pensa anche Pettinati [1988, 283] ricordandoci in particolare il ruolo di Fil Rouge tra i due mondi operato da Enzo Tortora.
 
Era al fianco di Peppo Sacchi quando Sacchi presentava ricorso ai giudici per la sua Telebiella. Poi è approdato a Telealtomilanese e qui, nel clima euforico del pionierismo televisivo locale, il presentatore genovese, ha avuto l’idea di trasportare in televisione, assieme alla sorella Anna, ha avuto la semplice idea («semplice» vista dopo) di trasportare in televisione gli annunci economici dei giornali facendo intervenire e parlare gli stessi inserzionisti.
Portobello, che prende il nome dal mercatino di Londra in cui secondo la leggenda, si può trovare veramente di tutto, è semplicemente questo. Un programma necessariamente in diretta con tre o quattro persone comuni alla ribalta, ciascuna delle quali interessata a vendere o a comprare qualcosa di possibilmente un po’insolito. Tortora riesce a far passare una curiosa rubrica di annunci matrimoniali, in cui l’aspirante marito o l’aspirante moglie si presentano alle telecamere parlando di sé stessi, e una seconda rubrica, intitolata “Dove sei?” aperta a chiunque abbia voglia di rintracciare persone che in qualche modo abbiano avuto un ruolo importante nella loro vita e siano poi sparite nel nulla [Pettinati 1988, 283].