I sepolcri (Pindemonte): differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=2 marzo 2008|arg=Da definire}}{{Nota disambigua|I sepolcri}}{{Intestazione letteratura
|NomeCognome Nome e cognome dell'autore =Ippolito Pindemonte
{{opera
|TitoloOpera Titolo =I sepolcri
|NomeCognome=Ippolito Pindemonte
| Iniziale del titolo =I
|TitoloOpera=I sepolcri
|NomePaginaOpera Nome della pagina principale =I sepolcri (Pindemonte)
| Eventuale titolo della sezione o del capitolo =
|AnnoPubblicazione=1807
| Anno di pubblicazione =1807
|TitoloSezione=
| Eventuale secondo anno di pubblicazione =
| Secolo di pubblicazione =XIX secolo
| Il testo è una traduzione? = no
| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
| Anno di traduzione =
| Secolo di traduzione =
| Abbiamo la versione cartacea a fronte? = no
| URL della versione cartacea a fronte =
}}
{{Centrato
<div style="text-align:center;">
|
AL CORTESE LETTORE,
 
IPPOLITO PINDEMONTE
}}
</div>
lo avea concepito un Poema in quattro Canti e in ottava rima sopra [[i cimiteri|i Cimiteri]], soggetto che mi parea nuovo, dir non potendosi che trattato l'abbia chi lo riguardò sotto un solo e particolare aspetto, o chi sotto il titolo di sepolture non fece che infilzare considerazioni morali e religiose su la fine dell'uomo. L'idea dì tal Poema fu in me destata dal Camposanto ch'io vedea, non senza un certo sdegno, in Verona. Non ch'io disapprovi i Campisanti generalmente; ma quello increscevami della mia patria, perchè distinzione alcuna non v'era tra fossa e fossa, perchè una lapide non v'appariva, e perchè non concedevasi ad uomo vivo l'entrare in esso. Compiuto quasi io avea il primo Canto, quando seppi che uno scrittore d'ingegno non ordinario, [[Autore:{{AutoreCitato|Ugo Foscolo|Ugo Foscolo]]}}, stava per pubblicare alcuni suoi versi a me indirizzati sopra ''[[Dei Sepolcri|i Sepolcri]]''. L'argomento mio, che nuovo più non pareami, cominciò allora a dispiacermi, ed io abbandonai il mio lavoro. Ma leggendo la poesia a me indirizzata, sentii ridestarsi in me l'antico affetto per quell'argomento; e sembrandomi che spigolare si potesse ancora in tal campo, vi rientrai, e stesi alcuni versi in forma di risposta all'autor de' Sepolcri, benchè pochissimo abbia io potuto giovarmi di quanto avea prima concepito e messo in carta su ''i Cimiteri''.
 
Questi versi io t'offerisco, lettore cortese, facendoli precedere dal [[{{TestoCitato|Dei Sepolcri|componimento cui son di risposta]]}}, e che tu potresti non aver letto. Appartengono ad esso alcune parole in carattere diverso, che trovansi nel componimento mio; il che io noto per questo, che al mio potria taluno andar tosto con gli occhi. Quante spezie non v'ha come d'autorì, così ancor di lettori?
 
Crederei qui di far torto a tutti, se annotazioni aggiungessi. Chi non ha, per cagion d'esempio, una qualche cognizione di quei giardini tanto celebri dell'Inghilterra? Forse men note sono, benchè a noi più vicine, !e Sale Sepolcrali della Sicilia; ma il passo mi pare abbastanza chiaro per quelli ancora che udito non ne avessero parlar mai.
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<div style="text-align:right;">«Et tumulum facite, et tumulo superaddite carmen.»<br />
[[Autore:{{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|VIRG.]]}}, Egl., V.</div>
 
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Di quell'illustre pellegrin, che tanto
{{R|10}}Pugnò pria co' Troiani, e poi col mare.
Ma tu, d'[[Autore:{{AutoreCitato|Omero|Omero]]}} più possente ancora,
Tu mi stacchi da Omero. Ecco già ride
La terra e il cielo, e non è piaggia, dove
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{{R|270}}Che nel tuo Foro in miglior tempi ergesti,
Gettali dunque al suol: cada dall'alto
Il tuo divino {{AutoreCitato|Girolamo Fracastoro|Fracastor}}, dall'alto
Precipiti, e spezzato in cento parti
Su l'ingrato terren [[Autore:{{AutoreCitato|Scipione Maffei|Maffei]]}} rimbombi.
{{R|275}}Bello io vorrei nelle città più illustri
Recinto sacro, ove color che in grande
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Bella fu dunque, e generosa e santa
La fiamma, che t'accese, [[Autore:{{AutoreCitato|Ugo Foscolo|Ugo]]}}, e gli estremi
{{R|330}}Dell'uom soggiorni a vendicar ti mosse.
Perchè talor con la Febéa favella
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Che ora per tutta la celeste volta
Io con sospiri inutili accompagno!
{{R|375}}[[Autore:{{AutoreCitato|Ugo Foscolo|Foscolo]]}}, vieni, e di giacinti un nembo
Meco spargi su lei: ravvisti a tempo
I miei concittadin miglior riposo
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</poem>
 
 
{{Qualità testo|75%|poesie}}
 
[[Categoria:Testi-S|Sepolcri]]