Sopra la ricchezza della lingua italiana ne' termini militari: differenze tra le versioni

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Ma per darvi un saggio del valore della nostra lingua anche in presenza de’ nemici, ecco che io vi fornirò d’una mano di maniere, parte che mi si presentano alla memoria, e parte che ne ho fatto canova in certi miei zibaldoni. Con esse potrete batter la cassa, soldar gente <ref>Invitar fanti, far fanti e cavalli, arrolare, levar milizie, far leva.</ref>, scernere quelli che abbiano buona presenza, o che si conoscano di più spirito e di più vita, armare esercitare ordinare capitanare l’esercito, squadronare ne’piccioli e ne’ grossi ordini, insegnare alle vostre genti adoperar l’armi, dar fuoco, tener le file in ogni qualità di moto e di luogo, raddoppiar le file, distendersi <ref>Spiegar gli ordini.</ref>, attestarsi, insegnargli a combattere ordinati, a combatter rotti, a riordinarsi se nemico o sito gli perturbi, a osservar gli ordini <ref>Mantenersi, stare negli ordini.</ref> facendo qualche vista d’assalto, a girare sulla destra sulli sinistra, a voltarsi in un tempo, a fare dei fianchi fronte, o rimutar testa per fianco, far spalle della fronte o del capo coda e della coda capo , a ubbidire a’ segni a a’ suoni e alle voci del capitano; e i soldati nuovi fargli pratichi, come se più e più volte veduto avessero il nimico in viso.
E in evento che voi moviate <ref>Romper la guerra.</ref> o vi sia mossa guerra; provvistovi di vettovaglia, ed apparecchiato il traino e la munizione dell’artiglieria così da campo come della grossa da muro, potrete ragunar l’esercito, far massa delle genti <ref>Raccozzar le genti.</ref> in luogo comodo alle vostre guarnigioni, far la rassegna o la mostra; e visto che le vostre genti sono a numero, sortire in campagna <ref>Campeggiare, uscir a campo.</ref>.
E perché la riputazione è sempre di chi assalta, stimandosi ch’egli abbia prima delle comuni forze fatto ragione, e trovato le sue superiori; dovrete procurare di far la guerra in casa del nimico. In camminando spartirete l’esercito in avanguardia battaglia e retroguardia, ovvero in due o tre punte, o vogliam dire colonne <ref>Schiere, squadroni.</ref>, secondo che ’l consentirà il paese, di cui fa di necessità conoscere i siti, e intender le difese: tra una colonna e l’altra qua metterete le artiglierie e là le bagaglie; mandando innanzi spianatori a diboscare il cammino, a rassettar le strade, a far ponti e ghiajate a’pantani; e gente espedita a fare la scoperta, a batter la strada <ref>Far la scorta, scoprire il paese, batter la campagna, il cammino, ec..</ref> a riconoscere i boschi, pigliare i colli e i passi, per dove dee tragittar l’esercito: camminerete, quanto si può, per luoghi aperti, e farete di schivar le stretture, dove conviene affilarsi, o almeno pochi vi possono ire in ordinanza, di mantenere in andando il passo uniforme, di mutar forma di cammino secondo la qualità del paese, di essere ordinato in modo da rispondere da ogni parte, se nella marcia il nimico venga ad assalirvi da fronte da’ fianchi o dalle spalle: spaccerete il cammino: marcerete, se bisogna, ratto senza posare; traendo a quel luogo, che per la comodità de’ fiumi, copia de’ viveri, per essere nel cuor del paese e simili, avrete scelto per piazza pianta o sedia di tutta la guerra.
Quivi potrete far punta o testa, e piantarvi il campo <ref>Porre, mettere il campo in tende, far gli alloggiamenti, attendarvi, accamparvi, ec..</ref> ,dove non si patisca d’acqua, non ci sia caro di legna e dove non siate comandato né dal luogo né dal nemico, e vi abbiate il vantaggio del paese e del terreno. Il campo lo potrete fortificare di tagliate d’alberi, o cavando terra munirlo d’argini di trincee di fossi <ref>Bastionar di zolle, afforzare, steccare, trincerare, ec..</ref>; dare il nome, metter le sentinelle, ordinar le poste. Le terre, che avrete alle spalle del campo, procurerete di conservarle, come quelle, che parte vi debbon fornire della vettovaglia; e il paese accasato e aggiardinato non guasterete per modo niuno. Quindi con la cavalleria leggieri potrete spargervi per la campagna, cavalcare il paese che vi è innanzi, foraggiarlo predarlo <ref>Dare il guasto al paese, guastarlo, saccheggiarlo, ec..</ref>; bezzicar di continuo i nemici; affrontato sguizzare e rigirare alle spalle, e sempre con qualche fazione il nemico annasare: e con ogni mezzo da’ desertori e dalle spie farete di sapere i disegni e gli andamenti di lui, per non cadere nella sentenza del proverbio: chi è povero di spie è ricco di vituperio.
Ancora potrete imboscar fanti in più d’un luogo, e mandar innanzi cavalli con ordine, che appicchino scaramuccia, e voltino le spalle sino al saltar fuori l’agguato. E se voi odorate un simile inganno del nimico; potrete ordinare a destra e a sinistra i vostri ajuti, e farne stare alcuni alle riscosse, voi far vista d’inseguire i nimici; e come vi vengono addosso gl’imboscati, cedere passo passo, condurgli nelle forbici, accerchiargli, e le astuzie del nimico rivolgere in capo di lui.